Borderlands: The Pre-Sequel – Recensione

Sviluppatore: 2K Australia, Gearbox Software Publisher: 2K Games Piattaforma: PS3 (disponibile anche per PS4) Genere: FPS Giocatori: 1-2 (Online:1-4) PEGI: 18 Prezzo: 29,99 € Italiano:

Di questi tempi non è facile vedere videogiochi sia innovativi, sia capaci di fare breccia nel cuore della massa dei giocatori di tutto il mondo. Escludendo infatti il mondo dei titoli indie, le grandi case distributrici preferiscono quasi sempre andare sul sicuro e riproporre seguiti di brand già affermati, con la sicurezza quasi matematica di fare cassa, spesso a discapito della qualità e dell’originalità. Con questa premessa torniamo oggi a parlare del terzo capitolo della saga di Borderlands, brand che nel 2009 era riuscito a scuotere lo statico mondo degli FPS, proponendo un gameplay e un’alchimia capace di conquistare milioni di accaniti fan in tutto il globo. La scelta di uscire solo su old-gen (potendo così contare su una solida base di unità di console installate e contenendo i costi di sviluppo), il passaggio degli sviluppatori da Gearbox ai ragazzi di 2K Games, tutto sembra far pensare a una studiata operazione commerciale più che a un’opera frutto della passione per il media videoludico. Riuscirà la nostra avventura su Elpis a smentire i nostri pregiudizi? Scopritelo insieme a noi!

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Come da titolo, cronologicamente parlando Borderlands: The Pre-Sequel si pone a metà fra il primo capitolo e il secondo e narra, attraverso il racconto in flashback di Athena, l’ascesa di Jack il Bello e di come essa sia stata favorita dalla vostra attività di galoppino-cercatore della cripta. Come sappiamo la trama non è mai stata un elemento fondamentale nella saga di Borderlands, e The Pre-Sequel non fa eccezione, infatti, nonostante la presenza di momenti interessanti, il divertimento è da ricercare nelle meccaniche di gioco e nella crescita del personaggio. La struttura del titolo è la medesima dei predecessori: una volta scelto uno dei quattro personaggi disponibili, ognuno dotato di caratteristiche e abilità peculiari, si viene lanciati nel vivo dell’azione, pronti a spaccare e disintegrare tutto ciò che si muove, con l’aiuto delle infinite varietà di bocche da fuoco generate casualmente, vero marchio di fabbrica del brand. Purtroppo, nonostante il tutto risulti ancora molto divertente, la sensazione di stanchezza e di già visto è lampante fin dal primo momento di gioco, ma fortunatamente a rimediare intervengono le nuove meccaniche ambientali, giustificate dalle leggi fisiche della Luna di piccole dimensioni su cui ci troveremo.

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Su Elpis non vi è ossigeno e la gravità è depotenziata. Questo si traduce da una parte nella possibilità di spiccare salti come fossimo dei novelli astronauti e quindi di sviluppare verticalmente il territorio di gioco, e dall’altra parte nell’introduzione dei Kit Os, oggetti equipaggiabili come degli scudi, ognuno con le proprie caratteristiche e che permettono di non rimanere a corto di ossigeno e di effettuare sprint aerei e violente schiacciate a terra, danneggiando tutto ciò al di sotto di noi.

Con l’ossigeno che scende di secondo in secondo bisognerà sempre stare attenti a ricaricare i nostri kit, attraverso fiale rilasciate dai nemici sconfitti, appositi safe-point a gravità ripristinata oppure numerosi geyser presenti su tutta Elpis, aggiungendo un elemento di tensione costante che aggiunge pathos a tutta l’avventura. Interessante inoltre notare che i Kit Os possono garantire bonus a determinate categorie di armi a seconda di trovarsi a gravità zero o meno, garantendo così una profondità di gameplay che nei titoli precedenti era del tutto assente.
Ricordiamo infine che gli sviluppatori hanno voluto premiare i vecchi fan della serie: la presenza di salvataggi dei capitoli precedenti sulla vostra console garantirà fin dall’inizio dei bonus riguardo armi e potenziamenti, utilissimi soprattutto all’inizio dell’avventura.

