Primo PianoSacred Citadel - Recensione

Sacred Citadel – Recensione

Publisher: Deep Silver Developer: SouthEnd Interactive
Piattaforma: PSN Genere: Action RPG Giocatori: 1-3 (offline e online) PEGI: 12

In attesa dell’arrivo di Sacred 3, Deep Silver, con Sacred Citadel, pensa bene di introdurre quello che molto probabilmente sarà il capitolo conclusivo della serie. Andiamo quindi a vedere se questo titolo si è rivelato all’altezza delle aspettative.

Ecco i quattro protagonisti di Sacred Citadel!

Un gioco per introdurne un’altro

Sacred Citadel è un gioco d’azione, più precisamente un hack ‘n’ slash a scorrimento orizzontale, con mescolati all’interno elementi RPG, oltre a una storia  molto semplice e lineare. La pace del mondo di Ancaria viene minacciata dall’impero Ashen, che punta a conquistare la Cittadella dei Serafini, con l’aiuto dei Grimmoc, una tribù di orchi. Per poter accedere alla fortezza, il nemico ha creato il Gatebraker, un Ashen modificato geneticamente e particolarmente incline alla distruzione, anche per se per raggiungere il suo massimo potenziale, tale bestia ha bisogno di due artefatti, dalla cui ricerca inizierà il primo livello del gioco. Una trama quindi non troppo fantasiosa, prima di emozioni e di colpi di scena, che serve giusto da sfondo a quello che sarà Sacred 3.
Per quanto riguarda i principali elementi che fanno da sfondo al gameplay (analizzato di qui a poco), solo il reparto grafico merita una lode. I paesaggi dei livelli sono ben fatti, e le animazioni in stile cartoonesco sono molto piacevoli, tanto che per alcuni momenti riusciamo a dimenticarci della colonna sonora, abbastanza anonima e monotona.
Prima di iniziare l’avventura, è bene farsi prima un giro nella sezione “Guida o opzioni”; infatti, mentre quasi tutti i giochi di azione vi danno l’occasione di provare i vari tasti e combo appena prima dell’inizio della campagna, gli sviluppatori di Sacred Citadel hanno optato per una guida scritta. Tralasciando la storia dei personaggi e tutte le informazioni che possiamo apprendere durante il gioco, le “pagine” più importanti sono quelle riguardanti gli elementi RPG del gioco. Le statistiche principali dei vostri eroi sono Vita, Difesa, Destrezza e Potere, che saranno potenziabili ad ogni vostro level up. Per quanto riguarda invece ‘equipaggiamento, è composto da armi, che possono infliggere danni elementali o indebolire il nemico, armature, pozioni, che possono curare, aumentare l’attacco o ricaricare la mossa finale, e dalle gemme, che incrementano una delle quattro statistiche per un livello intero.

Le cavalcature sono devastanti, ma incontrollabili

E’ importante inoltre, anche se li impareremo durante l’avventura, leggere le pagine riguardanti i comandi principali del gioco: riassunto in breve, con Quadrato e Triangolo si attacca, con L2 ci si para, con la levetta destra si schiva e con Select si può accedere alla propria scheda personaggio, per poter equipaggiare le varie gemme e per vedere armi e armature. Una menzione a parte la si deve al tasto Cerchio, che corrisponde alla mossa finale dell’eroe; ogni personaggio ha tre tipi di mosse finali, che si possono sbloccare con il level up, e che una volta utilizzate hanno bisogno di essere ricaricate, ovviamente facendo a pezzi i nemici, oppure usando l’apposita pozione.
Dopo aver letto bene tutto, siete pronti per scegliere il personaggio che vi accompagnerà per tutta l’avventura, tra quattro disponibili: Maga, Sciamana, Ranger e Guerriero. Qualsiasi sia la vostra scelta, la storia non cambierà: questa è divisa principalmente in quattro atti, con cinque livelli ognuno, e alla fine di ogni atto ci sarà il solito super cattivone da sconfiggere. E oltre alla storia, anche il vostro modo di giocare non subirà variazioni. Se il più consumato videogiocatore, prendendo in mano il titolo, penserà di poter combattere a distanza con la Maga o il Ranger, allora rimarrà deluso. Qualunque sia il vostro eroe, girerete armati di due spade, e in ogni caso affetterete i vostri nemici in duelli ravvicinati, torturando il vostro amato tasto Quadrato.

La grafica è uno dei (pochi?) punti forti del gioco

La differenza principale sta nel tasto Triangolo, che vi permetterà, in base all’eroe, di sparare magie o usare l’arco, ma essendo comunque attacchi lenti, macchinosi e deboli, vi ridurrete comunque, se puntate alla vittoria, all’azione ignorante e sanguinaria, che la maggior parte delle volte stordirà il nemico e vi permetterà di ucciderlo senza subire danni. La parata, la schivata, le cavalcature e le pozioni sarebbero utilissime in un gioco con un qualche livello di sfida, ma qui serviranno solo per rendervi ulteriormente invincibili, tanto che la vera sfida del gioco sarà quella di riuscire ad incontrare il Creatore almeno una volta.

Se non è zuppa, è zuppa alla terza

Come per molti dei giochi che sono arrivati ultimamente sul mercato, per le prime due ore Sacred Citadel potrebbe sembrarvi un gioco interessante, tanto che questa recensione era iniziata con tutt’altre premesse. Le ambientazioni ben fatte, la violenza insensata e la parte RPG del titolo erano tutte premesse che stavano facendo di Sacred Citadel un più che accettabile gioco d’azione. Superato il primo atto però, vi rendete subito conto di quanto il tutto sia monotono; i livelli, fatta eccezione per la grafica, hanno quasi sempre lo stesso schema, e il fatto poter interagirci molto poco non aiuta a caratterizzarli. La stessa mancanza di fantasia la trovate per quanto riguarda armi e armature, e soprattutto, come ho detto prima, per i personaggi, che hanno una ristrettissima gamma di attacchi.

Maga, Guerriero, Ranger...non importa. L'importante è avere una spada ben affilata!

Sacred Citadel, quindi, vi annoierà quasi subito, e anche cambiando l’eroe impersonato, le cose non muteranno. Anche la modalità multiplayer online (e offline) non risulta eccessivamente piacevole. Tralasciando il fatto che tale modalità si limiterà a farvi ripercorrere i livelli della campagna, senza proporvi PvP, sfide o quant’altro, noterete due particolari abbastanza fastidiosi: anche se gli eroi sono quattro, il numero di giocatori massimo arriva solo a tre, e se l’host sceglie, per esempio, il guerriero, questo non potrà più essere selezionato. Per cui, se opterete per un eroe più debole, e l’host sceglierà di giocare un livello dove per voi i nemici sono troppo forti, non farete altro che ostacolare e rallentare i suoi massacri, e come se non bastasse, pur continuando a cadere in battaglia e pur non assestando un qualsivoglia attacco, l’esperienza sarà comunque divisa equamente tra i giocatori, e arriverete belli riposati alla fine dello schema con 10-12 livelli in più.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=2I8zGF1KHkg

Commento Finale

Sacred Citadel, come ormai accade sempre più spesso, rientra a far parte di tutti quei giochi che, con un poco di inventiva in più, sarebbe potuto diventare uno dei migliori nel suo genere. Purtroppo però, l’eccessiva monotonia del gameplay e una mancata caratterizzazione dei personaggi lo rendono indigesto anche ai fan del genere.

5/10

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