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Tales of Zestiria – Anteprima

Publisher: Bandai Namco Developer: Bandai Namco
Piattaforma: PS3 Genere: JRPG Release date: 2015

Bandai Namco ha colto l’occasione della Milan Games Week e del clima ludico che ha coinvolto l’intera città meneghina per mostrare alla stampa due titoli di primaria importanza nella propria line-up, proprio alla vigilia dell’evento stesso. Il primo è stato Dragon Ball Xenoverse, di cui a breve vi parlerà il nostro Francesco, mentre il secondo Tales of Zestiria, nuovo capitolo della celebre saga di JRPG, nonché una delle ultime perle che vedremo su PlayStation 3. In questa anteprima, prendiamo le mosse proprio da quest’ultimo!

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20 anni di Tales of

A presentarci il gioco è stato il brillantissimo Hideo Baba, creatore della serie in questione. Sempre molto attivo e dinamico, Baba ci ha parlato prima dell’assetto narrativo che avrà il titolo, partendo in primo luogo dai personaggi, dopodiché si è concentrato più nitidamente sul gameplay.
Il titolo è stato realizzato (anche) per celebrare il ventesimo anniversario della saga: non è dunque un caso che, dopo Tales of Xillia 2, a livello di setting ci sia un deciso ritorno alle origini, facilmente deducibile anche dall’immenso dragone blu fiammeggiante che caratterizza il logo principale. Zestiria è infatti ambientato in un mondo fantastico decisamente “classico”, con boschi, castelli, montagne e grotte da esplorare. Il continente da cui prenderà piede la nostra avventura è quello, inventato, di Greenwood, diviso da una cruenta battaglia tra umani e Seraphim, una razza sul punto di scomparire e dotata di grandi poteri mistici.

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Noi impersoneremo Sorey, un umano cresciuto proprio tra questi Seraphim, assolutamente deciso a riportare la serenità e l’equilibrio in quel di Greenwood: per raggiungere questo intento, Sorey dovrà vedersele con terribili creature generate dalle emozioni negative degli esseri viventi. Ogni Tales of ha un tema portante, lo saprete certamente se siete fan della saga, e per stessa ammissione di Baba in Zestiria un ruolo di assoluta importanza lo avranno la passione e la capacità di coesistere.
Sorey non sarà l’unico personaggio di cui seguiremo le imprese, comunque: ad accompagnarlo ci saranno diversi Seraphim, ognuno dotato di una propria peculiarità elementale. Mikleo per l’acqua, Edna per la terra, Lailah per il fuoco e Dezel e Zavied per l’aria sono soltanto un elenco di nomi che non vi diranno assolutamente nulla, per ora, ma di cui scopriremo certamente di più con l’avvicinarci alla release date del titolo, grazie a vari ed eventuali trailer rilasciati da Bandai Namco. Sin da ora potete però apprezzare, nel materiale visivo a corredo di questo articolo, quanta dedizione sia stata versata per l’ideazione dei Seraphim, specie nell’abbigliamento. Oltre al protagonista e ai Seraphim, tra l’altro, non mancheranno figure di potere legate alle classi regnanti, politiche e militari, di Greenwood, facendoci così ben sperare e confidare in una trama appassionante.

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Se è dunque vero, come abbiamo detto, che per questo Tales of Zestiria Bandai Namco e Hideo Baba hanno pensato a guardare indietro nel tempo, per tutto ciò che concerne l’atmosfera generale, di certo non possiamo dire lo stesso per il gameplay, che invece potrebbe rappresentare un grosso passo in avanti per la serie: continuate la lettura nella prossima pagina per scoprire perché!

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Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.

4 Commenti

  1. Sono contentissimo che abbiano cominciato a localizzare questa saga anche in italiano, Tales of è forse l’ultimo JRPG degno di questo nome rimasto nel mondo dei videogiochi e l’inglese era l’unica barriera a frapporsi tra me e questo brand. Si, ogni tanto si vedono delle piccole chicche tipo Ni No Kuni, ma dopo il cambiamento fin troppo sfacciato della saga di Final Fantasy e con la rarità e l’esclusività con cui escono i capitoli di Dragon Quest (e non sempre sulla stessa console), poco resta nel settore dei giochi di ruolo giapponese e questo gioco rappresenta sicuramente un barlume di speranza.

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