Le notizie che ci stanno tempestando nelle ultime 24 ore sugli avvenimenti di Parigi non cessano di svelare nuovi, inquietanti dettagli sulla vicenda. L’ultimo riguarderebbe, seppur in modo assolutamente passivo, anche il mondo dei videogiochi. Stando infatti alle dichiarazioni di Jan Jambon, ministro degli interni belga (al momento, fra i terroristi identificati, tre avevano origine belghe ndr), la rete terroristica utilizzava la chat di PlayStation 4 per comunicare fra di loro.
Difatti la console Sony, oltre ad avere un’applicazione smartphone che ne facilita la fruizione, «è molto più difficile da tenere sotto controllo rispetto a Whatsapp», come ha affermato lo stesso esponente politico belga.
Non si tratta tuttavia del primo caso terroristico che vede coinvolta la PlayStation 4. Lo scorso maggio, infatti, Sank Poelten, quattordicenne turco, è stato condannato dalla corte a due anni di carcere per aver scaricato sulla propria console degli schemi per costruire una bomba (fonte). Secondo gli inquirenti, il ragazzo era da tempo in contatto con alcuni esponenti dell’IS, causa scatenante dell’accusa di terrorismo ai suoi danni.
Fonte: Politico