Un coccodrillo dal temperamento focoso è l’eroe di Brok the InvestiGator, il nuovo titolo di Cowcat di cui vi parliamo nella nostra recensione. Il team si è prefissato l’ambizioso obiettivo di realizzare un ibrido in grado di mischiare la frenetica azione dei picchiaduro con la riflessività dei punta e clicca. Scoprite con noi se l’esperimento è riuscito o se invece è il caso di piangere lacrime di coccodrillo.

La storia di Brok the InvestiGator
Dopo aver realizzato un’avventura incredibilmente sopra le righe, ossia Demetrios – The Big Cinycal Adventure, il team di Cowcat ha deciso di puntare più in alto, per dimostrare tutta la propria abilità. Pur non perdendo una vena d’ironia (a cominciare dal simpatico gioco di parole del titolo), la storia narrata all’interno di Brok the InvestiGator è più seriosa e impegnata.
Ci troviamo infatti in uno strano futuro post apocalittico, dove gli unici abitanti sono degli animali antropomorfi. Il protagonista Brok, come detto, è un coccodrillo investigatore. Suo figlio Graff, con cui il nostro eroe ha un rapporto molto particolare, è invece un gatto. Da qui via via faremo la conoscenza di una serie di creature umanoidi di varie fattezze, che popolano un mondo diviso in classi. I poveri Slumers, che vivono nella miseria, si contrappongono ai danarosi Drumers, barricati nelle città.
In questo contesto s’inseriscono anche violenti rivoltosi detti Squealer, pronti ad attaccar briga con chiunque. Tra scontri politici e battaglie in cui far vedere i muscoli, troviamo un investigatore che si lancia in un caso all’apparenza semplice. Brok riceve infatti l’incarico di trovare una pistola scomparsa, finendo però in un vortice di eventi in cui dovrà vendere cara la pelle. Tormentato da problemi privati e non solo, l’avventura di Brok si dipanerà in maniera inaspettata, tenendo il giocatore incollato allo schermo dal primo all’ultimo minuto.

Squame e cazzotti
Come abbiamo già anticipato a inizio recensione, il team di Cowcat ha cercato di realizzare un ibrido decisamente particolare. Brok the InvestiGator infatti è un punta e clicca che può cambiare aspetto e trasformarsi rapidamente in un picchiaduro. Le premesse legate a questa scelta sono interessanti: Brok è infatti un ex pugile che non disdegna di utilizzare le maniere forti quando è necessario. Farsi valere e sferrare qualche cazzotto infatti riesce ad aprire più di una porta (sia metaforicamente che letteralmente).
Durante l’esplorazione i giocatori possono passare dalla modalità investigativa, quella che richiama i punta e clicca, a una più action in cui il nostro eroe potrà sferrare colpi mortali, saltare e molto altro ancora. Non stupisce quindi che, a differenza di altri prodotti più riflessivi, sia presente anche una barra della salute che indica lo stato del protagonista. Tutto all’interno di Brok the InvestiGator è comunque opzionale: chi vuole potrà saltare gli scontri o gli enigmi ambientali, per un’avventura molto più rilassante.
La presenza di tre livelli di difficoltà aiuta comunque a regolare l’esperienza sulle proprie abilità, così da non trovarsi mai di fronte a sfide insormontabili. Questo vale ovviamente per i combattimenti, dato che i puzzle ambientali saranno sempre uguali, così come le richieste legate alle meccaniche punta e clicca che coinvolgono il recupero e la combinazione di oggetti.
Il gameplay di Brok the InvestiGator
Una volta metabolizzata la duplice natura di Brok the InvestiGator, il gioco di Cowcat si rivela incredibilmente classico a livello di gameplay. Nei momenti punta e clicca è infatti possibile utilizzare la levetta sinistra per muovere il proprio personaggio e interagire con una serie di elementi o chiacchierare con i personaggi non giocanti. La maggior parte delle volte, per proseguire nella storia, è necessario recuperare vari oggetti e combinarli tra loro o con altri dello scenario, come in qualsiasi Broken Sword che si rispetto.
All’interno dei vari scenari sono inoltre presenti dei volantini pubblicitari, ben nascosti e mimetizzati, che permettono di accedere a una serie di suggerimenti. Questi permettono di superare momenti di blocco mentale che non consentirebbero di proseguire con l’esplorazione, seppur in maniera limitata. La necessità di raccogliere dei collezionabili per utilizzare gli aiuti infatti limita notevolmente le possibilità del giocatore (non che questo sia un male).
Tutto cambia quando si preme il tasto dedicato e si passa alle mani. In modalità picchiaduro, Brok può saltare e sferrare colpi, oltre a muoversi più agilmente. Tutto è molto semplice, sullo stile dei beat’em up a scorrimento orizzontale, ma comunque molto gradevole. Creare strutture più complesse sarebbe stato infatti deleterio per l’esperienza generale. Così invece si tratta di un interessante diversivo che permette al cervello di rilassarsi tra un enigma ambientale e l’altro.

Si pronuncia Brok con la K, ok?
Detto di un gameplay interessante ma mai troppo complesso, la parte migliore di Brok the InvestiGator resta il comparto tecnico. Avevamo già avuto modo di apprezzare, seppur più limitatamente, la capacità di Cowcat di creare mondi e personaggi affascinanti, ma con la sua nuova avventura grafica il team ha raggiunto un livello completamente diverso. Il design dei personaggi è incredibile, a metà tra un vecchio cartone animato e un fumetto, con personaggi carismatici e ben contestualizzati.
Le linee di dialogo poi sono incredibilmente studiate, con momenti più leggeri che si alternano ad altri decisamente seri e impegnati. L’ottima traduzione in italiano dei testi permette a chiunque di seguire la narrazione, riuscendo così più agevolmente a completare anche le sfide che richiedano di utilizzare la logica. Una piccola tirata d’orecchie va invece fatta all’assenza del doppiaggio in italiano, scelta che avrebbe sicuramente dato una marcia in più al gioco.
Più che buona invece la longevità generale del gioco: per completare l’avventura del nostro coccodrillo investigatore sarà infatti necessario impiegare tra le 10 e le 20 ore. Questo ovviamente a patto di non scegliere di giocare alla difficoltà più elevata, che potrebbe rendere l’esperienza generale più complessa. La presenza di vari finali inoltre consente a chi ne avesse voglia di rigiocare una parte dell’avventura o ricominciarla da zero.
Il Platino di Brok the InvestiGator
Essendo di fronte a un’avventura grafica, potreste aspettarvi che la lista trofei di Brok the InvestiGator sia facile da completare. In realtà la presenza di una parte picchiaduro rende questo Platino un po’ più ostico del previsto. Sarà infatti necessario completare l’avventura recuperando le pubblicità, ma anche eseguire una serie di azioni più manuali. La lista ideata da Cowcat offre una buona varietà di trofei di miscellanea, dunque prima di lanciarvi nell’indagine vi suggeriamo di dargli una scorsa facendo un salto sul nostro forum.