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Lego Harry Potter Anni 5-7 – Anteprima Hands-On

Publisher: Warner Bros. Interactive Entertainment Developer: Traveller’s Tales
Piattaforma: PS3 Genere: Action/Platform Giocatori: 1-2 Release Date: 18 Novembre 2011

A luglio si è conclusa la saga cinematografica dedicata a uno dei maghetti più celebri di sempre, Harry Potter. Per molti è stato un evento epocale, specie per coloro che praticamente ci sono cresciuti insieme, e d’altra parte dopo ben otto (otto!) film non poteva che essere così. Indipendentemente dal fatto che siate fan o meno dell’universo targato Rowling, questo Lego Harry Potter 5-7 dovreste proprio tenerlo d’occhio, perché se anche detestate Hogwarts, è impossibile che non abbiate apprezzato almeno una volta nella vita i mattoncini Lego: Warner Bros. ha organizzato nei suoi nuovi, eleganti uffici presso la stazione nord di Mirafiori a Milano (non dentro la stazione eh, lì vicino) un incontro con l’ottimo Vince Grogan, Associate Producer di Traveller’s Tales, il quale ha provveduto, con gli occhi pieni di entusiasmo, a presentarci il gioco, di cui è già stata confermata la versione per PlayStation Vita, versione che sarà presente al lancio della console stessa.

Expecto…

La serie “Lego qualcosa” ha avuto diverse ambientazioni, tutte quante illustri: Batman, Indiana Jones, Pirati dei Caraibi ed Harry Potter, appunto. Al di là dei gusti che ognuno di noi ha, e che fanno preferire un titolo piuttosto che un altro, i giochi con Harry protagonista hanno sempre avuto una marcia in più a livello di gameplay, per via delle abilità magiche dei personaggi, che si integrano perfettamente con la creatività insita nei leggendari mattoncini. Lego Harry Potter 5-7 non si distingue tantissimo da quanto visto nel precedente gioco dedicato ai primi 4 anni a livello pratico, ma nella sua semplicità sembra essere in grado di far passare qualche ora di sano divertimento a chi volesse cimentarsi nell’avventura.

Abbiamo una decina circa di incantesimi a disposizione da poter utilizzare per procedere nel gioco, che vanno dalla più classica abilità di levitazione fino allo sparare un potente getto d’acqua, il che consente una certa diversificazione di situazioni che dovrebbe scansare ogni possibile attacco di monotonia, sempre in agguato quando un titolo è rivolto, per larga parte, ad un’utenza di giovane età. Questo è deducibile dal fatto che nel gioco non è possibile morire, un po’ come visto nel primo Prince of Persia uscito in questa generazione di console: il personaggio che si sta utilizzando (che può essere, chiaramente, Harry, ma anche Ron, Ginny, Arthur Weasley e tanti altri, si parla addirittura di 80) sarà oggetto di un continuo respawn. Ovviamente l’esaurimento della barra vitale non poteva essere del tutto impunito, così gli sviluppatori hanno pensato bene di sottrarre al giocatore dei punti altrimenti spendibili in vari extra: una soluzione (quasi) indolore che farà storcere il naso a qualcuno, ma renderà l’esperienza di gioco più fluida e godibile.

Oltre ai personaggi in carne e ossa ci saranno dei piccoli animali a disposizione che potranno essere sguinzagliati per i livelli al fine di aprire nuovi passaggi, così come parti dello scenario costituite da muri di mattoncini rossi che potranno essere smontate attraverso un procedimento parzialmente interattivo, che consiste nel seguire una linea immaginaria con la bacchetta magica al fine di creare una figura utile per l’avanzamento: inoltre si potranno indossare degli speciali occhiali che riveleranno parti di livello altrimenti introvabili ad occhio nudo.

Durante la presentazione, ho anche potuto assistere ad una sezione, fuori dagli schemi abituali, assai suggestiva, che si rifaceva ad una precisa scena in cui, evitando al massimo gli spoiler casomai qualcuno volesse un giorno o l’altro seguire le gesta di Harry, il nostro eroe volava per Londra al galoppo della propria scopa di plastica, in un cielo al chiaro di luna sopra i tetti di una città interamente ricostruita in salsa Lego: indubbiamente la cosa ha un certo fascino, anche se non sappiamo dirvi se altre fasi di gioco perlomeno simili saranno presenti nella versione finale.

