Abbiamo aperto un vero e proprio allevamento di cani (per giunta molto strani) per offrirvi la recensione Speedrun di Wobbledogs. Il curioso sandbox sviluppato da Animal Uprising e pubblicato da Secret Mode si propone come un’esperienza rilassante di allevamento. Scoprite se le premesse sono state rispettate e se questi cani si sono rivelati tutti bravi e obbedienti.

Qua la zampa. Una delle sei…
Quanti di voi ricordano il mitico Tamagotchi alzino la mano. Il gioco elettronico portatile giapponese prodotto da Bandai ha spopolato negli anni Novanta, offrendo una prima esperienza di gestione rilassante. Accudire, nutrire e monitorare una creatura digitale si è rivelato una vera e propria moda, tanto da registrare oltre 80 milioni di unità vendute.
Partiamo da questa premessa perché Wobbledogs può ritenersi un’evoluzione di questo concetto. Il gioco di Animal Uprising getta i giocatori in stanze che andranno popolate con degli strani cani chiamati Wobbledogs, dotati di un parallelepipedo al posto del corpo. Non si tratta dei classici animali che siamo abituati a vedere al guinzaglio: i Wobbledogs nascono da uova e si “imbozzolano” per crescere.
Nonostante la natura particolare di queste creature, Wobbledogs si rivela un gioco molto semplice e diretto: sarà necessario accudire i propri cani coccolandoli, nutrendoli e decorando l’ambiente in cui vivono. Di tanto in tanto sarà anche possibile farli incrociare, per creare ibridi con mutazioni che richiamano le teorie di Mendel.

Il gameplay di Wobbledogs
Se vi state chiedendo se Wobbledogs è tutto concentrato nella breve descrizione fatta poco fa, la risposta è sostanzialmente sì. Il team ha deciso di creare, per sua stessa definizione, un sandbox casual il cui obiettivo è regalare un’esperienza di gioco rilassante. Basteranno un paio d’ore per capire che la missione di Animal Uprising è stata un successo, perché al netto di meccaniche semplici, Wobbledogs aiuta davvero a “staccare la spina”.
Molto di aiuto anche i comandi semplici, che includono tasti per afferrare e trascinare e un menu molto intuitivo, oltre a una localizzazione in italiano. Altrettanto valide la colonna sonora pacata e soprattutto delle tonalità pastello che fanno pensare quasi ai disegni dei bambini. Il design scelto per i cani, inoltre, è decisamente azzeccato e strappa più di un sorriso.
Non si tratta ovviamente del gioco che vi terrà impegnati per anni né di quello che passerà alla storia per innovazione. Nella sua lucida follia, però, Wobbledogs è in grado di regalare qualche momento di divertimento (e magari di tristezza per la dipartita delle proprie creature). Il tutto ci ricorda, con le dovute proporzioni, il simpatico Minabo di cui vi abbiamo parlato qualche settimana fa. Qui però decorazioni e ambiente permettono di dare un senso di continuità alla gestione. Un’esperienza che consigliamo a tutti, anche solo per scoprire qualcosa di diverso.
Il Platino di Wobbledogs
Se siete appassionati di trofei, sarete felici di sapere che all’interno della lista di Wobbledogs vi attendono la bellezza di 62 coppe digitali, comprensive di Platino. Sbloccare la massima ricompensa, al netto della necessità di giocare per 10 ore, è un’impresa tutt’altro che impossibile. Bisognerà ripetere molte volte le diverse azioni e completare alcune richieste di miscellanea. Niente comunque che possa impensierire i cacciatori di trofei.