Primo PianoDiablo III - Recensione

Diablo III – Recensione

Publisher: Blizzard Entertainment Developer: Blizzard Entertainment
Piattaforma: PS3 Genere: Action RPG Giocatori: 1-4 (Online: 2-4) PEGI: 16

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Dopo anni e anni di inseparabile legame tra Blizzard ed il mondo PC, la software house statunitense che negli anni ’90 ha posto gli standard per i giochi hack’n’slash su personal computer ha deciso di provare a buttarsi nuovamente sul mondo delle console. Il risultato è senza alcun dubbio di alto livello.

Diablo, tutto da accarezzare!
Diablo, tutto da accarezzare!

Un po’ di retroscena

Diablo III è uscito su PC nel Maggio dello scorso anno, dopo una lunghissima attesa che ha tenuto in trepidazione i fan della saga per ben 12 anni. Era infatti il 2000 quando il secondo capitolo di Diablo aveva confermato al mondo dei videogiocatori il livello di eccellenza di Blizzard, da sempre al top della qualità videoludica su PC (Warcraft e StarCraft vi dicono niente?).
Nel corso della sua esistenza, però, Blizzard è anche stata segnata da insuccessi per quanto riguarda il mondo delle console: prima Diablo II, uscito su PlayStation nel 1998, e poi StarCraft 64, uscito nel 2000 su N64, non raggiunsero il livello di eccellenza ottenuto su PC, il che allontanò la software house dal mercato delle console casalinghe per un po’ di tempo. La storia però è cambiata con Diablo III, che ha ricevuto un trattamento speciale e che sembra davvero esser stato concepito sin dall’inizio per esser giocato comodamente dal divano, con il pad alla mano.

Cos’è Diablo?

Se non avete mai giocato a Diablo, o se addirittura non sapete proprio nulla sulla famosissima saga firmata Blizzard Entertainment, oggi è il vostro giorno fortunato. Diablo viene spesso definito come Action RPG o Hack’n’Slash. Il giocatore impersona un eroe selezionabile tra cinque differenti classi (in Diablo III si tratta di Barbaro, Monaco, Mago, Sciamano e Cacciatore di Demoni), e per tutta la durata del gioco non fa altro che esplorare dungeon (generati casualmente all’inizio di ogni partita, per offrire un tasso di rigiocabilità teoricamente infinito), uccidere demoni, impossessarsi del bottino lasciato dalle povere creature demoniache appena annientate, salire di livello, e ripetere questa serie di azioni all’infinito. Se pensate che tutto ciò possa portare alla noia imediata, vi assicuro che siete in errore, perchè la formula di gioco appurata e migliorata da Blizzard nel corso degli anni non fa altro che trasformare Diablo in una potentissima calamita.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=G6WVoeZsBCM

L’azione di gioco è accompagnata da una storia che – forse – i fan del fantasy troveranno interessante, ma che in fin dei conti si riduce alla tipica avventura che vede l’eroe tentare in tutti i modi di salvare l’umanità dall’arrivo incombente delle forze oscure. Personalmente ritengo che la narrazione sia di discreto livello, ma difficilmente i dialoghi aumenteranno il vostro tasso di interesse nella storia. L’unico vero elemento che riesce a far scaldare il videogiocatore sul divano è la cura con cui le sequenze in computer grafica sono state realizzate. Colpiscono principalmente quelle che separano gli Atti del gioco (in totale quattro), ma che purtroppo sono state indegnamente compresse su console, creando visibili artefatti sullo schermo.

