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In fondo in fondo, Aliens Colonial Marines non era così male: parole di Pitchford

Alcuni di voi si ricorderanno certamente di Aliens Colonial Marines, non tanto per il suo valore ludico (il metascore è attualmente fissato a 43: non che Metacritic sia la verità rivelata, ma come indice di massima va più che bene), ma per tutti gli strascichi che il gioco ebbe. Non solo, infatti, SEGA – publisher del gioco – finì in tribunale a causa della pubblicità ingannevole, ma fu macroscopico come il prodotto finale non rappresentasse minimamente quello mostrato in sede di campagna pubblicitaria.
Nonostante qualche nostro compatriota si sia auto-eletto martire del giornalismo e abbia difeso il prodotto – questo caso, il nostro Natale Ciappina in redazione ce lo ricorda piuttosto di frequente – il gioco era imbarazzante. Fa dunque piuttosto specie che durante il DICE Summit di Las Vegas Randy Pitchford, co-fondatore di Gearbox Software, gli sviluppatori del titolo, abbia sostenuto che il titolo non è stato compreso pienamente dalla critica internazionale e avrebbe meritato valutazioni decisamente più lusinghiere. Per ciò che concerne le differenze tra la versione finale del prodotto e quella preview, Pitchford ha affermato che è la prassi comune avere questo tipo di diversità.
In realtà i casi in cui il peggioramento grafico è così netto sono pochi, e fanno pure molto scalpore: anche Watch Dogs ne sa infatti qualcosa. Dunque… smettila, Randy, su.

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Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.