Abbiamo realizzato per voi la recensione Speedrun di Unalive 010. L’ultima fatica di Random Spin Games si è rivelata una fatica anche per noi, dato che come vedremo il titolo ha davvero poco da offrire ai giocatori. A parte, ovviamente, tanti problemi e un gameplay trito e ritrito.
Meglio morti che in un altro roguelike
A costo di sembrare ripetitivi, vogliamo ribadire ancora una volta agli sviluppatori indipendenti che il genere dei roguelike è ormai abusato. Purtroppo, a meno di non avere un’idea geniale oppure un budget milionario per realizzare un prodotto, diventa difficile emergere in un panorama sovraffollato come quello attuale. Lo ripetiamo proprio perché Unalive 010 non sembra averci ascoltato e prova il colpaccio senza reale convinzione.
La partenza è in realtà discreta, con un incipit basilare ma adatto alla situazione. Il protagonista è l’unico scienziato sopravvissuto di un laboratorio in cui, come sempre succede, un esperimento non è andato per il meglio. La catastrofe non solo ha ferito gravemente il nostro eroe senza nome, ma ha trasformato le creature della struttura in mostri mutanti.
Recuperata una potente arma sperimentale, lo scienziato decide che l’unico modo per sopravvivere è combattere, facendosi strada in un laboratorio che, come da traduzione dei roguelike, verrà generato proceduralmente. Fin da subito però è possibile notare alcuni problemi di fondo che hanno lasciato perplessi.
Il primo e più evidente è che lo scienziato sembra una donna in shorts, con uno sgargiante top rosa e quello che sembra un sacco della spazzatura in testa. Il secondo si mette in mostra al primo movimento: il personaggio sembra pattinare sul pavimento, con movimenti ridicoli e innaturali. Non che questi siano gli unici problemi di Unalive 010, sia chiaro. Come vedremo, la situazione va solo in peggiorando.
Esperimento fallito
Se avete negli occhi capolavori come Hades e The Binding of Isaac, vi consigliamo di dimenticarli in fretta. Unalive 010 mostra fin da subito una ripetitività estrema, con ambienti tutti uguali, pieni di elementi superflui di brutta fattura e di mostri ridicoli. Ragni, scarafaggi e sanguisughe giganti vi accompagneranno nell’esplorazione, con cambi di colore che non nascondo la scarsissima varietà di mostri mutanti.
Gli attacchi sono basilari, le morti con annessa esplosione del nemico e comparsa di una macchia rossa di sangue al suolo (perché poi, se sono ragni?) a tratti ridicole. In tutto questo però la cosa più frustrante è l’assenza di un feedback in caso in cui il personaggio subisca danni. Sarà necessario monitorare costantemente la salute, per evitare di morire senza sapere come.
Non parliamo poi dell’incredibile arma tecnologica, niente più che una pistola dai danni ridotti, dei potenziamenti costosi e spesso inutili e dei boss con uno o due pattern d’attacco ma una lifebar eterna. Gli scontri saranno un deprimente valzer, un girotondo lunghissimo ed estenuante in cui attenderemo di esaurire la salute del nemico sfruttando la nostra pistola, unica arma dai colpi infiniti. Non esattamente esaltante, insomma.
Altrettanto discutibile il comparto tecnico, con una grafica che sembra risalire ai tempi della gloriosa PlayStation One ed effetti persino fastidiosi per gli occhi, sia dei colpi che legati alla morte dei nemici. L’unico sollievo è che non sono presenti modalità che non siano la campagna, dunque si potrà rapidamente archiviare questo capitolo tutt’altro che esaltante del grande libro dei roguelike.
Il Platino di Unalive 010
Il motivo per cui molti giocatori investiranno 2 euro in Unalive 010 è il trofeo di Platino facilmente sbloccabile in un’ora di gioco. Al netto di dover finire il gioco con una sola vita, infatti, il resto delle richieste in elenco è semplice e lineare. Certo, bisognerà scontrarsi con un comparto tecnico imbarazzante, un gameplay ripetitivo e con tanti problemi, ma si potrà aggiungere rapidamente un’altra coppa blu alla propria bacheca.