Silent Hill: la nebbia sul videogioco PlayStation 5 – Speciale

Tra gli appassionati dell’horror si percepisce sempre un pizzico di gioia misto a disperazione appena si fa il nome di Silent Hill, cittadina fittizia nata dalle menti del Team Silent nel 1999. Si tratta di un luogo che dà anche il nome alla serie, ormai culto, di videogiochi horror pubblicata da Konami, partendo dalla prima PlayStation e passando per diverse console e generazioni, tra cambi di gameplay, meccaniche e stile di narrazione. Dall’abbandono del progetto P.T., però, di Silent Hill non si è quasi più parlato, per lo meno tra i piani alti dell’azienda nipponica. Ma ultimamente le voci di corridoio riguardanti un ritorno in auge della saga si fanno sempre più insistenti. Prima con un possibile soft reboot da parte di Sony e dell’originale Team Silent, poi con un titolo sviluppato a sei mani tra l’azienda mamma di PlayStation, Hideo Kojima e Konami stessa, poi tutto prontamente smentito, lasciando quindi cadere nell’oblio i sogni di gloria degli appassionati, costretti ad aggrapparsi alla sola speranza di veder finalmente sparire questa nebbia fittissima che avvolge il titolo.

Con l’ennesimo rumor alle porte, siamo qui a cercare di dare una spolverata all’intera serie, ripercorrendo brevemente i vicoli dei suoi capitoli storici, passando poi per i corridoi abitati da voci che parlano di un ipotetico ritorno in pompa magna e ipotizzando un futuro per la saga. Benvenuti, quindi, in questo speciale a tema Silent Hill. Armatevi di radiolina, torcia e qualche bevanda salutare, il terrore vi attende dietro ogni angolo di questa città.

Il culto di Silent Hill

Siamo nel 1998, Silent Hill viene presentato all’E3 entrando di prepotenza tra gli scaffali dei giochi PlayStation. Il videogioco del Team Silent diventa oggetto di culto degli appassionati discostandosi dagli altri dello stesso genere e portando su console un horror molto più psicologico e basato sulle atmosfere dei titoli che utilizzavano cliché e situazioni da B-movie già sul mercato. Nel primo capitolo della saga i giocatori impersoneranno Harry Mason, persona comune che si perde tra le nebbiose strade di Silent Hill per ritrovare sua figlia Cheryl; aiutato dalla poliziotta Cybil Bennett, Harry si ritroverà ad affrontare l’Ordine, una delle sette religiose presenti in città che venera l’Otherworld (una dimensione distorta e corrotta del mondo) e i suoi incubi. La particolarità della cittadina è data dalla fittissima nebbia che la avvolge, un elemento aggiunto in seguito nel titolo per mascherare le limitazioni grafiche dovute alla ridotta potenza della prima PlayStation, ma poi diventato fondamentale nella saga.

silent hill

Ci spostiamo nel 2001, anno in cui la saga approda su PlayStation 2 con un nuovo capitolo, Silent Hill 2, considerato il vero e proprio capolavoro del Team Silent e pietra miliare del genere horror. Le atmosfere, la musica, la costante sensazione di angoscia, la forte introspezione, un gran numero di influenze cinematografiche (menzione d’onore a Strade perdute di David Lynch) e una colonna sonora mozzafiato sono elementi elevati alla massima potenza e che caratterizzeranno il viaggio di James Sunderland. Il nostro personaggio, vedovo da qualche anno, riceverà una lettera dalla sua amata Mary che lo invita a raggiungerla a Silent Hill, lasciandolo basito. Parte così il viaggio del giocatore nella mente del personaggio, costernata di incubi che diventeranno reali in una Silent Hill che farà da purgatorio per il protagonista. Farà la sua comparsa in questo secondo capitolo uno dei simboli della serie: Pyramid Head, creatura della realtà alternativa che perseguiterà James durante il titolo e i giocatori appena spegneranno la console.

silent hill 2

Arriviamo al 2003, anno in cui il Team Silent cercò di emulare il lavoro messo in piedi con il capitolo precedente proponendo al pubblico Silent Hill 3, che raccolse tantissimi consensi ma che non raggiunse il titolo di “capolavoro” come avvenuto con il suo predecessore. Nel gioco si vestono i panni di Heather “Cheryl” Mason, figlia adottiva di Harry (sì, il protagonista del primo capitolo), incinta di un’entità mistica venerata dalla setta locale che vuole però eliminare la protagonista per permettere la nascita di questa pseudo divinità. Tra riferimenti religiosi, fasi di terrore estremo, tantissima introspezione ed enigmi che porteranno le menti più argute ad avere non poche difficoltà, Silent Hill 3 resta ancora una delle colonne portanti della saga e del genere horror su PlayStation 2. Ciò che successe un anno dopo l’uscita del terzo capitolo è ciò che più si avvicina al concetto di sperimentazione; nel 2004 troviamo infatti tra i cataloghi di PlayStation 2 Silent Hill 4: The Room, un’esperienza nuova per il Team Silent, che decide di portare al pubblico sì un prodotto horror, ma dai tratti action, con fasi di esplorazione in prima persona. E’ un modo per rendere più immersiva l’esperienza di gioco e guardare il mondo con gli occhi di Henry Townshend, inquilino della stanza 302, il luogo in cui si sviluppa la trama di questo titolo. Il gioco, all’inizio non ben accolto dai fan, è stato rivalutato come una delle perle del Team Silent, tra i titoli da giocare a ogni costo almeno una volta nella vita.

silent hill 4

L’eredità di Silent Hill

Dopo i quattro capitoli sviluppati dal Team Silent presero piede sul mercato iterazioni della saga che sfruttarono il nome della serie ma che purtroppo non fecero mai ritornare quell’alone di terrore e superstizione originale. Si inizia nel 2007 con Climax Studio che propone Silent Hill: Origins, capitolo uscito prima per PlayStation Portable e poi, dopo qualche mese, per PlayStation 2. Impersoneremo Travis Grady, personaggio con cui scopriremo le origini occulte (o quasi) della cittadina, dato che sarà ambientato prima dei fatti del primo capitolo del 1999. Nonostante bastasse poco, dunque, per risvegliare l’interesse dei fan, l’operazione portò comunque al lento declino della saga.

Arrivata la nuova generazione, PlayStation 3 si arricchisce di altri due titoli che portano il nome del brand Silent Hill: Silent Hill: Homecoming e Silent Hill: Downpour. Entrambi conterranno nuove meccaniche, come una telecamera fissa alle spalle del giocatore, elementi sempre più action e la capacità di dividere il pubblico: c’era chi chiedeva giustizia verso una saga storica ormai arrivata al suo canto del cigno e chi, invece, apprezzava questi due nuovi capitoli. Silent Hill però aveva un’altra cartuccia. Uscì infatti, nel 2010, e prima di Downpour, il titolo più controverso della serie: Silent Hill: Shattered Memories. I giocatori si trovano di nuovo nei panni di Harry Mason, primo protagonista della saga, pronto a raccontare la sua avventura a uno psicoanalista con una seria di ricordi giocabili, molti dei quali caratterizzati da fughe rocambolesche dai mostri, senza possibilità di difesa. Cosa era successo, dunque, alla serie?

silent hill homecoming
Raffaele Verde
Anche se i videogiochi sono la sua passione, fin dalla tenera età, continua, ancora oggi a cercare di capirci qualcosa, ovviamente senza riuscirci.