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EA è pronta a introdurre la VAR in FIFA, se diverrà una costante del calcio

Quello terminato da poche settimane è stato un Mondiale storico, visto il massiccio utilizzo che è stato fatto, peraltro anche nel corso della finale, della VAR.

Proprio il Video Assistant Referee è stato oggetto delle attenzioni di Electronic Arts e, più nello specifico, di Matt Prior, che da anni si occupa di gestire la serie calcistica FIFA. Il producer ha rilasciato una breve intervista in cui si è detto favorevole a inserire nei prossimi capitoli le meccaniche della VAR, seppur inutili in un videogioco, ai fini di aumentare il già elevato realismo del gioco:

Il Mondiale è stato interessante. C’è ancora un processo di apprendimento, su come funziona e come si usa la VAR, c’è ancora una zona grigia. Ma si tratta sicuramente di qualcosa che terremo d’occhio. Se dovesse diventare parte integrante del calcio, al punto che sarebbe strano non vederlo in un videogioco dedicato, allora, anche se non ne abbiamo bisogno, è una cosa che potremmo valutare di inserire.”

Prior ha aggiunto: “Se questo momento di attesa nel calcio reale dovesse diventare una cosa di rilievo, e se noi volessimo inserirlo nei nostri giochi per via dell’autenticità… insomma, se nel nostro gioco non ci fosse il VAR e nel calcio reale invece si vedesse in continuazione, allora si avrebbe l’idea che ci stiamo perdendo qualcosa della struttura del calcio. Quindi potrebbe essere una cosa che varrebbe la pena inserire. Si tratta di una dinamica che terremo d’occhio e che continueremo a monitorare”.

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Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.