Home ConsoleNews PS4Naughty Dog: un ex-animatore lancia accuse pesanti di sfruttamento

Naughty Dog: un ex-animatore lancia accuse pesanti di sfruttamento

Naughty Dog è al centro di una nuova situazione controversa, nata dall’ultimo report firmato da Jason Schreier. Nello specifico, la nota penna di Kotaku punta il dito contro l’ambiente lavorativo dove sta prendendo forma The Last Of Us Parte II.

“Mentre Naughty Dog è in crunch per The Last Of Us Parte II, gli sviluppatori si chiedono quanto ancora possa durare questo approccio” è l’eloquente titolo dell’editoriale, caratterizzato dalle testimonianze di tredici dipendenti o ex-tali citati come fonti anonime. Nel testo, l’autore parla di un gioco eccelso, che tuttavia “ha un costo enorme per le persone […]. Cercano di prendersi cura di te, ma l’implicazione è che devi svolgere il tuo lavoro a tutti i costi”.

Dopo l’uscita dell’articolo, l’animatore Jonathan Cooper si è fatto avanti portando il suo punto di vista. Dopo aver lavorato per l’attuale gioco in sviluppo presso lo studio californiano, oltre che ad Uncharted 4 e altro, l’artista digitale si è lanciato in una serie di accuse forti contro i dirigenti. Attraverso il suo account Twitter, egli ha affermato: “Ho lasciato Naughty Dog perché voglio lavorare solo con il meglio, e Naughty Dog non lo è, non più almeno. La loro reputazione a Los Angeles non è positiva per quanto riguarda il crunch time, per questo hanno dovuto assumere persone con poca esperienza o animatori provenienti dal mondo del cinema”.

Quando ho lasciato l’azienda” prosegue Cooper “Naughty Dog ha minacciato di non pagarmi l’ultimo stipendio se non avessi firmato dei documenti che di fatto mi vietavano di condividere dettagli sui metodi produttivi. Hanno cambiato idea quando gli ho fatto notare che il loro comportamento violava la legge”. Queste sono alcune delle dichiarazioni più dure lanciate da Jonathan Cooper nei riguardi di Naughty Dog ed è bene specificare che siano da verificare. Jason Schreier afferma di aver provato a contattare portavoce dello studio o di Sony, i quali per il momento non hanno fornito risposte ufficiali.

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Maria Enrica
Grata dal 1994 ai videogiochi per sopperire a pigrizia e mancanza di fantasia, è stata svezzata da mamma Nintendo, allevata da Sony fin dalla prima PlayStation, cresciuta con un pad in mano e il Game Boy Advance nell'altra. Laureanda in Lettere classiche, avversa ai videogiochi in digitale, sogna per questo una casa dove custodire una collezione degna di tale nome.

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