Olija – Recensione

Sviluppatore: Skeleton Crew Studio Publisher: Devolver Digital Piattaforma: PS4 Genere: Azione/Avventura Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 14,99 € Italiano:

Devolver Digital sta sorprendendo ogni mese che passa con i propri sviluppatori indipendenti. Olija è il titolo di un emergente team nipponico, Skeleton Crew Studio. Ripercorrendo alcune leggende marinaresche giapponesi, ci avventureremo insieme a Lord Faraday nella sua avventura alla ricerca di chiavi e dell’amore. Bando alle ciance e tuffiamoci nell’analisi di Olija.

Come il Titanic

Olija racconta di Lord Faraday, un pescatore che non riesce più a pescare data la carestia di pesci nel mare vicino, e che quindi parte con alcuni compagni alla ricerca di mari più abbondanti. In seguito a una tempesta e l’attacco di una balena, la nave viene distrutta e finisce naufrago insieme a tutto il suo equipaggio nelle misteriose lande di Terraphage. Dopo aver ottenuto il leggendario arpione, tenterà in tutti i modi di scappare da quel luogo ostile che sembra essere abitato da anime dannate insieme agli altri membri del suo equipaggio, che dovranno essere salvati poiché dispersi in svariate parti delle isole. Dopo aver incontrato una donna chiamata Olija, la principessa del regno, la sua vita cambierà e il volerla incontrare di nuovo tenderà ad angosciarlo. Comincerà, dunque, la sua avventura alla ricerca di chiavi per aprire le porte che bloccano la loro fuga.

Un piacevole villaggio di naufraghi

La maggior parte del tempo sarà trascorso a Oaktide, quello che si può definire un luogo di riposo per Faraday, dove si potrà aumentare la barra della vita, mangiare per guarire la propria salute, parlare a tutti i marinai precedentemente messi in salvo e mandare un marinaio in missione per permettergli di recuperare qualche risorsa. Queste ultime da utilizzare dal cappellaio che metterà a disposizione, in cambio di varie risorse e di soldi, il proprio set di cappelli che forniranno delle abilità aggiuntive, come quella di essere immuni all’acido, quella di aumentare la propria potenza e agilità quando prolunghiamo le combo senza essere colpiti e altri tipi di cappelli tutti diversi tra di loro.

Un tridente senza due denti

La parte fondamentale che rende Olija un gioco unico, o quasi, è l’utilizzo dell’arpione come metodo per teletrasportarsi. Una volta ottenuto questo leggendario arpione durante le prime fasi del gioco, potrà essere utilizzato per collegarsi ai diversi occhi sparsi per le mappe di gioco e raggiungerle seduta stante. L’arpione non è utile esclusivamente per risolvere i puzzle ma anche nel combattimento. Il sistema di combattimento ha molti spunti interessanti, con la pressione dei tasti direzionali (o direzionando lo stick analogico) si potranno indirizzare i propri colpi in alto, in basso, a destra e a sinistra per ottenere sempre diverse combinazioni. Tutto ciò è limitato, purtroppo, da una scarsa intelligenza artificiale perché per eliminare tutti i nemici presenti in un’area basterà conoscere esclusivamente le basi del combattimento senza nemmeno addentrarsi nel grande compendio di combo possibili. Una nota di merito va, però, alle battaglie contro i diversi boss che popolano il mondo di Olija. Sono decisamente più intelligenti e hanno un livello di sfida sicuramente più elevato rispetto ai nemici comuni. Il tutto resta comunque facile e, non potendo scegliere un livello di difficoltà, non adatto a chi intende porsi una sfida.

Tecnica e grafica

Il prodotto si presenta in una grafica pixel art molto minimalista ma di pregevole fattura, tutte le aree sono ben delineate e smussate ed è molto piacevole alla vista. Oltre all’intelligenza artificiale poco intelligente, ci si potrebbe porre anche il dubbio sulla durata del titolo, il quale ha una durata di circa quattro ore sia volendolo completare al massimo che volendolo giocare velocemente. La rigiocabilità è minima. E’ un titolo che colpisce, ma che di certo non permette di farsi rigiocare data la mancanza di qualsiasi feature una volta conclusa la storia principale ed essere tornati al menù principale.

Inoltre il gioco è interamente in inglese con il doppiaggio in giapponese. E possibile giocare in una decina di lingue, dal cinese semplificato a quello tradizionale, ma purtroppo ciò che manca è l’italiano. Non è necessario avere una conoscenza aulica dell’inglese per Olija, la storia è comprensibile anche da chi non è pratico della lingua anglosassone e potevano tranquillamente non esserci dialoghi. La fruizione sarebbe stata simile.

Trofeisticamente parlando: una delusione

I trofei di Olija sono solo dieci e non hanno il conseguimento del trofeo di Platino una volta ottenuti tutti. Otto trofei arriveranno in modo naturale, mentre due sono legati a dei collezionabili; bisognerà trovare tutti carillon e liberare tutti i naufraghi segregati nelle gabbie ed è importante ottenerli prima di aprire l’ultima porta poiché il gioco cancellerà il salvataggio una volta sconfitto il boss finale.

VERDETTO

Olija è un prodotto esteticamente affascinante, capace di entrare nei cuori di parecchi giocatori, soprattutto quelli affascinati dalla cultura giapponese e da chi conosce alcune delle famose leggende della terra del Sol levante. E' un prodotto valido e la storia riuscirà a entrare, sicuramente, nei cuori di molti. Purtroppo ha una rigiocabilità minima e la sua durata, insieme all'intelligenza artificiale deficitaria, non permettono di goderselo completamente.

Guida ai Voti

Mirko Spallieri
Ha imparato l'inglese prima ancora di apprendere l'italiano per colpa del fratello che giocava a Final Fantasy X e leggeva le guide in inglese. Amante dei JRPG a turni, ma non disdegna quelli Action, i Souls o qualsiasi cosa provenga dal Sol Levante. Anche se in fondo non rinnega qualche colpo di pistola in Far Cry o qualsiasi altro genere, eccetto i gestionali, quelli non li sopporta.