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Loot box e microtransazioni: l’ESRB introduce un’etichetta per i giochi con acquisti in-game

I rappresentanti dell’ESRB hanno comunicato che, a partire da aprile 2020, l’etichetta posta di norma sui videogiochi indicherà l’eventuale presenza di loot box o microtransazioni all’interno degli stessi. Sul sito ufficiale dell’Entertainment Software Rating Board (il corrispettivo americano del PEGI europeo) è stato pubblicato un lungo messaggio, che recita:

Secondo la ricerca che abbiamo compiuto, sta crescendo la preoccupazione dei genitori per la capacità dei loro figli di spendere soldi reali all’interno dei giochi e per il fatto che tali acquisti in-game possano avvenire attraverso dei sistemi randomizzati. […] Per questo, vogliamo garantire che la nuova etichetta copra tutte le transazioni con elementi randomizzati.

Il gruppo ha deciso di non riferirsi direttamente a tali sistemi, adottando la dicitura “In-game purchases (Includes Random Items)” specificando che “loot box è un termine che non comprende tutte le tipologie di acquisto in-game casuali con sistemi randomizzati. Il riferimento alla presenza di elementi aggiuntivi che possono essere acquistati (che includono oggetti casuali) copre tutte le loot box e le meccaniche di monetizzazione che fanno ricorso a sistemi randomizzati a cui accedere tramite valuta che può essere ottenuta sia nel gioco che spendendo denaro reale”.

In ultimo, nel corso di una recente intervista, tanto l’ESRB quanto i dirigenti dell’azienda PEGI hanno assicurato che non ci saranno ritardi nella classificazione dei vari giochi, nonostante l’emergenza da Covid-19. I rappresentanti dell’ente europeo hanno confermato che stanno lavorando da remoto e ciò “sta avendo un impatto minimo sulle nostre operazioni abituali”.

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Maria Enrica
Grata dal 1994 ai videogiochi per sopperire a pigrizia e mancanza di fantasia, è stata svezzata da mamma Nintendo, allevata da Sony fin dalla prima PlayStation, cresciuta con un pad in mano e il Game Boy Advance nell'altra. Laureanda in Lettere classiche, avversa ai videogiochi in digitale, sogna per questo una casa dove custodire una collezione degna di tale nome.