Primo PianoThe Last Cube - Recensione Speedrun

The Last Cube – Recensione Speedrun

Il piccolo ma talentuoso team di Improx Games porta sulle console PlayStation un’avventura rompicapo dalle dimensioni contenute ma con enigmi ben congegnati. Contenute perché viene apprezzato il fatto che il team non ha voluto allungare il brodo con sezioni troppo ripetitive.

Un pianeta cubico

Narrativamente e retoricamente parlando, c’è bisogno di una storia a tutto ciò? Ovviamente la risposta è no, infatti la trama serve solo da incipit, giusto per dare un attimo di senso alla nostra avventura. Siamo l’ultimo cubo rimasto e dovremo svelare il mistero che ha portato il nostro mondo sull’orlo della rovina per salvare la nostra specie.

Un cubo per domarli tutti

E veniamo al punto centrale del gioco, se non l’unico: il gameplay. L’intera esperienza si regge tutta sulle sue meccaniche e sugli enigmi che ci propone. Il nostro compito è portare il cubo a suon di rotolamenti a fine livello. Nel tragitto avremo a che fare con enigmi, di difficoltà crescente, da risolvere per poter proseguire. In soccorso al nostro spigoloso protagonista troveremo dei simboli disseminati sul terreno. Passandoci sopra acquisiremo delle abilità come per esempio lo scatto oppure la clonazione, giusto per citarne un paio. A volte invece tali abilità andranno combinate per poter avanzare nei livelli. Da prestare attenzione a delle caselle tipo acqua che hanno lo spiacevole effetto di annullare le nostre abilità, quindi bisogna pensare attentamente come muoversi per la prossima mossa.

Il level design non particolarmente curato spazia da foreste a montagne innevate e profonde caverne. Si possono trovare ambientazioni suggestive che fanno uso di una palette monocromatica mentre altre sono di qualità discutibile. Mentre dal lato estetico non colpisce, dal lato sonoro invece ho apprezzato la colonna sonora che ci accompagna nelle riflessioni per il superamento della prossima sfida. Tenendo conto che il team sviluppatore è composto da cinque persone il comparto tecnico non grida al miracolo ma fa la sua discreta figura. La versione testata è quella PlayStation 5 e si può scegliere tra due risoluzioni video , il 4K e i 1080p, ma oltre a ciò nient’altro da segnalare.

Trofeisticamente parlando: rotola che ti passa

Nella nostra lista trofei il conteggio si ferma a quindici coppe. Si va dal completamento della storia al superamento di tutte le sfide per passare agli immancabili trofei di miscellanea. Data la complessità del titolo mi sarei aspettato un bel platino ma la verità è un’altra per noi cacciatori di platini, vista l’assenza stessa del platino.

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