Gunkid 99 – Recensione Speedrun

Sviluppatore: Yongjustyong Publisher: Top Hat Studios Piattaforma: PS4 Genere: Sparatutto Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 9,99 € Italiano:

La velocità di una recensione Speedrun casca a pennello sul frenetico Gunkid 99. Lo sparatutto di Yongjustyong e Top Hat Studios preannuncia una rigiocabilità infinita e numerose personalizzazioni. Sarà davvero tutto oro quello che luccica?

Un ragazzo e le sue armi

Nel corso degli anni abbiamo imparato che una buona trama può fare la differenza tra un gioco mediocre e un capolavoro. Per evitare problemi, Gunkid 99 elimina completamente questo elemento, catapultando i giocatori in uno sparatutto a piattaforme frenetico e immediato.

Nei panni di un ragazzo dal carattere fumantino si affrontano una serie di livelli di difficoltà crescente pieni di mostri. Per eliminarli è necessario raccogliere una serie di armi e sparare all’impazzata, evitando di farsi colpire. Questo schema si ripropone in cinque mondi realizzati a mano con una grafica in stile cartone animato ridotta all’osso (siamo quasi di fronte a uno stickman come protagonista) e una colonna sonora semplice e a tratti banale.

Tutto questo si traduce in trenta livelli pieni di piattaforme e ostacoli, in cui sparare a più non posso con le varie armi. Non aspettatevi però una sfida all’acqua di rose, perché Gunkid 99 è un gioco pieno d’insidie. L’opera di Yongjustyong vanta inoltre meccaniche molto particolari, che lo rendono ancora più frenetico di quanto ci si possa immaginare.

Questione di secondi

Lo scopo principale di Gunkid 99 è ovviamente elminare i nemici a schermo. L’elemento che rende la sfida ancora più ostica è l’obbligo di raccogliere le armi entro pochi secondi dalla loro apparizione. In caso di fallimento, si incappa immediatamente in un game over. Questo obbliga spesso a lanciarsi in mezzo ai nemici, prendendo magari danni gratuiti per evitare la sconfitta. Molto spesso inoltre ci si trova obbligati a rinunciare ad armi potenti in favore di quelle con il timer in scadenza, modificando di fatto l’approccio al livello.

Nonostante queste innovazioni, Gunkid 99 è uno sparatutto classico, in cui ruotare il mirino per colpire i nemici mentre si schivano gli attacchi con il tasto dedicato. C’è comunque una buona variabilità di armi e di poteri, che rendono il gioco sempre vario, mentre le modalità sono un po’ scarne. Ogni livello è giocabile infatti in modalità classica o in una sfida infinita per ottenere più punti possibile. Per quanto questo rispecchi la rigiocabilità infinita preannunciata nelle prime righe, difficilmente si proverà a ottenere punteggi record più di un paio di volte per schema.

Trofeisticamente parlando: coppe e cannoni

Gunkid 99 ha l’aspetto del tipico gioco indipendente dal Platino facile. Solo dopo averlo avviato la sua lista trofei si rivela per quella che è: una sfida vera, con coppe tutt’altro che semplici da sbloccare. Oltre alla necessità di completare l’avventura è infatti necessario ottenere punteggi record nelle varie modalità e completare una serie di sfide di miscellanea. A dispetto del look, il Platino di Gunkid 99 è pronto a farvi sudare.

VERDETTO

Assegnare un voto a Gunkid 99 non è un'impresa semplice. Il titolo di Yongjustyong sembra ancora un prodotto grezzo, una sorta di demo da affinare inserendo qualche elemento in grado di colpire i giocatori. La grafica, per quanto simpatica, sembra davvero troppo semplice, mentre abilità e armi sono funzioni che non vengono mai approfondite veramente. Questo ragazzo ricorda me a scuola: è intelligente, ma non si applica. Con qualche aggiornamento mirato e un paio di funzioni extra, comunque, Gunkid 99 può diventare una vera chicca per gli amanti del genere. Per ora però ci sentiamo di assegnargli un voto che possa spingere il team a migliorare la loro creatura.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.