Le microtransazioni presenti all’interno dei videogiochi sono sempre di più un business: ne sanno qualcosa i titoli calcistici più rinomati del settore, ossia Pro Evolution Soccer e FIFA, che da qualche anno propongono delle modalità in cui è possibile pagare per ottenere valuta in-game da spendere per acquistare giocatori, strumenti e molto altro ancora.
Ebbene, proprio FIFA 17 è stato preso di mira da un gruppo di quattro giovanissimi hacker che hanno trovato il modo di aggirare i sistemi di sicurezza della Electronic Arts e rubare la valuta digitale rivenduta agli utenti per una cifra totale compresa tra i 16 e i 18 milioni di dollari.
A tradire i criminali informatici sono state le spese folli fatte dal gruppo: la mente dell’operazione, tale Anthony Clark, ha deciso ad esempio di pagare per intero una sobria abitazione da 840.000 dollari mentre i suoi soci Nicholas Castellucci e Eaton Zveare si sono limitati ad acquistare beni di lusso, auto e molto altro ancora.
Ricky Miller è quello che del gruppo se l’è cavata con meno, data la sua scelta di collaborare con l’FBI fornendo tutti i dettagli dell’operazione. Qualche mese di reclusione e una multa da un milione e mezzo, mentre i suoi tre soci sono in attesa di un processo che potrebbe portare ad una condanna fino a 20 anni.
Un segnale forte alla criminalità digitale da parte delle autorità statunitensi che puntano a bloccare con pene esemplari questo fenomeno sul nascere.