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Le loot box esistono perché i videogiocatori sono stupidi. Parola di Michael Patcher

I modi non saranno stati dei più diplomatici, ma non si può dire che le parole dell’analista Michael Patcher siano del tutto infondate. Senza così tanti giocatori dediti alle microtransazioni, le software house, giocoforza, ne farebbero un uso molto più moderato. Ecco le sue parole:

Perché esistono le loot box? Perché gli utenti sono stupidi e spendono migliaia di dollari per cercare di ottenere quell’oggetto tanto desiderato. Se venisse messo in vendita a 500 dollari, invece, non lo comprerebbero. Io credo che la soluzione attualmente implementata in Cina – indicare con chiarezza le probabilità di ottenere ogni oggetto aprendo una loot box – sia la migliore. Prendiamo come esempio un oggetto che ha 1 probabilità su 250 di uscire da una loot box, ma che viene anche venduto a duecentocinquanta dollari singolarmente. A quel punto, le persone lo comprerebbero direttamente, piuttosto che spendere seicento dollari in loot box nella speranza che esca.

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Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.