Le microtransazioni sono ormai diffuse in tantissimi videogiochi e, secondo uno studio dell’organizzazione PEGI (Pan European Game Information), circa due genitori su cinque di bambini che utilizzano videogiochi hanno indicato che i loro figli spendono soldi in questo senso. Di questi genitori, 8/10 (la stragrande maggioranza) ha un accordo con i propri figli sul limite di spesa settimanale o mensile, che si concretizza in modi diversi da caso a caso. Solo il 2% dei genitori non controlla gli acquisti dei propri figli.
Ha affermato Simon Little, managing director di PEGI SA, quanto segue:
Rendere i genitori consapevoli dell’esistenza di acquisti opzionali in-game in anticipo è un primo passo importante. Ora PEGI renderà queste informazioni disponibili al momento dell’acquisto, in modo che un genitore possa decidere se e in che modo monitorare e/o limitare la spesa di un minore.
Dalla fine di quest’anno, quindi, vedremo comparire sui videogiochi che offrono la possibilità di acquistare beni digitali con valuta reale.