Bound By Flame – Recensione

Sviluppatore: Spiders Publisher: Focus Home Entertainment Piattaforma: PS4 (disponibile anche su PS3) Genere: Action RPG Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 19,99 € Italiano:

Chi vive di pane e giochi di ruolo ha avuto di che gioire negli ultimi anni, grazie a capolavori come Skyrim o The Witcher, solo per citarne alcuni tra i più celebri. A queste grandi produzioni GdR si affianca Bound By Flame, da quest’oggi nei negozi, prodotto da un team di sviluppo minore, i ragazzi di Spiders. Un gioco nato con la speranza di fare breccia nel cuore degli appassionati e di ritagliarsi un proprio angolino nel vasto panorama dei giochi di ruolo su console. Dopo aver completato il gioco siamo pronti a darvi la nostra risposta.

Vincolato dalle fiamme

In ogni gioco di ruolo che si rispetti la trama ha sempre una grande importanza e Bound By Flame non fa eccezione. Il mondo di Vertiel, popolato da classici del genere fantasy come elfi, nani e draghi, oltre che naturalmente dagli umani, è assediato dai Necromanti del ghiaccio, potenti maghi a capo di un’orda di non morti, capaci di distruggere intere popolazioni scatenando su di esse un inverno permanente e costringendo i pochi sopravvissuti a fuggire dalle loro case per non cadere vittima della loro opera di conquista.

Il giocatore impersonerà Vulcan, mercenario delle Lame franche, una cerchia di guerrieri interessata più all’oro che all’onore. In qualità di accompagnatore degli Scribi rossi, una setta di saggi maghi i quali fini non sono conosciuti negli esordi dell’avventura, Vulcan assiste a un rituale di evocazione, alla fine del quale un potente demone del fuoco prenderà possesso del suo corpo, donandogli i propri poteri, a patto di assoggettare la nostra mente alla sua volontà nelle decisioni importanti che affronteremo durante la nostra avventura.

A differenza di altri titoli simili, in Bound By flame la fase di creazione del personaggio è ridotta all’osso, di fatto alla semplice scelta di sesso, viso e pettinatura tra un pattern molto ridotto di scelte, ma queste limitazioni non incidono affatto sul carisma del nostro eroe, il quale durante tutto il corso della storia dovrà scendere a patti con l’ospite (in)desiderato, che cercherà di manipolarlo in cambio di poteri sempre maggiori, al quale il giocatore difficilmente saprà resistere. Avviso importante per i puristi GdR: chi si aspetta da Bound By Flame un mondo sconfinato e aperto pienamente esplorabile come in Skyrim resterà in parte deluso.

Qui le ambientazioni saranno sempre chiuse e abbastanza lineari, e dovremo tornare sui nostri passi per completare le missioni secondarie più che per volontà di esplorazione, senza contare che, una volta completato un capitolo di gioco (sono quattro in tutto), cambieremo completamente location, senza possibilità di tornare indietro. Bisogna dire che questa scelta di gameplay, sebbene un po’ limitante, focalizza tutta l’attenzione sulla trama principale, senza rallentare il ritmo di gioco fino al punto di dimenticare la missione principale, come spesso accade nei capolavori di Bethesda o in Kingdom of Amalur: Reckoning. In questo senso l’incedere di Bound By Flame è più simile all’ormai vetusto Severance: Blade of Darkness che ai più recenti giochi di ruolo open world.

Un po’ di questo, un po’ di quello…

Dal punto di vista del gameplay è evidente come Spiders abbia pescato a piene mani dai capolavori passati del genere. Per esempio con noi sarà possibile portare un compagno tra cinque disponibili, con il quale si potrà dialogare e sviluppare un rapporto sempre più intimo in modo analogo a Dragon Age: Origins; la presenza del demone dentro di noi muterà anche l’aspetto esteriore di Vulcan. Il nostro corpo presenterà segni di ustione e compariranno delle evidenti corna sulla testa, elemento che riporta alla mente il primo Fable (titolo del quale condivide anche il game design delle location, tipico dei dungeon).

Le meccaniche di combattimento di questo titolo sono controverse. Sebbene all’inizio appaiono ostiche causando ripetute morti del protagonista, andando avanti con lo sviluppo del personaggio ci accorgeremo della presenza di una notevole profondità non subito evidente. Infatti il continuo button smashing condurrà inevitabilmente al game over, e sarà quindi necessario un giusto tempismo tra attacco e parata. Fondamentale importanza è data a quella che il gioco chiama capacità di interruzione, cioè la facoltà di interrompere l’animazione d’attacco, così da poter sfondare la difesa nemica e assestare il colpo finale.

