Primo PianoCall of Duty: Advanced Warfare - Recensione

Call of Duty: Advanced Warfare – Recensione

Publisher: Activision Developer: Sledgehammer Games
Piattaforma: PS4 (disponibile anche su PS3) Genere: First Person Shooter Giocatori: 1-2 (Online: 2-32) PEGI: 18

Il passaggio epocale vissuto qualche anno fa grazie all’immissione sul mercato di Call of Duty: Modern Warfare, rimarrà per sempre nel cuore e nella mente di tutti gli appassionati del genere, in quanto definì una nuova pietra miliare per gli sparatutto in prima persona, distaccandosi, contemporaneamente, dall’ormai trita e ritrita Seconda Guerra Mondiale. Ebbene, questo sentimento di gioia sembra riecheggiare anche quest’anno grazie a Call of Duty: Advanced Warfare.

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Respawnare più forti di prima

Sledgehammer Games ha spinto tutto sull’innovazione tanto inneggiata dai fan, proponendo in primis un nuovissimo motore grafico che, nelle console di nuova generazione, fa letteralmente spalancare occhi e mandibole e, al contempo, rinnovando le meccaniche del comparto multigiocatore, stravolgendo per alcuni frangenti la routine abitudinaria.
Ciò che invece non ha subito particolari aggiornamenti è indubbiamente la campagna: Call of Duty: Advanced Warfare pone il proprio incipit narrativo nel 2055 dove un’aggressiva Corea del Nord getta le basi per l’invasione della controparte sudista. Toccherà quindi all’onnipresente squadrone d’intervento, capitanato in questo episodio da Jack Mitchell, entrare in azione per cercare di sedare le varie rivolte che mano a mano si stanno sempre più diffondendo. Il comparto di avanguardia futuristico è immediatamente tangibile grazie ad accessori come jetpack e tute Exo, indubbiamente il principale equipaggiamento in dotazione. Tali corazze permetteranno al Marine di effettuare doppi salti ed andranno ad aggiungere altre abilità offensive che si riveleranno molto utili all’interno di ogni situazione bellica. Ciononostante, dopo alcuni minuti di gioco, la narrazione porterà il protagonista a gestire una nuova problematica, ben più personale (che non intendiamo assolutamente approfondire), ma che lo porterà a dover fare i conti con una sorta di polizia privata al fine di riassestare ciò che gli Stati Uniti non sono riusciti a realizzare nelle sorti del conflitto coreano.
Ne consegue il fatto che i personaggi principali sono caratterizzati in maniera buona, alternati da un antagonista avente un carisma profondo come una pozzanghera, spinto da convinzioni piatte ed abbastanza forzate (anche questo, è spesso ridondante nei vari capitoli del brand). Il susseguirsi delle quindici missioni disponibili non riesce quindi a dimostrare un cambiamento a livello basale ma si limita unicamente a seguire il classico copione di eventi ai quali ormai Activision ha abituato nel corso del tempo; l’unica direzione quasi ignota riguarda appunto le Exo, che riescono a ritagliarsi un proprio spazio all’interno del gameplay dati anche i numerosi potenziamenti disponibili (selezionabili comunque ad ogni inizio capitolo). La campagna single player è caratterizzata da un tasso di difficoltà medio-basso, ed è quindi consigliato ai veterani impostare sulla massima taratura fin dal principio, in quanto anche in tal caso, le morti sono veramente esigue e di circostanza; l’IA si trascina dietro i problemi di indulgenza tipici ormai del genere (più che del brand in esame), vacillando e prendendo tempo inutilmente prima di compiere determinate azioni atte ad eliminare immediatamente l’alter ego militare.

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Meglio insieme che male programmati

Il multiplayer proposto da Call of Duty: Advanced Warfare è indubbiamente fonte di apprezzamento ed eccellenze, soprattutto per quello che riguarda l’innovazione che i ragazzi di Sledgehammer Games hanno deciso di istillare al suo interno. Tutto ciò si ricollega a quanto sopra descritto per le tute Exo; tali equipaggiamenti infatti sono perfettamente in simbiosi con le tredici mappe proposte e riescono a definire un nuovo stile multigiocatore (sia esso competitivo o cooperativo) basato sulla frenesia e sulla dinamicità dell’azione.
Il level design delle arene virtuali è molto dettagliato e racchiude la volontà del team di sviluppo di rompere gli schemi, alienando quasi totalmente la possibilità dei cosiddetti camper di stazionare per ore nello stesso punto (basta un doppio salto tramite una tuta per smascherare immediatamente il nascondiglio), offrendo mappe ampie e raramente circondate da corridoi sterili. Anche le bocche da fuoco risentono positivamente dell’aroma futuristico, andando ad arricchire il comparto con armi energetiche oppure a laser e, sinergicamente, anche i mirini hanno subito un ringiovanimento, presentando possibilità di visione termica avanzata o di puntamento dinamico.
Una maggior considerazione in questo capitolo è stato dato alle granate: le oltre dieci tipologie presenti risultano assolutamente indispensabili, spaziando tra esplosivi intelligenti, EMP, traccianti e molto altro; da evidenziare poi il fatto che, in Advanced Warfare, le bombe saranno accompagnate da un mirino dedicato atto a prendere meglio la mira prima del lancio. Ciononostante, dato il gameplay online rapido e denso di frenesia, risulta molto più complesso totalizzare uccisioni di fila in modo da caricare le varie Killstreaks; queste abilità meritocratiche variano dall’ormai noto drone ricognitore fino agli obliteranti laser orbitale e attacco missilistico.
Relativamente agli altri comparti multigiocatore, è presente la classica possibilità di avviare partite (anche competitive) in split screen e la novità assoluta risiedente nella Exo Survival. Tale modalità cooperativa richiama in tutto e per tutto la classica Orda, dove i giocatori saranno chiamati a resistere ondata dopo ondata ad attacchi sempre più massicci. Ciononostante le uccisioni non saranno le sole protagoniste della sopravvivenza; non capiteranno di rado infatti mini obiettivi da portare a termine al fine di superare il round: disinnescare un ordigno, accumulare piastrine, difendere una determinata area, e così via.

