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Final Fantasy XIII-2 – Recensione

Publisher: Square Enix Developer: Square Enix
Piattaforma: PS3 Genere: Gioco Di Ruolo Giocatori: 1 PEGI: 16

Dopo Final Fantasy X, il primo della serie su PlayStation 2, nonché uno dei migliori episodi di sempre, anche Final Fantasy XIII ha un suo seguito. Final Fantasy X-2, che non è un qualcosa di zozzo, ma semplicemente il remake a cui si è accennato prima, non era un giocaccio, ma si dimostrò assolutamente incapace di sostenere il fardello lasciato dal predecessore. Una situazione destinata a ripetersi? Assolutamente no, per fortuna!

Il tempo passa, ma lo stile dei loghi non cambia. Bene così.

Tra innovazione e tradizione

Puntualizziamo una cosa: affinché la recensione possa essere letta da tutti, anche da chi magari non ha finito la prima parte, ma è intenzionato a farlo, si tenterà in tutti i modi di evitare qualsiasi forma di spoiler, a meno che non sia strettamente necessario. Vediamo dunque di eliminare il problema alla radice subito, focalizzandoci brevemente sulla trama di Final Fantasy XIII-2, che, vi anticipo, almeno a parere del sottoscritto, risulta meno avvincente rispetto a quella del tredicesimo capitolo, parte prima: la componente narrativa verte quasi interamente sulla ricerca di Lighting tre anni dopo la sua scomparsa, sorella maggiore della Serah che impersoneremo, accompagnata dal misterioso Noel, un ragazzo venuto dal futuro, e ultimo superstite della razza umana nella sua epoca.
I vari casini temporali a là “Ritorno al futuro” (un film che al sottoscritto non ha mai detto granché, ma a qualcuno, anzi, a tanti, piace) in questo Final Fantasy sono all’ordine del giorno: Serah sembra essere l’unica in grado di rimediare ai cosiddetti “paradossi” – termine un po’ più elegante di casini, ne converrete – che hanno sconvolto (anche) il suo villaggio. Come e perché, vi starete chiedendo. Alla seconda domanda dovrete rispondervi da soli giocando, alla prima invece posso rimediare io. La risposta è semplice: sconfiggendo i mastodontici boss che hanno causato il pandemonio e risolvendo semplici, almeno nelle prime battute, enigmi, chiamati “labirinti temporali”.
Non a caso, un’importanza notevole è rivestita dall’Historia Crux, una sorta di gigantesco menù spazio-temporale che vi permetterà di viaggiare per diverse epoche e molteplici “location”, che si ripeteranno, ma con un design diverso a causa dell’intervento levigante e instancabile del tempo.
Sin dalle prime battute dovreste avere notato il notevole stacco rispetto alla prima parte della tredicesima fantasia finale concepita da Square Enix, dove non era più possibile “tornare indietro” una volta superati certi punti, mentre in questa nuova avventura potrete addirittura resettare parti di gioco già completate, casomai vi siate resi conto di essere incappati in un errore.

Dall'alto verso il basso, da sinistra verso destra, come nelle (traumatizzanti) foto di fine anno a scuola: Lighting, Caius, Noel e Serah

