Attraverso il suo account Twitter, l’ex-produttore di Blizzard, Mark Kern, ha scatenato un vero e proprio attacco contro i vertici di Sony USA, accusati di perpetuare un comportamento troppo moralista nei confronti dei videogiochi provenienti dal Giappone, che vengono censurati eccessivamente.
“C’è una nuova ondata di puritanesimo che sta colpendo il mondo dei videogiochi” esordisce Kern, che ha in passato collaborato per lo sviluppo di World of Warcraft, Starcraft e Diablo II. “Sony USA sta dettando gli standard di Sony Japan per la censura. Gli Stati Uniti hanno una lunga storia di allarmismo morale (proibizionismo, vi dice nulla?). E adesso ci risiamo. Ritornerà tutto alla normalità come è sempre avvenuto, ma la situazione attuale è ridicola”.
Proseguendo, egli parla di “oppressione culturale” che schiaccia gli sviluppatori stranieri agli Stati Uniti, allargando l’accusa all’intera società nordamericana. Il suo consiglio sarebbe quello di non insistere con le censure immotivate, affermando che i giocatori non se ne preoccupano. Secondo Kern, oscurare contenuti nei prodotti non aumenta le vendite, mentre respingere questa politica può incentivarle.
DualShockers propone una serie di casi in cui dei titoli provenienti dal Giappone sono stati rinviati proprio perché la localizzazione in lingua inglese non rispettava le richieste dagli editori occidentali, altri in cui è stata tolta un’intera modalità di gioco, come per Senran Kagura Burst Re:Newal di XSEED.