Abbiamo esplorato i luminosi mondi di Color Pals per realizzare una recensione Speedrun di questo puzzle game. Il nuovo titolo di eastasiasoft e Double Mizzlee propone meccaniche incredibilmente classiche per il genere, con però qualche interessante variazione sul tema. Scoprite con noi quanto possono essere divertenti i colori.

Rosso, giallo, blu, rosa, nero e più
Con l’avvento degli store digitali, come ben sappiamo, hanno preso sempre più piede dei titoli di fascia economica, che permettono ai giocatori di divertirsi investendo piccole somme. In questa nicchia di prodotti, i platform bidimensionali fanno sicuramente la parte del leone, con una pletora incredibile di opere. Sulla falsa riga di predecessori illustri (come ad esempio Awesome Pea, sempre di eastasiasoft) il team di Double Mizzlee propone agli appassionati Color Pals.
La trama è inesistente, così come un vero e proprio gameplay. I giocatori si trovano ad affrontare un totale di 50 livelli di difficoltà crescente in cui saltare da una piattaforma all’altra evitando una serie di ostacoli. Lo scopo in ogni livello è quello di arrivare dal punto A al punto B, evitando di morire e raccogliendo magari le tre stelle presenti in ogni schema.
Inutile dire che non esistono, nei piccoli schemi condensati sullo schermo, checkpoint o altri artifici per salvarsi dalla morte. Un errore obbliga infatti a ripartire dall’inizio, cercando di superare in maniera perfetta tutti gli ostacoli. Il più classico dei platform dunque, così come classica è la meccanica try and error tipica di questi prodotti. Dove Color Pals cerca però di distanziarsi dagli altri esponenti del genere è proprio quando si parla di colori.

Fa pendant?
Come sottolineato, il gameplay di Color Pals è estremamente basilare. La levetta analogica è dedicata al movimento, un tasto al salto (rigorosamente singolo e non doppio). Fine delle trasmissioni, questo è tutto ciò che servirà digerire per affrontare tutti i livelli del gioco. Tutto o quasi, in realtà, perché superati i primi schemi subentrerà infatti il “fattore colore”.
Il cubetto protagonista del gioco può infatti sostare solo su piattaforme del suo stesso colore, pena la morte istantanea. Per questo esistono dei fulmini che modificano il nostro colore, rendendo possibile cambiare zona e proseguire. Alcuni blocchi poi dovranno essere sbloccati da chiavi, inserendo quindi un elemento tattico che obbliga a meditare sui movimenti.
Niente di eccezionale, intendiamoci, né tanto meno di innovativo: Color Pals infatti non è un prodotto che farà sognare gli appassionati di platform, complici anche comandi legnosi e imprecisi (un crimine, visto il genere di gioco).
Poco da segnalare anche a livello grafico, con uno stile che ricorda un gioco per cellulare, e per quanto concerne la colonna sonora. Discreta infine la longevità, senza strafare. Con i cinque euro investiti riuscirete a divertirvi per un’oretta circa, forse qualcosa di più se vorrete ottenere tre stelle in ogni schema.
Il Platino di Color Pals
La parte migliore di Color Pals è sicuramente la lista trofei. Il Platino può essere sbloccato impiegando una mezz’oretta del proprio tempo libero e superando i primi 32 livelli della lista. Scelta curiosa: il team non ha inserito coppe legate alle stelle bonus, dunque potrete ignorarle totalmente e concentrarvi solo sul superamento dei livelli. Se state cercando un Platino facile e veloce, l’avete trovato.