Home ConsoleNews PS4Fatal Twelve e il paradosso linguistico. Arriverà mai in Europa?

Fatal Twelve e il paradosso linguistico. Arriverà mai in Europa?

Fatal Twelve ha una data di uscita ufficiale su PlayStation 4, ossia l’8 agosto 2019. Purtroppo, la release è prevista solamente per il mercato giapponese. Questa notizia è piuttosto sorprendente, essendo già disponibile su PC sia in lingua giapponese che inglese, ed era dunque presumibile un suo arrivo anche in Occidente. Presunzione che è andata a infrangersi contro i progetti di mercato di Sekai Project. Arriverà in Europa in data ancora da definirsi? Non lo sappiamo ancora, ma vi informiamo che su Play-Asia è disponibile il pre-order al prezzo di 40,11 euro (come già detto, è disponibile la lingua inglese come per tutte le visual novel giunte in Europa).

In Fatal Twelve impersoneremo una ragazza di nome Shishimai Rinka, giovane studentessa che lavora nel bar di sua madre. La sua tranquilla vita viene letteralmente spezzata da un incidente sospetto che la porta alla morte. Nonostante ciò, la ragazza si ritrova in camera sua come se niente fosse successo, salvo poi incontrare una simil-divinità che la informerà di essere stata selezionata per un rituale denominato Divine Selection, dove dodici ragazzi che si sono imbattuti nella morte hanno la possibilità di competere fra di loro per recuperare la vita persa. Vi dovrete quindi gettare alla ricerca di informazioni riguardanti la divinità, il rituale, gli altri undici partecipanti e, ovviamente, cercare al contempo di vincere la gara per tenervi stretta la vostra vita.

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Giovanni Paolini
Catalizzatore di flame sul web e drogato seriale di fantacalcio, Giovanni vede il videogioco come un'espressione artistica piuttosto che come un mero intrattenimento privo di contenuti significativi. Per questo motivo, ripudia il 90% dei AAA e si tuffa sfacciatamente nel mercato indipendente, rimanendone il più delle volte scottato seppur senza rimorsi. Amante della musica di qualità, delle narrazioni articolate e di design ispirati, si è tuttavia mostrato fin dall'adolescenza ossessivamente attratto dai personaggi femminili antropomorfi, mistici o animati, universalmente conosciuti come waifu. Rappresenta orgogliosamente la vena toscana del Bit.