Assolutamente simile a quanto visto in precedenza è invece il – convincente – sistema di combattimento, contraddistinto dall’Active Time Battle (ATB) e dai “ruoli” (Attaccante, Occultista, Sinergista, Sabotatore, Sentinella e Terapeuta): se lo avete odiato o amato, sentimenti più o meno analoghi saranno destinati a ripetersi. Assolutamente diverso è piuttosto il modo in cui verrete a contatto con gli avversari: Final Fantasy XIII-2 propone un mix tra incontri casuali “invisibili” (vedi decimo capitolo) e perfettamente “visibili” (vedi dodicesimo e tredicesimo). Quando vi troverete in una zona a rischio di scontri, a tratti compariranno intorno a voi gruppi di mostri, più o meno facili da evitare a seconda della loro destrezza, che sarete liberi di fronteggiare o meno evitando il contatto fisico.
Più precisamente, per riuscire a fuggire dovrete sorpassare la linea che delimita il “Cronoradar di Mog”, ossia il campo di percezione del Moguri, altra new entry, che vi accompagnerà durante l’avventura. L’esserino in questione è più una mascotte che altro, dal momento che non combatterà direttamente al vostro fianco, ma si trasformerà nell’equipaggiamento di Serah in caso di (frequente) pericolo. Nel caso in cui doveste avere bisogno di aiuto, Yoshinori Kitase e soci hanno pensato bene di rendere possibile l’alleanza con determinati mostri che sconfiggerete – si spera – durante il vostro peregrinare. Se non abbiamo sbagliato a contare dovrebbero essere 150, un numero che ci riporta ad altri mostriciattoli che hanno segnato l’infanzia di molti, di nintendiana memoria. Questa implementazione riesce a celare abbastanza bene un cast altrimenti piuttosto striminzito, grazie alla possibilità di potenziarli e introdurli negli “Optimum” (i diversi schieramenti di battaglia) più diversificati.

Quando parliamo di potenziamento, non possiamo non fare riferimento al già apprezzato “Cristallium”, la via con cui rendere i nostri eroi più forti che mai. Se è vero che i personaggi standard sono potenziabili normalmente, ossia con l’accumulo di esperienza, i mostri diverranno più competitivi solo tramite l’apposito utilizzo di oggetti più o meno rari recuperati dalle battaglie più impervie.
Vale la pena spendere qualche parola in più, a proposito del Cristallium: chi ha provato il predecessore, sa perfettamente di cosa sto parlando, chi non lo ha fatto, sappia che si tratta di un qualcosa di piuttosto simile alla Sferografia, apprezzata nel decimo capitolo. Se non sapete nemmeno cos’è la Sferografia, beh, amici miei, trovatevi un’altra passione da coltivare.
A differenza della prima manifestazione del Cristallium, in Final Fantasy XIII-2 non sarà più possibile vedere il percorso da seguire, ma si dovrà scegliere un ruolo e procedere sino al completamento dei posti disponibili, momento in cui avrete accesso a particolari bonus, come nuovi ruoli o modalità di apprendimento più rapide.

Lighting e/o Claire Farron e/o gran pezzo di fi...gliola!

Tecnica eccellente

Probabilmente, non è il caso di dilungarsi troppo sull’aspetto più strettamente tecnico del titolo, dal momento che sapete già cosa vi aspetta. Non perché quanto seguirà in questo paragrafo è scontato, ma perché l’occhio può trarre le sue deduzioni per la maggior parte anche da un semplice trailer, così come l’orecchio. Final Fantasy XIII-2 si stabilizza a livello grafico sui livelli già attestati, ossia di eccellenza: anche se rispetto ai precedenti grandi miglioramenti non si registrano, anzi, ancora oggi, nel 2012, la base della prima parte da cui si è partiti per erigere questa monumentale seconda, non sfigura nella maniera più assoluta. Frame-rate stabilissimo, effetti speciali a non finire ed un’espressività dei volti più che buona saranno capaci di soddisfare anche l’occhio più esigente. Facendone una questione stilistica, segnaliamo come le diverse mappe che si ripetono in diversi spazi temporali, pur essendo ben definite le une dalle altre, soffrano di un certo effetto deja-vu.
Un discorso più o meno analogo può essere fatto anche per il comparto audio assai convincente, un tratto distintivo per la serie: d’altra parte, le visualizzazioni su Youtube dei vari “Main Theme” delle diverse fantasie finali non si contano. Estremamente gradevoli sono le melodie di accompagnamento, così come risulta espressivo al punto giusto il doppiaggio dei personaggi che via via incontreremo, doppiaggio che, come al solito, e per fortuna, probabilmente, è in inglese con i rigorosi sottotitoli in italiano.

