Life is Strange – Episodio 4: Dark Room – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: Square Enix Developer: Dontnod Entertainment
Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS3) Genere: Punta e Clicca Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 4,99 €

Ci siamo: non manca poi molto alla fine. Dark Room è il quarto, nonché penultimo episodio di questa emozionante cavalcata chiamata Life is Strange, videogioco ad episodi uscito più o meno dal nulla, a dire la verità, ma che ha saputo, passo dopo passo, guadagnarsi una schiera sempre più accanita di fan, merito anche la conduzione eccellente delle fila del discorso da parte degli sviluppatori di DONTNOD Entertainment. Spesso capita che verso la fine brillanti idee falliscano miseramente, però. Sarà questo il caso? Se avete sbirciato il voto – e lo so che l’avete fatto, la risposta già l’avete.

Life is Strange

Cuore di tenebra

La difficoltà di recensire videogiochi ad episodi sta nel fatto che la quasi totalità delle dinamiche di gameplay viene illustrata nella recensione del primo episodio. Inoltre, solitamente, in questa tipologia di titoli ad assumere rilievo rispetto ad altre componenti è la trama, che giocoforza non può essere eccessivamente trattata in sede di recensione, per non rovinare l’esperienza ludica ai giocatori. Trama che, nel caso di Life is Strange, si sta incupendo sempre più, a dirla tutta, con del “marcio” in ogni angolo della Blackwell Academy e non solo.
Tutto sommato, qualche considerazione relativa al quarto episodio non può proprio non essere fatta. In primis perché si tratta, a parere del sottoscritto, del miglior episodio fino a qui uscito; inoltre perché Dark Room potrebbe diventare uno dei capisaldi di quanto (anche) il medium videoludico possa essere potente, sotto il profilo emotivo.

life is strange dark room 003

Sia per quanto riguarda l’inizio, sia per quanto riguarda la fine, si hanno dei picchi di intensità eccezionalmente elevati, che di sicuro smuoveranno il cuore a chi ha un briciolo di “trasporto” verso ciò che sta giocando. Nel primo caso, che non enunceremo esplicitamente per non rovinarvi la sorpresa, dovrete compiere una scelta che, per quanto non influente su quel che sarà, risulta essere molto spiazzante, merito anche degli sviluppatori che hanno saputo proporre una situazione potenzialmente vivibile da chiunque in un contesto del tutto fuori dall’ordinario, per un mix di sensazioni che ha dello strepitoso.
Dopo una fase di passaggio che costituisce il nucleo dell’episodio a livello di struttura, e diversi colpi di scena che ci fanno desiderare a tutti i costi che il quinto episodio arrivi al più presto per capire “come andrà a finire”, arriverete alla conclusione che vi lascerà la bocca del tutto aperta, lasciandovi ad infinite speculazioni possibili sull’episodio finale, dal titolo già confermato “Polarized”. Non a caso la durata dell’episodio è decisamente superiore rispetto a quella degli altri, aggirandosi sulle 3-4 ore di gioco, a meno di non andare dritti come un treno.
Insomma, sotto il profilo strettamente narrativo Dark Room è decisamente l’episodio che più ci ha soddisfatto, sia per quanto riguarda la costanza, che l’effettivo impatto circa le peripezie: un “piccolo” gioiello da ricordare all’ignorante di turno che vede i videogiochi come Call of Duty, e basta.

Life is Strange (1) girl

E’ tempo di guardare avanti

Come dunque avrete capito, Dark Room è un episodio imperdibile qualora abbiate acquistato gli altri, e che anzi dovrebbe invogliare chi non stia giocando a Life is Strange ad iniziare a farlo al più presto. Ma anche sotto il profilo del gameplay questo capitolo risulta interessante sotto molteplici aspetti.
Prima di tutto, per motivi che qui non saranno toccati, Max, la protagonista che minuto dopo minuto abbiamo apprezzato sempre più, si ritroverà a dovere fare necessariamente meno ricorso ai suoi poteri, ossia il “rewind” già molto apprezzato, oltre che in Life is Strange, anche in Remember Me, altro titolo proveniente dal curriculum degli sviluppatori.

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Questo non lo renderà inutilizzabile da parte del giocatore, che potrà riavvolgere quando e come vorrà il tempo, ma avrà più che altro pesanti ripercussioni sul susseguirsi degli eventi.
In realtà, nonostante lo scoglio più grande a livello di materia grigia richiesta non la richieda visto che metterà alla prova le vostre doti “associative”, certi enigmi saranno del tutto insormontabili senza la possibilità di rimandare qualche istante indietro le lancette dell’orologio, anzi, un consiglio che vi do è proprio quello di provare il numero incredibile di variabili e sfumature diverse che vanta la scena del dialogo con Frank, losco figuro già avvistato nei precedenti episodi. Questa specifica scena può vantare un discreto numero di finali differenti, ed un quasi innumerevole quantitativo di modi per arrivarci, anche in base a quanto fatto precedentemente. Questa specifica situazione è l’ennesima prova di come sia lecito attendersi grandi cose, per il finale, da parte di Dontnod Entertainment: provate a cercare “easter egg life is strange” su Google, ad esempio, e vedrete come questo titolo sia stato capace di solleticare l’immaginario comune.
Fino a qui solo elogi, ma ovviamente qualche minima imperfezione è riscontrabile: prima di tutto il comparto visivo, tipico di un prodotto a budget ridotto, e per questo non perfettamente in grado di tradurre su schermo le emozioni dei personaggi, magari attraverso la mimica facciale; inoltre era lecito aspettarsi, forse, qualche avvenimento in più dato dalle nostre decisioni passate, ma dopotutto è possibile che gli sviluppatori abbiano conservato il meglio per il gran finale.

Trofeisticamente parlando: un punta e clicca vecchio stile

Come per ogni esponente di questo genere che si rispetti, verrebbe ormai da dire, i trofei risultano essere decisamente accomodanti. Non tanto quanto le avventure grafiche made in Telltale, in realtà, visto che Life is Strange ha comunque dei “collezionabili” da ottenere spesso tutt’altro che facili da scovare. In ogni caso, una volta trovati questi ultimi e terminati tutti gli episodi, otterrete senza troppa fatica l’agognata coppa di platino del titolo a episodi pubblicato da Square Enix, al momento ovviamente impossibile da conquistare per via dell’assenza del quinto episodio sul PlayStation Store.

VERDETTO

Dark Room è la risposta più decisa possibile a chiunque pensasse che DONTNOD Entertainment si potesse perdere nel nulla. Al contrario, gli sviluppatori non solo sono riusciti a mantenere alto il livello, ma anche a sfornare il miglior episodio visto fino ad ora. Il quarto capitolo di Life is Strange è ineccepibile sotto il profilo dell'impatto emotivo, ed è anche un caloroso invito a rimediare ai vostri errori, qualora non stiate seguendo episodio dopo episodio le vicende di Max e Chloe. Non rimane che attendere l'epica conclusione.

Guida ai Voti

Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.