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Gli sviluppatori rivelano i giochi che più li hanno emozionati su PlayStation 4 nel 2018

Un altro anno sta per volgere al termine ed è tempo di tirare le somme, andando a riscoprire tutti i giochi che hanno arricchito il 2018. Per questo motivo alcuni sviluppatori hanno deciso di svelare quali sono stati i titoli che più hanno saputo emozionarli su PlayStation 4 nel corso degli ultimi dodici mesi. Angie Smets, la produttrice esecutiva di Horizon Zero Dawn, cita Assassin’s Creed Odyssey: “Ubisoft ha dato vita in maniera così vivace a quel mondo antico, dando un’interpretazione incredibile delle storie dell’antica Grecia”.

L’ultima avventura di Kratos, God of War, è stata citata da diverse personalità, fra cui Shuhei Yoshida, presidente dei Worldwide Studios, Adam Badowski, director di CD Projekt RED, e Bryan Intihar, il creative director di Insomniac Games, il quale ha dichiarato: “Mozzafiato è un aggettivo abusato, ma è esattamente così che mi sono sentito nella battaglia contro il boss di God of War. E’ un mix perfetto di gioco, spettacolo e narrazione”.

“Il mondo e l’ambiente erano davvero incredibili, in particolare i cavalli e la fauna selvatica” ha affermato il director di Capcom (Monster Hunter: World) Yuya Tokuda su Red Dead Redemption 2. Altri sviluppatori, fra cui citiamo Tam Armstrong, cofondatore di Polyarc (Moss), Yoshinori Takahashi, direttore di Bandai Namco, e Hideaki Itsuno, director di Capcom (Devil May Cry 5) sono stati impressionati da altri giochi, come Cities: Skylines, Tetris Effect, Detroit: Become Human e Astro Bot Rescue Mission. Il gioco che ha ricevuto più apprezzamenti è stato God of War, l’ultima fatica di Santa Monica Studio, esclusiva PlayStation 4. Quali sono stati invece i giochi che più hanno emozionato voi nel corso del 2018?

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Maria Enrica
Grata dal 1994 ai videogiochi per sopperire a pigrizia e mancanza di fantasia, è stata svezzata da mamma Nintendo, allevata da Sony fin dalla prima PlayStation, cresciuta con un pad in mano e il Game Boy Advance nell'altra. Laureanda in Lettere classiche, avversa ai videogiochi in digitale, sogna per questo una casa dove custodire una collezione degna di tale nome.

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