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Un grande viaggio in Sony sta per giungere al termine. Arrivederci, Kaz Hirai!

Era il lontano 1984 quando Kazuo “Kaz” Hirai entrò a far parte della divisione musicale di Sony, facendo da subito intravedere le proprie qualità e guadagnandosi undici anni dopo, alle porte del lancio della prima storica PlayStation, un posto in Sony Computer Entertanment. Kaz si dimostrò estremamente propositivo, tanto da divenire nel 2006 il presidente della divisione sopracitata, salvo poi assumere il ruolo di CEO dell’intera azienda nel 2012, prendendo il posto di Howard Stringer.

Il 18 giugno Hirai giungerà alla (meritata) pensione, ma potrà proseguire la sua relazione con Sony agendo come “consulente senior” occasionale su specifica richiesta del management:

Da quando ho passato il testimone del CEO a Yoshida-San (Kenichiro Yoshida NdR) nell’aprile dello scorso anno, in qualità di chairman di Sony ho avuto l’opportunità di assicurare una transizione fluida e di fornire il dovuto supporto. Sono fiducioso che tutti in Sony siano pienamente allineati con la forte leadership di Yoshida-San e siano pronti a costruire un futuro ancora più radioso per la compagnia. Ho così deciso di lasciare Sony, una compagnia che è diventata una parte della mia vita e lo è stata negli ultimi trentacinque anni. Vorrei estendere i miei più sentiti ringraziamenti e tutta la gratitudine ai nostri dipendenti e partner che mi hanno sostenuto durante questo splendido viaggio.

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Giovanni Paolini
Catalizzatore di flame sul web e drogato seriale di fantacalcio, Giovanni vede il videogioco come un'espressione artistica piuttosto che come un mero intrattenimento privo di contenuti significativi. Per questo motivo, ripudia il 90% dei AAA e si tuffa sfacciatamente nel mercato indipendente, rimanendone il più delle volte scottato seppur senza rimorsi. Amante della musica di qualità, delle narrazioni articolate e di design ispirati, si è tuttavia mostrato fin dall'adolescenza ossessivamente attratto dai personaggi femminili antropomorfi, mistici o animati, universalmente conosciuti come waifu. Rappresenta orgogliosamente la vena toscana del Bit.