Immaginate di vivere in una cittadina il quale governo vi tiene in scacco, con la scusa di un’imminente guerra nucleare; cerchereste di scappare, o vi sottomettereste? Se optate per la prima scelta, allora siete pronti a vestire i panni di Mr. Prepper, ultima fatica di Rejected Games. Sotto l’ombra di un comparto grafico e tecnico scadente allacciato a qualche altro inciampo, si annida un’esperienza che nelle sue tante componenti riesce a intrattenere dalla prigionia casalinga all’agognata libertà.

La fuga costa caro
Le premesse iniziali non sono delle più esaltanti: il nuovo organo di Stato non ammette il concetto di libertà e ha adottato una politica di controllo totale sugli abitanti. In ogni dove si sprecano i messaggi di propaganda e chi osa opporsi o staccarsi da tale regime viene arrestato. Questa è la sorte toccata a Mr. Prepper e il gioco si apre con il suo rilascio e conseguente ritorno a casa. Senza velleità di narrazione profonde, la trama mostra vari spunti e spinge l’utente ad andare avanti, coadiuvata da un sistema ludico scandito con i ritmi di un gestionale. Remano nella stessa direzione un insieme di dialoghi discretamente convincenti, dettati da un registro ironico pungente.
Il rientro del protagonista non è dei più rosei, dal momento che ogni settimana circa – gli appuntamenti sono segnati su un calendario – riceverà la visita di un funzionario del governo. Chiamato ad analizzare al centimetro gli angoli della casa, l’agente fornirà una valutazione in base a eventuali attività losche, come una misteriosa scala verso un sotterraneo, un banco da lavoro o altro. Nel caso dovesse riferire di troppe incongruenze, sarà il game over, pertanto occorrerà camuffare l’occorrente per la fuga verso la libertà.

Preparativi per la fuga
Vari elementi contribuiscono a rendere il gioco un ibrido variopinto di tipologie ludiche. A vincere sono quelli relativi alla sopravvivenza e alla gestione di una quotidianità che punta a diventare una fuga. La priorità è data infatti alla salute di Prepper, motivo per cui il giocatore dovrà prodigarsi al fine di raccattare del cibo e dormire quando la salute scenderà drasticamente. A onor del vero, tale componente non si farà mai troppo profonda, mostrando il fianco a una calibrazione poco precisa: crafting e azioni molteplici fanno scendere l’energia troppo velocemente, costringendo il protagonista ad appisolarsi prima di quanto sperato. Il tempo è quindi un elemento da monitorare costantemente e da studiare per i propri fini. Non aiuta in tale senso un tutorial striminzito e raffazzonato, che potrebbe gettare i novizi del genere nella confusione.
La costruzione di un bunker contro il governo passa attraverso la realizzazione di tanti oggetti. I materiali di base possono essere acquisiti esplorando delle aree naturalistiche o facendo affari attraverso la cassetta della posta. Quest’ultimo metodo è indispensabile fin dai primi momenti, poiché alcune risorse non sono altrimenti rintracciabili. Da qui, il giocatore può contattare venditori di frutta, di carne e di materiali vari e farseli recapitare aspettando un determinato numero di ore. Prima di passare al banco da lavoro per mettere in pratica quanto raccolto, è anche possibile smantellare oggetti dalla casa stessa, come un bicchiere per ottenere del vetro, a patto di non fare insospettire il controllore. Mentre il suo occhio è assente, la base sotterranea potrà ampliarsi di giorno in giorno: da un banale tavolo, Prepper potrà aggiungere un orto, mobili e altro, con una buona possibilità di personalizzazione.
Foreste, miniere, le zone da visitare offrono un’alternativa alla vita casalinga. Caratterizzati da una struttura su più piani e sviluppati sulle due dimensioni, tali livelli garantiscono l’ottenimento di frutti, legna e altri oggetti preziosi, oltre a regalare qualche sorpresa. Spingendosi fuori dalla sua abitazione, Mr. Prepper potrebbe incontrare individui coloriti per i quali svolgere missioni secondarie e guadagnare delle ricompense. Pur non trattandosi d’incarichi stratificati, donano varietà al fattore esplorativo. Qui possono inoltre avvenire dei combattimenti: girovagando per la foresta, ad esempio, il protagonista avvisterà un branco di lupi che dovrà scacciare con una mazza da baseball o a mani nude. Le nostre facoltà, tuttavia, sono ridotte alla semplice pressione compulsiva di un tasto di azione, insieme a uno adibito alla difesa.

Acciacchi anarchici
Ad appesantire l’esperienza generale, sono i controlli e i menù di qualunque sezione. Convertire una produzione tradizionalmente adatta per mouse e tastiera a un controller non deve essere una passeggiata, ma la mappatura dei comandi su PlayStation 4 risulta confusionaria. Allo stesso modo, mangiare qualcosa o creare un oggetto richiede troppi passaggi. Spostarsi da una parte a un’altra, compiere altre azioni apparentemente basilari inoltre, richiede uno sforzo inutilmente pesante.
Non si salva il lato tecnico e grafico, che mostra il fianco a una grande povertà nei modelli e delle texture tanto nei personaggi, quanto e specialmente nei paesaggi da esplorare. Più rifiniti sono gli elementi all’interno dell’abitazione, ma in fondo lo Stato esige la massima pulizia. Peccato non avere trovato un sound design e delle musiche accattivanti, che in un contesto stratificato avrebbe giovato alle tante ore da passarvi.
Trofeisticamente parlando: la dura vita del Prepper
L’anima gestionale di Mr. Prepper emerge parlando di obiettivi da sbloccare. Si tratta di 50 trofei di bronzo, 7 d’argento, 1 d’oro e il platino. Ben 59 coppe totali che comprendono attività varie e qualche sfida studiata appositamente, come quella che richiede di non dormire per ben sette giorni, o di non correre per una settimana intera. Per la lista completa dei trofei vi rimandiamo al nostro forum PlayStation Bit.
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