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LEGO Lo Hobbit – Anteprima Hands-On

Publisher: Warner Bros. Interactive Entertainment Developer: TT Games
Piattaforma: PS3, PS4, PSVita Genere: Platform/Adventure Release Date: Primavera 2014

Era il plumbeo autunno del 2012 quando (l’ottimo) LEGO Il Signore Degli Anelli arrivava nei negozi di tutta Italia. Di acqua sotto i ponti ne è passata, tanto è vero che siamo entrati addirittura nella “nuova generazione” di console, e nella prossima, radiosa primavera del 2014 i ragazzi di TT Games tenteranno di nuovo il colpaccio a suon di mattoncini danesi e di peripezie tolkeniane, con LEGO Lo Hobbit, che abbiamo avuto occasione di gustarci, in anteprima, in occasione di un evento organizzato da Warner Bros. presso la Blend Tower a Milano, evento a cui ha presenziato Tim Wileman, Associate Producer presso lo studio di sviluppo TT Games.

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L’Alba vi prenderà tutti!

LEGO Lo Hobbit si ispira ai due film (già usciti) dei tre previsti da Peter Jackson, riguardanti l’Hobbit Bilbo Baggins, strappato dai piaceri della quotidianità in quel della Contea da Gandalf, il potente stregone, per aiutare Thorin Scudo di Quercia e i Nani al suo seguito. Le due pellicole a cui mi riferivo sono ovviamente Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato e Lo Hobbit: La Desolazione Di Smaug, di cui vi avevo già abbondantemente parlato, e che narrano, come sinteticamente anticipato, il viaggio intrapreso da questa strana compagnia al fine di reclamare il perduto Regno di Erebor sulla Montagna Solitaria.
Durante questo lungo cammino per l’affascinante Terra di Mezzo, i problemi da affrontare saranno molti, a prescindere dal fatto che si chiamino trolls, orchi, ragni, goblin, Gollum o Smaug, e questo farà sì che oltre all’obiettivo principale, molti altri ne dovranno essere portati a termine. Come ormai da qualche episodio a questa parte della serie LEGO, il videogioco riprende il filo narrativo dei film, adattandolo ad uno humor frizzante, piacevole e a tratti nonsense: eccoci dunque, nella demo giocabile, di fronte al Grande Goblin visto nel primo film, che nel perfetto rispetto della “tradizione” non avrà nessuna barra vitale in stile picchiaduro, ma andrà indebolito poco alla volta, facendo sapiente uso delle diverse abilità di ogni singolo membro della propria compagnia.
Anche il percorso che ci ha portato davanti a questo “boss” non si distacca da quanto visto negli altri giochi LEGO: l’alternarsi di fasi che ci vedranno impegnati a saltare da una piattaforma all’altra, ad altre che ci metteranno di fronte a goblin di mattoncini da sconfiggere e a semplici ma piacevoli enigmi da risolvere funziona sempre, e la solita ma solida formula è stata riproposta anche in questa occasione.
LEGO Lo Hobbit è dunque un gioco impostato sulla continuità, come avrete capito, sia rispetto alla serie di appartenenza, sia, soprattutto, a LEGO Il Signore degli Anelli, a cui assomiglia per meccaniche e, logicamente, anche per veste grafica. Le innovazioni vanno ricercate in piccole aggiunte inserite dagli sviluppatori, due in particolare. La prima consiste in dei “Quick Time Events” (per chi non lo sapesse: fasi in cui dovrete premere il tasto giusto al momento giusto) legati alle sequenze più cinematografiche, come ad esempio quella, memorabile, in cui i Nani si mettono a far festa in casa di Bilbo, lanciando piatti e altri oggetti contundenti di varia natura per ogni dove.

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La seconda invece è un “approfondimento” di una meccanica di gioco sicuramente nota ai fan dei giochi LEGO, ossia la “costruzione” di nuovi oggetti utili per procedere, tramite la pressione del tasto “cerchio”: in LEGO Lo Hobbit, nel caso in cui abbiate a che fare con la costruzione di oggetti particolarmente… “importanti”, scatterà un minigioco in cui dovrete scegliere, il più velocemente possibile, il giusto pezzo LEGO da inserire nella costruzione in atto. Più facile a farsi che a dirsi, in questo caso: vi basti sapere che entrambe le aggiunte, per quanto minori, riescano a spezzare piacevolmente la monotonia.

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Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.