Out of Space – Recensione

Sviluppatore: Behold Studios Publisher: Plug In Digital Piattaforma: PS4 Genere: Party Giocatori: 1-4 PEGI: 3 Prezzo: 9,99 € Italiano:

Con la pubblicazione di Overcooked, il team di Ghost Town Games rilanciò alla grande i cosiddetti collaborativi da divano, genere a cui appartiene anche Out of Space Couch Edition di Behold Studios. Abbiamo preso secchio e spazzolone e ci siamo messi al lavoro per analizzarlo.

Traslocatori folli

Ricalcare le orme del collaborativo culinario, in grado di ritagliarsi una bella fetta di ammiratori e di colpire nel segno anche con un divertente seguito, non è ovviamente un’impresa semplice. I ragazzi di Behold Studios hanno deciso di applicare al loro Out of Space Couch Edition molte delle idee che hanno reso Overcooked un successo. La componente narrativa è stata però del tutto abbandonata, concentrandosi sul gioco.

Nessuna storia infatti, se non una sorta d’incipit che permette di calarsi al meglio nei panni dei protagonisti. Questi saranno degli spazzini spaziali che dovranno occuparsi della pulizia di una serie di astronavi adibite a case di dimensioni crescenti, invase da alieni sporcaccioni in grado d’inquinare le stanze con la loro letale bava viola. Lo scopo dei pulitori è quello di rendere ogni stanza pulita e dotata di corrente, sbarazzandosi degli invasori. Inutile dire che il compito è più facile a dirsi che a farsi.

Nello spazio nessuno può sentirti russare

Out of Space è un collaborativo con visuale isometrica. Da uno a quattro giocatori sono chiamati a esplorare le case spaziali e, come detto, pulire a fondo ogni stanza. Per farlo si viene dotati fin dall’inizio di due strumenti, ossia un secchio per l’acqua e uno spazzolone, indispensabili per ripulire il luridume lasciato dagli alieni invasori. Questi sono creature simili a lumache, che potranno anche lasciare delle uova tramite cui si riprodurranno.

Oltre a pulire, i giocatori dovranno sfruttare delle batterie per dare corrente alle stanze dell’abitazione. Si attiveranno così anche una serie di oggetti piazzabili liberamente dal giocatore, indispensabili per ridurre al minimo gli sforzi e ottimizzare i tempi. Oltre alle docce, che permetteranno di ricaricare il secchio senza tornare all’inizio della nave, si potranno piazzare anche piante per nutrirsi e divani per riposare. Tutte le necessità, se ignorate, porteranno il personaggio all’esaurimento e all’inattività per attimi che sembreranno un’eternità e potrebbero compromettere la partita.

Chi non pulisce in compagnia

Sebbene sulla carta la missione di Out of Space sembri semplice e lineare, la realtà dei fatti è ben diversa. Oltre alla possibilità che gli alieni depongano uova, questi potranno colonizzare stanze già pulite e riempirle nuovamente di lerciume. In questo modo obbligheranno i giocatori a tenere d’occhio anche le aree già completate e magari elettrificate. In soccorso dei pulitori troviamo però un negozio che permette di spendere il denaro accumulato riciclando alieni e spazzatura per ottenere nuovi gadget, come pizza per nutrirsi, secchi extra per velocizzare la pulizia e molto altro ancora.

Una volta pulita l’intera nave, il livello terminerà con una vittoria e sarà possibile affrontare una nuova sfida, puntando magari a completare una serie di prove settimanali inserite da Behold Studios per offrire una componente che possa intrattenere gli spazzini spaziali all’infuori della semplice partita spensierata. Questa possibilità si unisce alla generazione procedurale dei livelli e alla possibilità di decidere la dimensione della nave da pulire, scegliendo di fatto la lunghezza della partita e la complessità della sfida affrontata dal gruppo.

Carini e coccolosi

Senza nascondersi dietro un dito, Out of Space Couch Edition è un titolo pensato per essere giocato in cooperativa: quello che stupisce però è che sia praticamente impossibile da giocare in singolo. L’assenza di aiutanti, eccezion fatta che per un cane controllato da una non brillantissima IA, non comporta una riduzione della difficoltà, tanto che molto spesso le partite anche su navi piccole dureranno svariati minuti e rischieranno persino di diventare interminabili, complice una quasi totale assenza di scalabilità. Un vero peccato, considerata anche la mancanza di una componente online.

A livello tecnico, Out of Space si presenta come il classico titolo dedicato a un pubblico di qualsiasi età e genere. Una grafica cartoon con personaggi dalle fattezze animali e nemici anch’essi teneri e mai esageratamente aggressivi, rendono il gioco di Behold Studios perfetto sia per pulizie con gli amici che per spensierate partite in famiglia. Sullo stesso stile anche la colonna sonora, mai invadente e ricca di effetti sonori divertenti, nonostante una certa ripetitività che si avvertirà dopo la prima decina di partite.

Trofeisticamente parlando: il campione dello spazzolone

Se vi aspettavate un Platino, rimarrete delusi: l’elenco trofei di Out of Space Couch Edition infatti include infatti solo dodici trofei, tra cui è presente un solo oro. Un magro bottino, soprattutto considerate la fatica e il tempo richiesti per arrivare al 100%.

VERDETTO

Dare un voto oggettivo a Out of Space Couch Edition è tutt'altro che facile, dato che per sua stessa natura il titolo di Behold Studios offre un divertimento soggettivo: i giocatori che amano i collaborativi da divano in cui lanciarsi senza troppi pensieri in sfide rapide passeranno ore a spazzare pavimenti e tritare rifiuti, mentre quelli che non hanno la fortuna di avere un gruppo di amici con cui giocare assiduamente non troveranno elementi in grado di tenerli incollali allo schermo. Come dice il detto, la bontà sta nel mezzo, dunque il voto è a metà tra la sufficienza risicata per i giocatori solitari e la quasi eccellenza per chi gioca in compagnia.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.