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Tra un’ondata e l’altra Exo Survival darà la possibilità ai militari di acquistare potenziamenti per la tuta al fine di incrementare resistenza, abilità e molto altro per far fronte ai nemici sempre più agguerriti; non si tratta certo di un’innovazione riguardante le meccaniche (visto che per alcuni versi la similitudine con Modern Warfare 3 si nota) ma è assolutamente da precisare il fatto che il divertimento non manca e gli equipaggiamenti tecnologici donano una varietà inenarrabile.

Il piatto è ricco…

Ma quindi le altre novità basali dove risiedono? Sicuramente le feature sopradescritte smuovono la staticità che nel corso degli anni si è depositata sulla Chiamata al Dovere di Activision, ma è il sistema del Bottino, introdotto in questo nuovo episodio, a fare la parte del leone. Per condensare il tutto in poche parole, Sledgehammer Games ha deciso di far elargire un “premio fedeltà” a tutti i giocatori che, giorno dopo giorno, interagiranno con le varie modalità di gioco accumulando ore totalitarie. In aggiunta a ciò, anche il completamento di determinate sfide insite nella campagna principale andranno ad incrementare le possibilità che il titolo premi con oggetti interessanti.
Palesemente vi è la presenza di una sorta di “ranking” all’interno del quale verranno assegnate onorificenze più o meno preziose a seconda, appunto, del grado di fedeltà raggiunto: si passa dal classico cadetto fino ad arrivare all’olimpo dei giocatori elitari. Il sistema del Bottino permette all’utilizzatore di guadagnare armi personalizzate (con ottiche ed accessori preinstallati), equipaggiamenti vari per il Marine, modifiche estetiche e molto altro. Il tutto è ben integrato con il sistema di gioco e permette una varietà ed una longevità assolutamente impareggiabile rispetto al passato; se viene considerato il fatto poi che il bilanciamento dei rilasci è calibrato in maniera sopraffina inserendo diversi bonus e malus (un’arma eccessivamente potente avrà di conseguenza un rinculo maggiore o una precisione mediocre).

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Il mondo è meraviglioso

Dal punto di vista strettamente tecnico, Call of Duty: Advanced Warfare tocca picchi mai visti prima: grazie al nuovo motore di gioco sviluppato ad-hoc per questo capitolo, Sledgehammer Games è riuscita a donare un ambiente grafico veramente eccelso, in grado di gestire numerosi oggetti a schermo con un dettaglio delle texture idilliaco. Anche i modelli dei personaggi sono ben realizzati e si muovo fluidamente all’interno del campo di battaglia, evitando di creare scompensi poligonali tipici degli engine sviluppati nel Mesozoico. Il reparto illuminazione elargisce ambienti notturni rasenti la perfezione anche se nel caso di luci a pieno giorno fa notare qualche piccola lacuna del motore di gioco sopracitato, per quanto sia solo un’osservazione data con la richiesta del dettaglio. Gli effetti sonori sono invece alla pari dei capitoli precedenti, in quanto non hanno mai dimostrato inettitudine all’interno del brand: sono presenti campionamenti delle armi molto buoni con una cura per le deflagrazioni quasi morbosa. Discreto il doppiaggio in italiano, puntualmente fagocitato dalla controparte inglese, molto più ispirata e coinvolgente.

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Commento Finale

Call of Duty: Advanced Warfare è il fautore del Rinascimento bellico. Dopo qualche anno di staticità e di “minestra riscaldata”, i fan più critici della serie non avranno molto di cui lamentarsi; Sledgehammer Games è riuscita nell’intento di creare un capitolo rinnovato e reinterpretato, pur rimanendo fedele ad alcuni capisaldi, anche se lacunosi (la trama ancora non riesce a decollare). Ciononostante il divertimento è amplificato dalle modalità proposte nel multigiocatore (non sarebbe guastata tuttavia un’ulteriore possibilità cooperativa oltre Exo Survival) e dalla bontà tecnica sprigionata dagli sviluppatori. Il consiglio di acquisto è esteso a tutti gli amanti degli sparatutto in prima persona. Contrariamente a quanto diceva qualcuno, la guerra cambia signori.

8/10

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Lorenzo Bologna
La mia vita è stata da sempre legata al mondo dei videogiochi; il tutto ebbe infatti inizio con la PlayStation 1 e Crash Bandicoot (non sono così vecchio). Da allora la droga è entrata in circolo facendomi dipendere in maniera indissolubile al mondo Sony. Agente di commercio e, nel tempo libero, Newser, Valutatore di guide ai trofei, Moderatore, Arredatore ed Idraulico.

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