Home ConsoleNews PS3Anche Oculus Rift e la realtà virtuale tra gli stand di Play

Anche Oculus Rift e la realtà virtuale tra gli stand di Play

La data fatidica di inizio di Play, il festival del gioco, si sta avvicinando e l’evento inizia a prendere forma, tra stand in allestimento ed aree in costruzione (un po’ più rapidamente dell’EXPO di Milano, e senza camouflage) ed ecco che un’altra eccellente presenza si unisce a quelle già elencate, ossia Oculus Rift.
La tecnologia di realtà virtuale a cui il nostro BuonDario™ ha dedicato uno specialone tutto da leggere è stata scelta per essere messa al centro di un’interessante viaggio nella realtà virtuale, in correlazione con le strutture messe in piedi dall’Università di Modena e Reggio Emilia, che in uno spazio dedicato chiamato UniMoRe permetterà di giocare con una nuova tecnologia di sensori di movimento sviluppata dall’ateneo stesso, mettere alla prova le proprie abilità strategiche sottoponendosi all’innovativo test sul Quoziente Strategico ed addirittura improvvisarsi portieri digitali per un giorno e provare a parare un calcio di rigore.
A fianco a tutto ciò come detto anche Oculus Rift, a cui verrà dedicato un Simulatore di Corsa in cui mettere alla prova le proprie abilità e scoprire in anteprima (per chi non lo avesse già fatto in altri eventi) questi magici occhialini pronti a proiettare i videogames e le console Sony nel futuro.
Se non l’avete ancora fatto quindi vi consigliamo di ordinare un biglietto e prepararvi a questo sensazionale evento. Restate comunque con noi per tutti gli aggiornamenti del caso.

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Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.