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Hogwarts Legacy: guida per risolvere i puzzle delle porte sigillate con animali e numeri

Fin da quando inizierete a muovere i primi passi all’interno del castello di Hogwarts, vi accorgerete che ci sono una serie di porte speciali che presentano un piccolo enigma numerico. Inizialmente sarà impossibile riuscire a risolvere questi quiz, dato che non si avranno gli elementi necessari per trovare la corretta soluzione.

Grazie alla nostra guida, però, scoprirete in men che non si dica come aprire queste porte sigillate, che riportano dei cerchi contenenti dei numeri e degli animali. Proprio questi ultimi celano gli indizi necessari per risolvere quella che in realtà è semplicemente una deduzione matematica. Sullo stipite della porta sono infatti riportati, in ordine, una serie di animali che per loro specifica caratteristica indicano un numero.

Come risolvere i puzzle delle porte sigillate con animali e numeri di Hogwarts Legacy

Il gufo rappresenta lo zero, l’unicorno l’uno (per il singolo corno), l’idra il tre (ossia il numero di teste), il ragno l’otto (per via delle zampe) e così via. Sugli stipiti inoltre gli animali sono riportati sempre in ordine, da 0 a 9. Sapendo queste regole, riportate anche in un documento che può essere rinvenuto all’interno del castello (e che trovate in calce alla guida), potrete risolvere gli engimi presenti in Hogwarts Legacy.

Se ad esempio nel cerchio centrale doveste vedere il numero 13 e nei cerchi laterali un 1 e un ragno (dunque un 8), sarà necessario inserire l’animale che rappresenta il 4 (ossia il numero necessario per arrivare a 13, dato appunto da 1 + 8 + 4). I simboli vanno inseriti in speciali interruttori rotanti, posti solitamente in prossimità delle porte. Gli interruttori da attivare sono due, uno riportante un singolo punto di domanda “?” e uno invece con due punti interrogativi “??”. Nei cerchi è riportato in quale dei due pulsanti inserire la soluzione: risolvete la prova per aprire la porta e scoprire cosa si cela dietro.

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Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.