Primo PianoCounterspy - Recensione

Counterspy – Recensione

Publisher: Sony Computer Entertainment Developer: Dynamighty
Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS3 e PS Vita) Genere: Stealth Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 14,99 €

La storia plasma il nostro modo di essere e ci fa comprendere cosa ha portato ad essere la Terra il luogo odierno. Anche i non esperti, alla domanda riguardante i maggiori conflitti scaturiti nel corso del tempo, indubbiamente rammentano i due conflitti mondiali, enormi per importanza e numero di vittime. Ma poi? Sicuramente al terzo posto troviamo la Guerra Fredda, un po’ meno conosciuta: tranquilli, Counterspy aiuterà a colmare la lacuna!

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La spia neutrale

Durante il primo novecento, in preda al conflitto tra Stati Uniti e Russia al fine di accumulare armamenti, vede la nascita un gruppo segreto di spionaggio avente come unico obiettivo quello di mantenere una sorta di pacifico equilibrio tra le due parti: l’agenzia C.O.U.N.T.E.R. Il protagonista del titolo in questione sarà impegnato ad infiltrarsi nel cuore di entrambi gli schieramenti allo scopo di trafugare informazioni utili a debellare ogni sorta di attacco nucleare (le fazioni infatti mirano alla Luna come “possedimento” da conquistare). L’agente di turno sarà dotato di numerosi gadget ultra tecnologici in stile Sam Fisher, e dovrà fare della propria logica la sua arma migliore in modo da portare a termine la delicatissima missione.

Mantenere la pace, ma con stile

Counterspy ha una struttura narrativa perfettamente nelle mani del giocatore: fin dal principio infatti la scelta che verrà posta sarà quella di decidere quale fazione invadere per prima, al fine del recupero delle sopracitate informazioni. Questi oggetti infatti, andranno ad accumularsi in un contatore che, una volta riempito, permetterà di accedere alla missione finale in modo da terminare a tutti gli effetti il compito. Ogni livello verrà identificato da un “codice” definito DEFCON.

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Questo valore, variabile da un massimo di 5 ad un minimo di 1, andrà a rappresentare il valore di difesa dell’area e, al contempo, il numero di tentativi che il giocatore avrà per portare a termine la missione. Morendo, allertando i nemici, oppure rimanendo in vista alle telecamere di sicurezza causerà un dispendio di un livello DEFCON: ovviamente il raggiungimento dello “zero” porterà al tristemente noto “Game Over”.
Se vi sembra che già questo non apporti un livello di sfida adeguato, è bene precisare che il DEFCON si “eredita” di missione in missione: se infatti verrà terminato un livello consumando due “punti”, quello successivo inizierà con questo stesso deficit. Fortunatamente esistono particolari escamotage da reperire per i vari scenari, che permettono di ammortizzare lievemente questo tasso di sfida: grazie infatti a delle “Formule”, realizzabili appunto con dei componenti specifici, il protagonista sarà in grado di elaborare potenziamenti utili ad abbassare il tasso di DEFCON, aumentare la propria resistenza ai danni oppure divenire invisibile alle telecamere di sorveglianza. Ciononostante, in ausilio giungeranno anche diverse armi che, nel caso in cui la strada stealth sia impraticabile, sapranno aiutare nel superamento di alcune sezioni particolarmente complesse.

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Il parco offensivo è rappresentato da macchine di varia utilità: si passa infatti da strumenti in grado di effettuare il “lavaggio del cervello”, ad armi ben più convenzionali come pistole silenziate e mitragliatori pesanti. Indubbiamente la disponibilità di queste (equipaggiabili in quattro slot) è dato da una piccola mancanza da parte degli sviluppatori: in alcuni frangenti infatti, il level design e le opzioni di gioco non permettono la risoluzione dello schema in salsa puramente stealth, obbligando quindi il giocatore al pieno uso della forza.

Stealth o action?

Il principale neo che affligge Counterspy dal punto di vista del gameplay è indubbiamente la scarsa interazione con gli elementi presenti nel gioco: oltre al recupero degli oggetti e ai ripari null’altro sarà interattivo. Ciononostante, nei momenti più caotici, la telecamera reagisce abbastanza bene, creando una panoramica (bidimensionale ovviamente) ben strutturata che permette di capire cosa succede nelle aree di prossimità. Anche l’intelligenza artificiale non è del tutto esente da difetti: a tratti, i nemici non esiteranno un momento nel gettarsi contro il malcapitato di turno mentre, nelle fasi stealth, le stesse guardie non noteranno un cadavere alleato a due metri dalla linea visiva.
L’ultima cicatrice che affligge Counterspy è invece la ripetitività delle missioni che si andranno ad affrontare riconducendo l’intero schema in raccogliere informazioni, eliminare i nemici e passare al livello successivo. Sta di fatto che il titolo riesce appieno nell’intento di trasmettere divertimento ai giocatori che fanno del completismo e dello stealth (per quanto possibile) il loro pane quotidiano.

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La guerra tecnica è vinta

Dove il software Dynamighty viene promosso a pieni voti è invece il comparto tecnico: le ambientazioni sono proposte con cura maniacale ed evocano senza troppe difficoltà il clima immersivo della Guerra Fredda. La grafica presenta texture nitide, e il framerate è assolutamente granitico. Ad aggiunta di ciò troviamo un settore animazioni realizzato ottimamente che, in sinergia con un filtro anni ’70 ed una paletta cromatica assolutamente azzeccati, dipingono un mondo vivo e vibrante. Le due potenze rappresentate colpiscono entrambe, ma in maniera assai diversa, per gli effetti sonori. Le voci di propaganda sono doppiate in maniera eccelsa e ricreano una sensazione di conflittualità verbale assolutamente eccelsa. Anche le musiche si amalgamano più che bene con il contesto di gioco, realizzando un clima degno del più famoso 007 esistente.

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Commento finale

Counterspy è un bel pianoforte con alcuni tasti mancanti. Indubbiamente la valenza tecnico-artistica è da elogiare sotto ogni punto di vista, ciononostante il software è minato da sintomi di ripetitività che, sul medio termine, possono affliggere il giocatore portandolo alla noia. La miscellanea di fasi stealth ed action porta effetti altalenanti che generano nell’utilizzatore la voglia di provare diverse soluzioni ma, a causa di un’interazione poco approfondita con l’ambiente di gioco, queste si riducono spesso al solo uso delle armi da fuoco. Il gioco è consigliato a tutti gli appassionati del genere (a patto che sappiano soprassedere a quanto riportato) ed a coloro che hanno la smania di mettersi in competizione grazie al tasso di difficoltà presente nelle modalità più complesse.

7/10

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Lorenzo Bologna
La mia vita è stata da sempre legata al mondo dei videogiochi; il tutto ebbe infatti inizio con la PlayStation 1 e Crash Bandicoot (non sono così vecchio). Da allora la droga è entrata in circolo facendomi dipendere in maniera indissolubile al mondo Sony. Agente di commercio e, nel tempo libero, Newser, Valutatore di guide ai trofei, Moderatore, Arredatore ed Idraulico.

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