Dark Souls II – Anteprima

Qual è la scelta giusta?

Di certo non si può negare che il mondo dei gamer si stia (per fortuna) allargando, ma questo crea spesso divergenze; è giusto sviluppare un gioco accessibile a pochi provvisti di tempo, abilità e esperienza, e per nulla gratificante per chi non soddisfa tali requisiti? Al contrario, è giusto facilitare un gioco tanto da permettere a chiunque di giocarci, ma sacrificando la sfida vera e propria, che è ciò che ha sempre caratterizzato il mondo del gaming? La risposta di molti è stata semplice: “Inseriremo dei livelli di difficoltà”.

Per Namco Bandai le cose stanno diversamente; secondo gli sviluppatori, Dark Souls II sarà “più accessibile”, ma ciò non significa più facile. In primo luogo, sarà molto più semplice capire la storia e gli obiettivi del giocatore (entrambe cose piuttosto complicate da intuire la prima volta che si giocava a Dark Souls) e poi, FORSE, qualche leggerissimo aiuto in più possiamo considerare di trovarlo. Niente paura, però, Dark Souls II vi costerà comunque tante, tante, tante vite.
Entrando più nello specifico, e come già accennato in precedenza, oltre alla rivisitazione dell’aspetto grafico ci troveremo a smanettare con menu e inventari più veloci, il che si spera voglia significare anche più intuitivi, e lo stesso vale per l’interfaccia di gioco. I paesaggi che abbiamo visto in immagini e trailer sono già stati capaci di affascinare come in passato, e non dubitiamo che, grazie alla nuova grafica, sapranno stupirci ancor di più mentre ci avventureremo attraverso di essi per capire il modo di raggiungere il “maledetto oggetto” di turno. Quel che ci rimane da fare è solo attendere.

Impressioni finali

Oltre a questo, purtroppo, c’è ben poco da dire; le classi promettono un buon bilanciamento, e soprattutto un’ottima funzionalità nel gioco in cooperativa (anche la componente online rimarrà invariata, a quanto pare), l’avanzare sarà difficile, come promesso, ma probabilmente facile da aggirare con un po’ d’apprendimento, proprio come in passato. A questo punto attendiamo con impazienza l’uscita del titolo. E no, non siamo masochisti.