Al di là di enigmi e fasi platform, che comunque costituiscono la stragrande parte del gioco, non mancheranno anche i duelli, basati sulla logica del “difenditi e spara”, in cui dovremo scegliere l’incantesimo utilizzato dal nostro avversario, per poi eseguirlo ed infine avere la meglio nel contrasto che seguirà l’incontro-scontro tra le due magie, premendo forsennatamente il tasto (variabile) che comparirà a schermo: niente di troppo profondo, ne converrete, ma i punti di forza del titolo risiedono da altre parti, che provvederemo ora ad analizzare.

Si parlava di amore per il proprio lavoro: ecco il concetto in un'immagine.

…Patronum!

Come non ha mancato di sottolineare l’ottimo Vince, con il passare degli anni scolastici l’atmosfera diventa sempre più cupa, per via della ormai realistica minaccia di Lord Voldemort. Lego Harry Potter 5-7 ricalca le orme dei libri e dei film a cui si ispira, usufruendo di una paletta cromatica meno colorata del solito (nei limiti del possibile: stiamo comunque parlando di un titolo in cui dei mattoncini hanno preso vita e se le danno di santa ragione, frantumandosi l’un l’altro) e, nelle scene all’aperto, di una pioggia lieve ma continua oltre che ad un’oscurità soffocante.

Questi toni non hanno però minimamente intaccato uno dei pezzi forti del gioco, ossia i mitici filmati di intermezzo, parodie tanto riuscite da parte degli sviluppatori quanto apprezzate dai fan: si tratta di scene che riprendono i momenti più impressi nella mente delle persone, interpretati però in maniera ironica ma senza per questo essere fuori luogo.
L’altro punto a favore di questo titolo – e di tutto il brand in generale – è lo stile grafico, anch’esso riuscitissimo: i personaggi Lego sono mostrati a schermo con una grafica che per quanto possa sembrare, a tratti, vicina a quella di un cartoon, risulta estremamente azzeccata e realistica, nel contesto generale. Le immagini mostrano sempre – almeno – qualcosa in movimento, che possono essere i famosi quadri parlanti, il personaggio che stiamo utilizzando infastidito dallo stare troppo fermo, oppure un’icona atta ad indicarci qualche modo per guadagnare nuovi lego da conquistare: questo, oltre a dare un senso di vivacità al tutto, si rivela essere una vera e propria gioia per gli occhi.

Ereditata dai precedenti episodi è la modalità in split screen per due giocatori: avrete capito già da soli che giocare con qualche amico è tutto di guadagnato, e fa dunque piacere vedere che il tutto funziona alla perfezione, con una telecamera unita quando i giocatori si trovano nelle vicinanze, e che si fa in due quando gli omini Lego si fanno troppo distanti tra loro, non ponendo nessun inutile muro invisibile derivato dalle azioni del proprio compagno e rendendo così ognuno totalmente indipendente.

Nessuna vera critica possiamo poi porre a livello di colonna sonora: le melodie sono prese di peso dal film e, in generale, possiamo quindi affermare che i fan del maghetto occhialuto impazziranno: il livello medio è più che accettabile anche per tutti gli altri. Oggettivamente ben fatti sono poi tutti gli effetti sonori, tra cui le collisioni tra mattoncini, gli scrosci d’acqua e le piccole esplosioni.

Ron sembra sotto sforzo e si comincia a sentire un certo odorino: non costringeteci a fare due più due.

Il gioco, nel complesso, risulta curato e sviluppato da gente che ha lavorato per passione, ancor prima che per i soldi: gli amanti di Harry Potter e dei Lego non potranno proprio perderselo ed è fuor di dubbio che non si pentiranno dell’acquisto, effettuabile dal 18 di novembre in poi. Nessuna vera rivoluzione è stata effettuata comunque: le meccaniche, la struttura e lo stile sono rimasti quelli di sempre, e se siete tra la cricca di coloro per i quali esistono esclusivamente Battlefield 3 e Call of Duty Modern Warfare 3, beh, allora state LONTANISSIMI dal gioco sviluppato da TT Games: non sarà questo esponente della serie a farvi cambiare giudizio in proposito, se non l’avete mai apprezzata, ma non sapete quello che vi perdete, e lo dice uno a cui quanto scritto dalla Rowling dice pochino.

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Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.

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