Nuovo non è sempre meglio

Il livello tecnico oscilla tra alti e bassi. E’ vero che ormai la vecchia generazione di console ha già dato tutto quello che aveva da offrire e i margini di ottimizzazione sono molti bassi, ma è spiacevole constatare come spesso The Pre-Sequel sfiguri in confronto al suo predecessore diretto, non tanto nella pulizia di grafica e texture, quanto nella direzione artistica. Visitare Elpis non è una gioia per gli occhi come lo era per Pandora, la varietà degli ambienti non è elevatissima ed essere costretti a ripercorrere in lungo e largo le stesse zone a causa della esigua quantità di fast travel point lascia un po’ l’amaro in bocca. Pure le numerose armi sembrano essere state riciclate dai capitoli precedenti, anche se bisogna ammettere che l’emozione di ritrovare a caso uno shotgun o un lanciarazzi dalla potenza eccessivamente e volutamente sbilanciata rimane sempre intatta nel tempo.

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Fortunatamente tutti i problemi riguardo cali di frame rate e freeze riscontrati nella versione pre-release del gioco sono scomparsi in questa versione definitiva (a patto di scaricare la patch al primo avvio), e in un gioco dove l’azione frenetica e il dinamismo la fanno da padroni, questa cura da parte degli sviluppatori merita un plauso, anche considerando il budget non troppo elevato destinato al titolo. E’ importante sottolineare come l’anima del gioco risulti ancora improntata sul multiplayer: giocato online in compagnia degli amici, Borderlands è capace ancora una volta di esprimere il meglio di sé regalando pomeriggi e nottate di divertimento che solo pochi altri titoli sono capaci di offrire.

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Claptrap salvaci tu!

Se avete letto fin qui vi sarete fatti un’idea non troppo positiva del gioco, ed è quindi il momento di parlare della novità più importante introdotto nel titolo, capace da sola di spingere all’acquisto: la possibilità di usare Claptrap! Ebbene si, finalmente ci viene concessa di impersonare il robottino più amato (odiato?) dai videogiocatori, e il risultato è quello che ci aspettiamo, tonnellate di geniale sarcasmo e imprevedibilità. Sarà impossibile non farsi scappare sorrisi davanti alla demenziale ironia dei dialoghi in-game (il tutto favorito dalla presenza di guest star quali i vecchi eroi dei titoli precedenti) e la folle abilità azione di Claptrap, sostanzialmente una copia difettosa, generata casualmente fra tutte le abilità di azione disponibili nella serie. Se a questo aggiungiamo che a differenza degli altri tre protagonisti Claptrap non necessita del fabbisogno continuo di ossigeno in quanto robot e quindi la barra apposita non cala costantemente, è facile immaginare che la maggior parte di coloro che acquisteranno il titolo non resisteranno alla tentazione di scegliere il simpatico ammasso di ferraglia.

VERDETTO

Seppur nato sicuramente per sfruttare ulteriormente il noto brand, questo Borderlands: The Pre-Sequel risulta un titolo assolutamente godibile, e le novità introdotte, fra tutte la possibilità di impersonare Claptrap, ingolosiranno tutti i fan più accaniti della serie, che non hanno nessun motivo di farsi scappare questa nuova dose di folle humour e violenza per rivivere le emozioni provate su Pandora. Per tutti gli altri, i titoli precedenti rimangono ancora un'ottima scelta per iniziare, anche se non indispensabili per divertirsi in quest'ultimo capitolo, soprattutto in multiplayer. In ogni caso questo The Pre-Sequel risulta un ottimo aperitivo in vista dello sbarco della serie su console di nuova generazione, per mano dei creatori Gearbox, i quali non hanno comunque troppo da lamentarsi del canto del cigno della loro creatura su PlayStation 3.

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