Salendo di livello acquisteremo esperienza da spendere per acquistare abilità in un menù a ramo d’albero, analogamente a quanto già visto in Kingdom of Amalur Reckoning. Sarà possibile specializzarsi nella classe di guerriero, mago o ladro, a seconda di come sceglieremo di distribuire i sudati punti esperienza ottenuti. Purtroppo questa sistema mostra il fianco a qualche sbilanciamento, ad esempio la barra della vita e del mana non cresceranno gradualmente salendo di livello ma il loro aumento sarà associato a due abilità specifiche sbloccabili e peraltro limitatissime. Alla fine del gioco la vostra barra vita sarà aumentata solo del 25% rispetto all’inizio, e quindi tenderà a esaurirsi molto in fretta al potenziarsi dei nemici.

Fondamentale sarà la magia, influenzata anche dalle abilità uniche donateci dal demone. Sebbene appaia evidente che Bound By Flame non sia un titolo pensato per le console next-gen, nella versione PlayStation 4 da noi testata il comparto grafico non delude affatto, le ambientazioni sono evocative, la paletta cromatica risulta azzeccata, il frame rate varia dai 60 fps ai 30 senza mai scendere oltre questa soglia, e i modelli dei personaggi sono ben modellati, in particolare quello del protagonista. L’unico difetto lo riscontriamo nelle animazioni forse un po’ troppo legnose durante i combattimenti, ma dopo qualche ora non ci farete più caso e vi abbandonerete alla danza di morte rappresentata dagli scontri di questo action RPG in tempo reale.

Ce l’ho, mi manca, ce l’ho…

Finora abbiamo parlato di come Bound By Flame abbia preso in prestito da altri titoli molte sue meccaniche, ed è quindi il momento di analizzare un elemento peculiare di questo titolo che lo contraddistingue dalla massa e lo rende decisamente più interessante: il sistema di crafting. In questo gioco potremo infatti modificare completamente il nostro equipaggiamento.

Ogni spada, ascia, martello o armatura potrà essere trasformata utilizzando i diversi oggetti trovati in giro, modificando non solo le caratteristiche ma anche l’aspetto fisico, in un risultato appagante sotto tutti i punti di vista. Ad esempio, se ci piacciono le ascie ma desideriamo il potere di interruzione dei martelli, basterà montare sulla sommità dell’arma un maglio di ferro, oppure se preferiamo più forza di attacco potremo optare per una lama aggiuntiva.

Le combinazioni sono infinite, e ci porteranno a dare molta importanza ai componenti necessari poichè ogni strumento può essere riciclato per ottenere le materie prime. Inoltre, fin dall’inzio del gioco, potremo costruire qualsiasi cosa desideriamo, senza dover prima sbloccare la relativa capacità, come succedeva in altri capitoli della saga Gothic. Questo sistema è molto soddisfacente e vi porterà a cercare ovunque nella mappa gli scrigni di materiali, utili a costruire dei meravigliosi spallacci dalla testa di leone per la vostra armatura.
Piccola postilla a conclusione dell’articolo: Bound By flame non è un prodotto studiato per console next-gen, ma un gioco current-gen con risoluzione grafica potenziata, quindi valutate bene in base alle vostre esigenze se acquistare la versione PlayStation 3 (più economica) o PlayStation 4 (tecnicamente un po’ migliore).

VERDETTO

Da Bound By Flame trasuda la passione degli autori per il genere fantasy ed è impossibile non farsi coinvolgere durante le avventure per le terre di Veltier. Il budget limitato ha costretto gli sviluppatori a scendere a compromessi, e la longevità e il comparto tecnico ne hanno risentito, ma se siete appassionati del genere o anche solo amanti della letteratura fantasy alla George Martin, non sarete delusi da questo titolo capace di trasmettere emozioni e meraviglia degne di una grande opera letteraria. Siamo infatti sicuri che, con un budget più elevato, Spiders sarà capace di sfornare un grande capolavoro nel campo dei giochi di ruolo poiché le capacità non mancano. Il voto qui sotto, lo sappiamo, è sulla fiducia e controcorrente rispetto a quello di altri articoli sul web, ma siamo sicuri di quanto diciamo e rimaniamo del nostro parere , augurando a Spiders di potere esprimere tutto il suo potenziale con un budget da titolo tripla A a disposizione!

Guida ai Voti

1 commento

  1. -Piccolo Off Topic- Prima di parlare di libri che non si conoscono sarebbe meglio leggere i suddetti, signor “D”.

    Comunque questo gioco mi ispira un sacco. Gran bella recensione 😀

Comments are closed.