La fredda Lighting o l'affettuosa Serah: voi quale preferite?

A completare il quadro sino ad ora delineato, intervengono una serie di fattori, per così dire, minori, che interesseranno soprattutto chi ha giocato la prima parte, e meno chi dovesse decidere di intraprendere questa seconda tralasciando la prima, magari affidandosi ai riassunti, chiari e concisi, disponibili in una voce specifica del menù principale. Occhio però, il gioco riconoscerà la presenza di eventuali slot di salvataggio presenti del precedente episodio, e “deciderà” di ricompensarvi o meno prima con un tema per la XMB della vostra PlayStation 3 e poi con oggetti sparsi qua e là nell’avventura principale.
Di miglioramenti e novità minori, stavamo parlando: a questo proposito vale la pena citare le “riflessioni”, ossia dei momenti specifici in cui potrete scegliere una frase da dire tra le quattro disponibili: malgrado la cosa non abbia ripercussioni sulla storia, risulta comunque ben implementata, e garantirà particolari premi qualora quanto da voi detto risulti particolarmente azzeccato. Giusto ad onor di cronaca, vi sveliamo che diversi finali in realtà esistono, ma per poterli vedere dovrete smanettare con i viaggi nel tempo, e non con le risposte multiple.

C’è poi il “ritorno”, o almeno l’incremento, delle missioni secondarie, ora più numerose (anche se non particolarmente avvincenti), ma comunque presenti in numero minore rispetto ai capitoli storici; poi l’introduzione della “capacità” di equipaggiamento, ossia un numero massimo in dotazione ad ogni personaggio, aumentabile tramite Cristallium, una volta superato il quale non sarà più possibile equipaggiare nessun accessorio; ed infine ci sono dei Quick Time Event, rari, come giusto che sia, dal momento che stiamo pur sempre parlando di un gioco di ruolo giapponese, ma coreografici da fare paura: tanto per dirlo papale papale, i QTE che Square Enix ha suddiviso negli scontri con i boss, sono una gran figata. Oltretutto, non stiamo parlando solo di una semplice pressione del tasto giusto al momento giusto, ma anche di precise scelte da fare (un incantesimo piuttosto che un altro, così come una spadata piuttosto che una schivata), un’innovazione a posteriori così ovvia che viene da chiedersi come mai nessuno ci abbia pensato prima. Certo, Heavy Rain esiste ed è una cosa nota, ma non si sa fino a che punto considerarlo videogioco.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=IMgvhwx_jjA

 Commento finale

L’artista Square Enix ha deciso di riprendere in mano la tela su cui aveva dipinto la tredicesima fantasia finale, sfoderando il pennello della Tradizione e sfumando tutto quanto fatto in precedenza, sfoderando con un colpo di coda, un po’ come Rattata, un gioco di ruolo molto solido.
Final Fantasy XIII-2 è una rottura rispetto alla prima parte, che senza dubbio costituisce l’episodio più rivoluzionario e controverso mai fatto, nel bene come nel male: il rischio è che qualcuno lo veda come un titolo che non è né carne né pesce (nessun problema per i vegetariani, in ogni caso). Tutto quanto è stato introdotto mi è sembrato sensato, ma le fondamenta da cui si parte rimangono le stesse di Final Fantasy XIII: se quest’ultimo non vi è piaciuto, non sarà il suo successore a farvi cambiare idea, malgrado si riavvicini non poco alla tradizione.

7/10

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Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.

2 Commenti

  1. Mmm, non ci ho giocato, e non penso che lo farò. Il XIII parte prima l’ho defenestrato. Penso che questo farebbe la stessa fine 😛

  2. che trollatta galattica
    sqare enix ci trollllllllllllllllllaaaaaaa sempre con questi 10000000000000000 apitoli dello stesso gioco

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