Soccer Story – Recensione Speedrun

Sviluppatore: Panic Barn Publisher: No More Robots Piattaforma: PS5 (disponibile anche per PS4) Genere: Sport Giocatori: 1-4 PEGI: 7 Prezzo: 19,99 € Italiano: N/A

Tra una partita del mondiale in Qatar e l’altra abbiamo realizzato la recensione Speedrun di Soccer Story. Il titolo di Panic Barn prova a mischiare lo sport più amato del mondo con delle meccaniche prese in prestito dai giochi di ruolo. Scoprite se il team ha fatto gol con questa produzione, oppure se era meglio lasciarla in tribuna.

Hanno rubato il calcio!

Cosa succederebbe se qualcuno riuscisse a sottrarre al mondo il calcio? A darci la risposta è la trama di Soccer Story, in cui la malvagia società Soccer Inc, durante un famoso torneo calcistico, riesce a rubare lo sport al popolo e renderlo privato. Questa versione corrotta (sì, di più) della FIFA non permette più a nessuno di giocare a pallone. Tutto cambia quando il protagonista del titolo trova un pallone magico che lo sceglie come Custode del Calcio. Inizia così una grande avventura per riportare la passione tra la gente e far tornare il calcio lo sport del popolo.

La trama di Soccer Story è tutta qui e si dipana con un’alternanza di esplorazione dell’open world e di partite contro improbabili avversari. L’opera mischia infatti, come anticipato, elementi dei giochi di ruolo ad altri sportivi. La prima missione permette infatti di creare un team di personaggi che potranno essere potenziati, che formeranno la nostra squadra di calcio. Una volta presa la mano con le meccaniche, che non sono ovviamente paragonabili a quelle del FIFA 23 di turno, tutto risulterà comunque decisamente lineare.

Oltre alla levetta analogica dedicata al movimento, è possibile tirare, passare la palla, scivolare per rubarla agli avversari ed eseguire uno scatto. Manco a dirlo, durante le partite cinque contro cinque lo scopo è di segnare più gol degli avversari. All’interno dell’open world, invece, il protagonista (il cui sesso può essere deciso all’inizio dell’avventura) può utilizzare il pallone per completare una serie di compiti assegnati dagli NPC.

Tira, segna, ripeti

Dopo le prime ore di gioco, la struttura di Soccer Story diventerà tristemente chiara. Il gioco alterna infatti un torneo all’esplorazione del mondo. Durante questa seconda fase, è necessario completare una serie di fetch quest in cui trovare degli oggetti per soddisfare varie richieste. Tutto si ripete costantemente, in un loop che viene presto a noia. Questo complice anche l’incredibile banalità delle missioni, che chiedono solitamente di trovare una serie di oggetti in bella vista.

Il suo meglio Soccer Story lo dà (giustamente) con il calcio. Le partite si rivelano divertenti e varie, con un’IA non sempre facile da sopraffare. La presenza di tre livelli di difficoltà permette inoltre di modulare l’esperienza sulle proprie abilità. Vero è che, una volta scoperti un paio di problemi relativi alla gestione dei portieri, segnare gol a raffica si rivelerà una vera e propria passeggiata. Anche così, comunque, i momenti i compagnia del pallone si sono rivelati di gran lunga migliori di quelli senza.

Il buon comparto tecnico riesce a non sfigurare su PlayStation, nonostante le tracce audio non siano propriamente esaltanti e la grafica in pixel art non valorizzi al meglio determinate ambientazioni. Simpatici invece gli sprite utilizzati nel menu di gioco. Quello che ci ha invece sorpreso in positivo è la localizzazione dei testi in italiano, scelta che permette anche ai giocatori giovani di seguire la semplice trama. Discreta la longevità, aumentata peraltro dalla possibilità di giocare con un massimo quattro giocatori in locale. Da un gioco di calcio non ci saremmo aspettati niente di meno.

Trofeisticamente parlando: la coppa dalle grandi orecchie

La lista trofei di Soccer Story nasconde un luccicante trofeo di Platino. Per sbloccarlo, fortunatamente, non sarà necessario essere Messi o Cristiano Ronaldo. Sarà infatti sufficiente completare l’avventura ricordandosi di completare qualche compito secondario qua e là. Non temete però: non dovrete terminare ogni sfida nel gioco. In aggiunta a questo, sarà indispensabile sia pareggiare che perdere una partita. Del resto, per arrivare al Platino, un cacciatore non può sempre e solo vincere…

VERDETTO

Se cercate un'esperienza calcistica profonda, allora vi suggeriamo di guardare altrove. Se invece siete da sempre estimatori del football ma non avete mai osato avvicinarvi ai mostri sacri del genere, Soccer Story fa al caso vostro. L'ibrido di Panic Barn riesce a mischiare bene due generi agli antipodi, ossia sport e gioco di ruolo. L'avventura del Custode del Calcio riesce a regalare attimi di vero divertimento, cercando di portare una squadra improbabile sul tetto del mondo. La ripetitività delle meccaniche e alcuni problemi non permettono al gioco di eccellere, ma anche così si tratta di un'esperienza leggera e decisamente divertente.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.