The Elder Scrolls VI: sogno di una notte di mezza estate – Speciale

Siamo arrivati? Quando arriviamo?

Insomma, ma quando arriva? Non possiamo dirlo con certezza. Nelle migliori delle ipotesi, per chi non ce la fa più ad aspettare (e qui, chi scrive alza la mano), non sarebbe da escludere una data di pubblicazione prevedibile per la fine del 2019, intorno a novembre-dicembre, con il titolo pronto a essere incartato e posto sotto l’albero di Natale. Una previsione probabilmente più coerente sposterebbe l’uscita nel 2020, se non 2021; ci sentiamo di escludere il periodo estivo come possibile range per un’uscita, proiettandoci più per periodi come primavera oppure sempre a fine anno. Nel caso infine in cui Bethesda sia ancora in alto mare, un purtroppo ancora abbastanza lontano 2022 non sarebbe impossibile, ma ci sentiamo di poter escludere questa possibilità.

In ogni sua nuova iterazione la saga ha sempre portato una vera evoluzione. Un nuovo The Elder Scrolls è davvero un nuovo titolo, un titolo diverso. C’è bisogno di rimarcarlo ancora: non si parla solo di una trama nuova, di un’ambientazione nuova e di un engine migliorato, NO. Bethesda ci mette sempre del suo e un capitolo della saga deve significare non solo un grande avanzamento tecnico, ma anche (e soprattutto) di idee.

Secondo i rumor in The Elder Scrolls VI avremo un complesso sistema economico, con variazioni di prezzi e personalizzazione di NPC, in particolare i mercanti. Cosa vuol dire questo? Che ogni volta ci imbatteremo in un mercante avremo a che fare un con un personaggio unico, con dei prezzi di acquisto e vendita diversi rispetto a tutti gli altri: quindi uno stesso nostro oggetto avrà più valore se venduto a un fabbro rispetto che a un erborista, o ancora converrà venderlo a un particolare fabbro rispetto a un altro. Tutto ciò potrà variare a seconda della nostra abilità e della nostra reputazione con l’NPC in questione (e fin qua niente di nuovo), ma, a quanto pare, durante lo scorrere del tempo potrebbero esserci delle fluttuazioni, che potrebbero rendere alcuni oggetti più o meno richiesti, alcuni NPC più o meno poveri, e via dicendo.

Cambio di rotta per il motore grafico?

Dobbiamo fare di nuovo qualche passo indietro, ma solo per qualche istante. Fino a Oblivion il motore grafico utilizzato era il Gamebryo. Un motore semplice, con caricamenti rapidi, ma che d’altro canto presentava molte imperfezioni, bug e una resa estetica molto legnosa. La versione utilizzata nel quarto capitolo è la 2.6; dopo quella e con l’avvento di Skyrim, Bethesda ha deciso di aggiornare pesantemente l’engine rendendolo proprietario e ridenominandolo Creation Engine. Quest’ultimo è stato utilizzato per il quinto capitolo, per Fallout 4 e per la Special Edition di Skyrim.

La domanda è: cosa dobbiamo aspettarci, un cambio di rotta o si continuerà verso la stessa strada? La risposta purtroppo più probabile, visto anche il buon riscontro del Creation Club, è che Bethesda potenzierà ancora il suo engine, senza pensare a utilizzarne uno nuovo o a stravolgere troppo quello in uso; ma è pur vero che bisogna anche considerare (visti i recenti rumor) dove verrà pubblicato questo sesto capitolo. Se la risposta è sulle console current-gen, quindi Playstation 4 e Xbox One (oltre ovviamente che su PC), allora la previsione è alquanto scontata, ma le carte in tavola potrebbero cambiare nel caso in cui The Elder Scrolls VI fosse uno dei titoli di lancio di PlayStation 5 (sia chiaro, non in esclusiva).

Dove e quando?

Dove e quando sarà ambientato il gioco? Ecco che entriamo nella sezione più immaginifica di questo articolo. Il quando è presto detto: dopo gli eventi di Skyrim. In verità la speculazione è meno scontata del previsto; è vero infatti che, tra spin-off e l’MMO ambientato nella seconda era, a ogni nuovo titolo non corrispondeva per forza un sequel, ma è vero anche che ciò vale solo per i titoli non facenti parte del filone principale. Quindi, di nuovo, è molto probabile che la sesta iterazione sia un sequel a livello di trama. Sarà ambientato almeno cento anni se non duecento anni dopo gli eventi del quinto capitolo. C’è da vedere se saremo nella quinta era, o ancora nella quarta dato che ufficialmente quest’ultima non è ancora finita (a differenza della terza era che si concludeva con la crisi dell’Oblivion).

Il dove… è un’altra storia. Nei titoli principali non si è mai ripetuta un’ambientazione. Tralasciando Arena e Daggerfall che presentavano tutta Tamriel, possiamo arrivare per esclusione (e secondo alcuni rumor più o meno affidabili) alle nuove ipotetiche location. Da escludere dunque sono Morrowind, Cyrodiil e Skyrim. Alcune indiscrezioni dicono che il nuovo capitolo potrebbe essere ambientato nel continente degli Akaviri, ma tendenzialmente le vicende della trama principale avvengono a Tamriel. Detto ciò, le ambientazioni più palpabili sono Elsweyr (la provincia Khaijit), Black Marsh (la provincia Argoniana) o Valenwood (il regno elfico).

Valenwood è sempre stata la location più accreditata, per via di molti rumor e leak. In uno di questi sembrerebbe apparire un piano di pubblicazioni, in cui sotto un The Elder Scrolls VI vi sarebbe un Project Greenheart, e Greenheart è appunto una città in Valenwood. Questa fonte sembrerebbe affidabile poiché, poco sopra nella lista, è visionabile la programmazione del DLC Nuka World per Fallout 4, che, come sappiamo, è realtà.

Dario Tamburini
Un aspirante persona normale, che si nutre di Film, Videogiochi e Musica. Nelle mie vene scorre Pepsi, nella mia mente una sola filosofia: "Quando si mangia?"