Mighty No. 9 – Recensione

Sviluppatore: Inti Creates Publisher: Deep Silver Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS3, PS Vita) Genere: Platform Giocatori: 1-2 PEGI: 12 Prezzo: 19,99 € Italiano:

Se siete appassionati di videogame, non potrete non conoscere un personaggio come Mega Man, protagonista di numerosi titoli e famoso tanto quanto Crash Bandicoot o Super Mario e diventato negli anni icona di un genio creativo, Keiji Inafune, che con l’avvento di nuove console ha voluto provare una strada diversa per diffondere le sue idee. Mighty No. 9 è il primo progetto sviluppato dall’autore in maniera più o meno indipendente, basandosi sui crowdfunding di Kickstarter per finanziare l’opera.

Sono il numero 9

La nostra storia comincia in un futuro prossimo, in cui l’umanità è riuscita a raggiungere uno stato di apparente pace e tranquillità e in cui le macchine sono diventate parte integrante della società, intente a svolgere le più disparate mansioni e, alle volte, darsi battaglia all’interno di particolari arene per dilettare la razza umana. Un misterioso virus, creato e diffuso da chissà quale mente criminale, ha però contagiato tutti i robot del mondo, trasformandoli in spietati androidi pronti a eliminare ogni forma di vita vivente che incontreranno. Tutti eccetto uno, Beck, l’eroico protagonista della storia nonché il nono di una serie di potenti combattenti, al quale verrà affidata la missione di far rinsavire i suoi otto compagni di avventure e salvare il mondo, fermando le macchine impazzite e la mente criminale dietro a questa disgrazia.

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Come è facile intuire la trama è tutto meno che qualcosa di elaborato, un semplice corollario a quello che sarà poi il gioco vero e proprio, raccontata però in una maniera che fin da subito farà storcere il naso ai meno abituati allo stile retrò, dato che le voci e lo stile narrativo scelto faranno subito pensare al passato e a quello che fu Mega Man. Detto della trama e del doppiaggio, non possiamo invece non elogiare la colonna sonora scelta, decisamente appagante e pertinente, senza contare la possibilità di modificarne lo stile dal menù delle opzioni… una piccola chicca che gli appassionati dei vecchi titoli di Inafune (e non solo) non potranno che apprezzare.

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Scatta e spara

Mighty No. 9 è un classico platform 2D a scorrimento orizzontale, in cui Beck si sposterà da sinistra a destra sconfiggendo (o evitando) una serie di nemici per poi scontrarsi con un terribile boss di fine livello pronto a ridurre a brandelli i meno attenti e preparati. Il protagonista potrà contare però su alcune abilità peculiari che lo aiuteranno nella sua avventura: in primis l’immancabile salto, perfetto per superare sporgenze e fossati oltre che per evitare gli avversari più ostici, poi un pratico cannone da braccio (vi ricorda nulla?), che ci permetterà di fare fuoco contro i nemici, e infine la vera novità del gioco, ossia uno scatto che darà il colpo di grazia ai robot e ci permetterà di inanellare una serie di interessanti combo, senza contare la possibilità che ci offrirà questa mossa di spostarci a mezz’aria.

Senza nulla togliere alle classiche meccaniche già viste e apprezzate all’interno di Mega Man, non possiamo non essere felici per il dash, una vera e propria ventata d’aria fresca che eleva decisamente il gameplay di Mighty No. 9 e introduce un nuovo livello di sfida basato sugli ostacoli orizzontali oltre che verticali. Non sarà raro, infatti, che ci venga richiesto dal gioco di eseguire una serie di scatti in rapida sequenza per superare un fossato oppure evitare una serie di pedane elettrificate, rendendo la nostra percorrenza dei livelli decisamente più dinamica di un qualsiasi altro platform 2D. Abbiamo poi detto delle combo, perché il team di Inafune ha introdotto la possibilità di terminare i nostri nemici con uno scatto e dare il via a una combo che ci garantirà vari bonus e renderà più concitati i combattimenti.

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Ti sfido!

Le abilità del nostro Beck, sfruttate al massimo sia durante la percorrenza dello schema sia durante gli scontri con i temibili ed enormi boss, dovranno essere sfruttate all’interno di una serie di livelli la cui scelta sarà libera fin dall’inizio. Come tipico dei titoli di Inafune, infatti, al giocatore verrà data la possibilità di decidere quale mondo affrontare, in base a una ridotta serie di informazioni che ci daranno un’idea generale di quello che dovremo fare e del Mighty che dovremo redimere dal virus. Al termine di ogni schema otterremo poi un nuovo potere che ci aiuterà anche nelle sfide successive, rendendo il cammino libero un espediente interessante per aumentare la rigiocabilità di Mighty No. 9, apprezzabile soprattutto perché il gioco in sé non dura moltissimo.

