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Nel primo Assassin’s Creed le side quest aggiunte perché il figlio del CEO si annoiava

Se pensate che le vostre giornate a lavoro siano dure, allora vi suggeriamo di mettervi per un attimo nei panni dell’AI Designer del primo, storico Assassin’s Creed.

Con un banale post su Twitter in cui si chiedeva di raccontare una storia dell’orrore in sole cinque parole, Charles Randall ha scritto “l’ha giocato il figlio del CEO”, spiegando poi nel dettaglio la sua affermazione. Stando alle parole di Randall, il primo capitolo della saga degli Assassini non prevedeva originariamente missioni secondarie. Cinque giorni prima della conclusione dei lavori, però, il figlio del CEO provò il gioco e lo trovò noioso e privo di cose da fare.

Il capo di Randall suggerì allora di mettersi al lavoro per aggiungere alcune missioni secondarie prive di bug per migliorare l’esperienza di gioco, richiesta che venne portata a termine entro la deadline nonostante la presenza di qualche piccolo errore che fu corretto in corso d’opera. Cosa sarebbe stato Assassin’s Creed senza le missioni secondarie? Impossibile saperlo, però potete scoprire dieci curiosità che (forse) non sapevate sulla saga.

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Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.