Il joypad più felice del mondo

Come già detto nell’introduzione, per tantissimi anni gli hack’n’slash a visuale isometrica sono rimasti una sorta di taboo su console, poiché pochi sviluppatori si sono realmente interessati a creare controlli ad hoc, e quei pochi tentativi sono stati fallimentari. Per Diablo III, Blizzard Entertainment ha deciso di realizzare un sistema di controllo completamente dedicato al joypad, rendendo di fatto questo terzo capitolo della saga un vero piacere da giocare.
Invece di controllare un cursore su schermo (come accade su PC), nella versione console di Diablo III il giocatore ha diretto controllo del proprio eroe con lo stick analogico di sinistra. Allo stick di destra, invece, viene riservata la schivata, non presente nella controparte PC. Bisogna davvero dire che i controlli di gioco sono stati calibrati in maniera maniacale, e il gioco è estremamente piacevole da giocare – nonostante questo possa far rosicare un po’ i giocatori PC. La schivata aiuta tantissimo nelle situazioni più caotiche in cui il giocatore è circondato da nemici, ma può essere anche utilizzata per colpire (seppur in modo lieve) gli avversari. La pressione del tasto X è legata all’utilizzo dell’attacco di base (click sinistro su PC), mentre a quasi tutti gli altri tasti principali vengono assegnate abilità speciali che andranno sbloccate nel corso dell’avventura, salendo di livello. Ogni classe ha i propri tipi di attacchi che variano tra corto, medio e lungo raggio, includendo abilità speciali che migliorano in maniera temporanea le caratteristiche di combattimento dell’eroe.

L’occhio vuole la sua parte

Diablo III su console ha subito un downgrade grafico rispetto alla controparte PC, ma questo non deve in alcun modo allarmare i videogiocatori. Il titolo conserva un livello di dettaglio assolutamente di alto livello, e la direzione artistica non concede attimi di incertezza sulla qualità visiva. L’estetica pesantemente dark vista nei primi due capitoli della saga si è un po’ alleggerita aprendo le porte a toni di colore più accesi, ma che rendono gli ambienti di gioco più vari e vibranti.

Il gioco si è un po' discostato dai toni scuri che contraddistinguevano la saga
Il gioco si è un po’ discostato dai toni scuri che contraddistinguevano la saga

Divertimento di gruppo

Alcuni di voi probabilmente sapranno già che Diablo III su PC obbligava i videogamers a giocare online l’avventura. Su console, invece, Blizzard ha fatto la cosa più giusta, ed ha permesso ai giocatori di affrontare la campagna sia in single player (offline) che in multiplayer con altri tre giocatori (sia offline che online). Quella che potrebbe in effetti sembrare una cosa da poco, si rivela essere invece l’arma più forte che questa conversione da PC a console ha a disposizione. Giocare insieme ad amici ha davvero un altro effetto, ma anche in singleplayer – con l’aiuto di IA discretamente sveglie – l’esperienza è di una comodità unica. La storia, divisa in quattro atti, dura circa 15 ore. Questo dato, però, varia tantissimo a seconda del modo in cui decidiate di affrontare l’avventura. Se avrete intenzione di esplorare a fondo Diablo III, infatti, decine e decine di ore extra dovranno obbligatoriamente essere aggiunte al contatore.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=fE2JpFcO3mQ

Blizzard sembra proprio aver fatto di tutto per permettere sessioni di gioco “comode”, consentendo al giocatore di unirsi “al volo” a partite online, o più in generale facilitando la creazione delle partite multiplayer. Il codice online regge benissimo, e personalmente ho trovato l’interfaccia di gioco estremamente accessibile.

Commento Finale

Diablo III è un piacere sia da giocare che da vedere, e diventa immediatamente una calamita, che voi stiate comodamente giocando da soli o in compagnia. Una narrazione per certi versi cliché non riesce ad oscurare la formidabile formula di gioco su cui Blizzard ha posto così tante attenzioni. Se avete voglia di divertirvi e non siete spaventati dall’idea che un gioco possa tenervi incollati allo schermo per ore e ore ininterrotte, Diablo III è il gioco che fa per voi.

8/10

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Alex Camilleri
Fondatore e admin. Nel lontano 2008 apre UPSBlogIt, un blog personale dedicato al mondo PlayStation. Il progetto cresce rapidamente ed evolve dopo tanti anni in PlayStationBit. Adesso sviluppa videogiochi.

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