BioShock Infinite – Recensione

Sviluppatore: Irrational Games Publisher: 2K Games Piattaforma: PS3 (disponibile anche per PS4) Genere: Sparatutto Giocatori: 1 PEGI: 18 Prezzo: 29,99 € Italiano:

I primi due BioShock sono stati senza dubbio due tra i migliori giochi di questa generazione riscuotendo le lodi di critica e pubblico ed entrando nel cuore di milioni di fan. Le aspettative attorno a BioShock Infinite erano altissime fin dal primo video mostrato e durante i mesi successivi il livello di attesa non è andato che ad aumentare. Il geniale Ken Levine sarà riuscito a mantenere la promesse fatte e a replicare il successo dei primi due capitoli della serie? Scopriamolo insieme.

BioShock Infinite

“Portaci la ragazza e cancella il debito”

E’ il 1912 e gli Stati Uniti sono ormai un’affermata potenza mondiale e simbolo di ciò è la città volante di Columbia. Uno dei più grandi successi della storia americana scompare improvvisamente quando il suo fondatore, Zachary Hale Comstok, meglio conosciuto come il “Profeta”, si intromette in affari più grandi di lui e dà inizio a una guerra di secessione. L’ubicazione della città viene persa. Il protagonista del gioco è Booker DeWitt, un ex-detective dal passato complicato, sollevato dall’incarico con disonore.

Alcolista e giocatore d’azzardo, si ritrova a dover riprendere le armi in mano per trovare e scortare una ragazza di nome Elizabeth fuori da Columbia con lo scopo di cancellare i suoi debiti di gioco. I primi minuti con il pad alla mano vedono il protagonista impegnato a raggiungere un misterioso faro, unico punto di accesso per Columbia. Queste non sono che le premesse del viaggio che porterà Booker in un utopico paradiso dove i guai sono cominciati ben prima che il protagonista mettesse piede in questa misteriosa città.

BioShock Infinite

Prigione o paradiso?

Fin dai primi minuti di gioco si può notare la mano geniale di Ken Levine, game designer che ha già dimostrato il suo enorme talento nel primo BioShock e che ha voluto mettersi ulteriormente alla prova con questo nuovo capitolo in cui saremo i protagonisti di una delle trame più intricate degli ultimi anni e dove saranno i dettagli, che ai più potrebbero sembrare insignificanti, a chiarire un quadro narrativo davvero complesso. A farci immergere ancora di più in una trama che comprende temi rari per un videogioco è l’ambientazione. Columbia si discosta molto dagli ambienti cupi e opprimenti di Rapture. Tutto sembra più luminoso e libero. Ecco… Sembra, appunto.

L’oppressione che caratterizzava Rapture non è, infatti, scomparsa ma è solo meglio nascosta. Agli immensi paesaggi tra le nuvole che il giocatore osserverà si contrapporranno pian piano sempre più elementi che evidenzieranno tutte le contraddizioni di questa improbabile creazione e della follia umana. Gli effetti di illuminazione che caratterizzano Columbia e i suoi palazzi e vie perfettamente in tema con l’epoca storica in cui è ambientato il gioco non fanno altro che impreziosire un background di certo non esente da difetti (come ad esempio alcune texture in bassa definizione) ma che fa, a tratti, gridare al miracolo per la cura maniacale che il team di sviluppo ha riservato a questo aspetto.

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Tonici, sali e… George Washington?

Per quanto riguarda il gameplay nudo e crudo, le (poche) modifiche rispetto ai primi BioShock ricalcano chiaramente alcune meccaniche già viste. I plasmidi sono ora stati sostituiti dai tonici che donano a Booker dei poteri speciali. L’energia necessaria per utilizzarli ci sarà data da particolari sali. I poteri sono molto diversi uno dall’altro e consentono di creare un’infinità di combinazioni differenti. Le armi sono aumentate e sono adesso più varie che in passato.

Ma le novità più interessanti di questo titolo sono ben altre; da un lato la citata Elizabeth, dall’altro un particolare gancio meccanico che ci sarà fornito all’inizio dell’avventura. Per quanto riguarda la prima, Elizabeth non è il solito personaggio gestito dall’intelligenza artificiale di cui dovremmo prendercene cura per evitare che compaia la scritta “game over” come accade in molti altri giochi. Tutt’altro! Elizabeth sa badare a sé stessa e, anzi, avrà spesso la possibilità di cambiare il corso delle battaglie.

BioShock Infinite

Aprendo degli strappi temporali (detti Squarci), la ragazza correrà in aiuto del protagonista fornendogli oggetti molto utili nelle situazioni più complicate come torrette robotiche o addirittura nuovi alleati. Inoltre la ragazza cercherà in continuazione oggetti utili sparsi per lo scenario come medikit, sali o monete.

A dare un pizzico di strategia in più ai combattimenti è il gancio meccanico, detto Sky-Hook. Con questo prezioso oggetto, Booker potrà aggrapparsi su delle rotaie sospese nel cielo per sorprendere dall’alto i nemici o, più semplicemente, per percorrere ad alta velocità le strade di Columbia. Menzione d’onore va, inoltre, fatta ai nemici; questi sono vari, ben caratterizzati e sempre più ostici e complicati da sconfiggere man mano che progrediremo nel gioco. I più temibili sono sicuramente gli Handyman, bestioni robotici modellati sulle fattezze di George Washington (!). Robusti ma allo stesso tempo agilissimi, gli Handyman hanno perfino la capacità di elettrizzare le rotaie sospese. In BioShock Infinite non mancano neanche (piccolissimi) tocchi da GdR. Sarà, infatti, possibile spendere il denaro accumulato in appositi distributori per migliorare le proprie armi e i propri poteri.

Nonostante un’infinità di pregi, il titolo non è esente da piccoli difetti. Qua e là si può notare qualche bug che, data la grandezza del titolo, risulta ancora più fastidioso. Ad esempio Elizabeth lancia di tutto e di più al giocatore con un’animazione prestabilita che spesso, però, si trova ad attraversare pareti come se non ci fossero. Inoltre a volte ci si può imbattere in nemici appesi alle rotaie e completamente bloccati senza un preciso motivo. Ciò, però, non va di certo a inficiare un videogioco che rasenta la perfezione. E neanche il sonoro si discosta dall’andazzo eccelso del resto del titolo. Musiche azzeccatissime e un doppiaggio in lingua originale fantastico permettono al giocatore di immergersi ulteriormente nell’esperienza di gioco. La trama principale di BioShock Infinite si attesta tra le dieci e le dodici ore di gioco che per un FPS sono tutt’altro che poche.

VERDETTO

BioShock Infinite è uscito con un carico di aspettative che pochi giochi sanno reggere. Il titolo Irrational Games e del geniale Levine offre un'avventura con pochissimi momenti morti, passando naturalmente da lente fasi esplorative a scontri all'ultimo sangue che permettono di sviluppare una trama che offre spunti rarissimi in un videogioco. Ad accompagnare il tutto, un'ambientazione e un sonoro curatissimi. Nonostante ciò il titolo non è esente da piccolissimi difetti che, pur non intaccando il già alto voto finale, non gli consentono di meritarsi il titolo di capolavoro assoluto, ma, lo sapete meglio di me, la perfezione non può esistere. Un consiglio? Visitate Columbia senza esitazioni, "per cortesia" (cit.).

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