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A dare un’ulteriore spinta alla longevità ci penseranno poi le Sfide, livelli aggiuntivi in cui ci verrà chiesto di svolgere incarichi particolari come ad esempio eliminare tutti i nemici oppure arrivare dal punto A al punto B tenendo però conto di alcune limitazioni che il gioco ci imporrà, come l’impossibilità di usare il nostro scatto e molto altro ancora. Tutto questo permetterà al giocatore di spezzare tra un livello e l’altro, anche se molto spesso non riuscirete a portare a termine più di 3-4 sfide prima di averne abbastanza, limitando quindi il divertimento generale. Finora abbiamo però parlato solo degli aspetti positivi legati a Mighty No. 9, ma purtroppo ci sono alcuni elementi che non hanno convinto appieno.

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La mia non è fame, è voglia di qualcosa di buono…

La campagna Kickstarter di Mighty No. 9 è stata costellata di problemi, modifiche e rimandi, nonostante la quantità di denaro versata dai fan a questo apprezzatissimo autore. Le polemiche legate al progetto sono proseguite anche dopo la chiusura del crowdfunding e Keiji Inafune ha lavorato al massimo delle sue possibilità per soddisfare le richieste di molti (tanto da inserire nel gioco i titoli di coda forse più lunghi del mondo) e creare un prodotto che fosse perfetto sotto ogni punto di vista.

Impresa questa riuscita a metà, dato che dietro a un gameplay che tenta di essere innovativo senza stravolgere i canoni classici dei platform 2D si celano meccaniche rimaste indissolubilmente legate al passato, sia per quello che riguarda il concetto di one hit kill legato all’urto di determinate strutture, che per quanto incrementi la difficoltà genera anche frustrazione, sia per gli elementi che hanno reso a suo tempo celebre Mega Man.

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A dispetto poi di un sonoro all’altezza delle aspettative, la grafica non vi lascerà certo a bocca aperta per qualità ma, anzi, accentuerà quell’idea di avere tra le mani un gioco che avrebbe fatto una figura degna su PlayStation 2, come del resto farà il feedback non positivo che verrà fornito dall’utilizzo della levetta analogica per il movimento. Non sarà inusuale provare una sensazione di scarso controllo, cosa che non sarebbe probabilmente avvenuta sfruttando la classica croce direzionale. A conti fatti, comunque, l’opera messa in piedi da Keiji Inafune, per quanto legata inevitabilmente alla storia dell’autore, risulta godibile soprattutto dai fan di vecchia data.

Trofeisticamente parlando: cannoni giganti e altri potenziamenti

Nel lungo elenco trofei di Mighty No. 9, che vanta tra gli altri anche uno scintillante trofeo Platino, troveremo di tutto un po’, passando quindi dalle canoniche coppe legate alla storia ad altre che vi chiederanno di arrivare a un certo numero di combo, passando poi per tutte quelle collegate alle sfide e molto altro ancora. Per ottenere il 100% dal gioco dovrete quindi mettervi d’impegno e diventare tutt’uno con Beck, tanto da riuscire a terminare il gioco in meno di 60 minuti. Non sarà certo impresa semplice, ma gli appassionati dei platform 2D avranno sicuramente di che divertirsi.

VERDETTO

Mighty No. 9, il progetto che avrebbe dovuto distaccare definitivamente Keiji Inafune dalla sua creatura più famosa, Mega Man, non fa altro che riportare alla mente l'omino armato di cannone che in tanti hanno amato, con tanti (troppi?) elementi. I continui rimandi su Kickstarter e soprattutto il voler accontentare tutti hanno reso il titolo per certi versi insipido e privo di una sua identità, con una trama spessa come il proverbiale foglio di carta e un gameplay che, nonostante lo scatto, risulta datato quasi quanto la grafica. Se siete dei fan di vecchia data di Mega Man riuscirete senz'altro a passare momenti lieti in compagnia di Beck; se così invece non fosse potreste provare la sensazione di avere tra le mani un titolo troppo datato per una console potente come PlayStation 4.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.