Home ConsoleNews PS3Metal Gear Solid? La saga può andare avanti anche senza Kojima

Metal Gear Solid? La saga può andare avanti anche senza Kojima

The Phantom Pain è il quinto capitolo della saga di spionaggio che ha fatto innamorare milioni di videogiocatori, ossia quella di Metal Gear Solid, nonchè ultimo con al timone il genio creativo di Hideo Kojima, licenziato da Konami a metà progetto e protagonista di uno dei divorzi più criticati del secolo. Nonostante però le accese critiche dei fan della serie e le migliaia di petizioni in favore del game director (senza contare le prenotazioni del gioco ritirate in seguito a questa notizia), Konami sembra convinta di poter continuare la storia anche senza il suo personaggio più importante, come ha rivelato Graham Day, community manager di Konami UK, rispondendo a domanda specifica durante un’intervista:
“Konami ha già detto in passato che il brand di Metal Gear ovviamente continuerà” ha spiegato Day a Game On Daily “Naturalmente può continuare senza Kojima. Metal Gear si basa sulla storia e sui personaggi, quindi penso di sì. Tuttavia [la serie] è il ‘suo bambino’ e questo comporta una grande responsabilità. Guardate per esempio Metal Gear Rising che di per sé era un gioco molto, molto buono e che ovviamente è stato guidato da un team completamente differente”.
“Non credete a tutto quello che si legge su internet” ha poi continuato il community manager “Questo non cambierà mai. Le cose sono state prese fuori dal contesto. Konami ha una storia circa la realizzazione dei migliori videogiochi e questo non cambierà. La gente dovrebbe credere in Konami e, se dovessi usare un motto, userei lo slogan di PES 2016 ‘Love the past, play the future’. C’è per un motivo. Il futuro non finisce oggi. Il futuro ha ancora un lungo, lungo cammino”.
Se ce ne fosse bisogno quindi Konami ha ribadito la sua posizione in merito ai giochi per console e ha sancito che il divorzio da un genio debba sì comportare la chiusura di un capitolo ma non certo la fine di un libro che ha ancora, almeno a detta della casa produttrice, molte pagine bianche da riempire.

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Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.