Outbreak: Epidemic – Recensione

Sviluppatore: Dead Drop Studios LLC Publisher: Dead Drop Studios LLC Piattaforma: PS4 Genere: Horror Giocatori: 1-2 PEGI: 16 Prezzo: 12,99 € Italiano:

Sviluppare un videogioco è un affare complesso. Realizzarne uno di stampo survival horror che non sia una copia di qualcosa già esistente è molto difficile. Crearlo da zero, in completa autonomia, è praticamente impossibile. Con queste premesse vi mettiamo in guardia, il gioco non è proprio un granché. Ecco la nostra recensione di Outbreak: Epidemic.

Outbreak Epidemic Recensione

Una roba da brividi

Outbreak: Epidemic è un videogioco sviluppato da Dead Drop Studios, diventato famoso nell’ambiente per la sua dedizione al franchise Outbreak, di cui è creatore e del quale ha pubblicato numerosi episodi, tra cui Outbreak: The New Nightmare. Il nome “Studios” non deve ingannare, in quanto si tratta di una sola persona che compone il team di sviluppo. Questa è forse l’unica attenuante al totale disastro che Outbreak: Epidemic è. Le prime perplessità nascono sin dal trailer di lancio, in cui si citano la “telecamera sopra la spalla modificabile” oppure “livelli a difficoltà multipla”.

Sono caratteristiche importanti, ma difficili da ritrovare in un trailer. Ulteriori domande sorgono quando si cerca di capire come muoversi nei menù, oggettivamente grezzi, grossolani e trascurati oltre che decisamente poco fruibili. Spesso ci è capitato di sbagliare a impostare questo o quel personaggio e a faticare nel distinguere le differenze tra le varie opzioni. Le modalità di gioco sono tre: campagna (con cinque sezioni distinte tra loro), onslaught (sopravvivenza alle ondate) ed esperimenti (in cui completare una serie di obbiettivi). Nessuna delle tre brilla particolarmente per level design, ma se giocate in cooperativa possono regalare momenti di vera ilarità, a causa del basso livello tecnico del gioco.

La solita storia di zombi

La storia è quanto di più banale e scontato ci sia. In una certa città iniziano a susseguirsi morti misteriose e, prima di capire cosa stia davvero succedendo, dando la colpa ad un improbabile serial killer, tutta la zona si ritrova infetta da una epidemia zombi. Il nostro obbiettivo sarà quello di addentrarci nella zona per scoprire la vera causa di questa infezione. Cercare di liberare la strada da questi pezzi di carne marcescente ambulanti senza farci attaccare e uccidere sarà il nostro mantra. Tutto molto interessante, se non fosse che nel menù principale esiste un’intera sezione nella quale ci si può spoilerare tutta la storia. Durante il corso dei livelli sarà possibile trovare delle note sparse, utili a risolvere piccoli enigmi ambientali che spezzeranno un po’ il ritmo della sopravvivenza.

Outbreak Epidemic Recensione

Sarà una notte lunga e buia…

Outbreak: Epidemic ha una struttura di gioco basata su scenari di complessità crescente, con una difficoltà settabile su arcade o realistica per il drop degli oggetti. Facile, normale, difficile o incubo invece, per quanto riguarda la coriaceità dei nemici che dovremo abbattere. Data la natura del titolo, anche alla minima difficoltà sarà necessario più di qualche colpo per stendere gli zombi, specialmente con le armi meno potenti. Con fucili a pompa invece, basterà un solo colpo o poco più. L’ideale è sempre mirare alla testa, ma qui nasce un ulteriore problema: è già complicato riuscire a fare un headshot come si deve, data l’apparente insensibilità (o hitbox imprecise?) dei nemici ai nostri colpi, se poi aggiungiamo che gli zombi continuano a ondeggiare in maniera poco prevedibile il risultato è che il modo migliore di affrontare il gioco è sparare un po’ come viene senza badare troppo al risparmio dei proiettili, che però sono sempre troppo pochi. Insomma, una tragedia nella tragedia.


Non esistono animazioni di nessun tipo, in nessun caso, eccezion fatta per il fuoco, i movimenti dei nemici e i colpi della nostra arma. Quando si inserisce un codice per aprire una cassaforte, ad esepio, questa semplicemente restituirà l’oggetto contenuto, senza nessun movimento di sorta. Stessa cosa con l’inserimento di pezzi in attrezzature, con l’apertura di un diario trovato a terra o per la raccolta di un’arma. La gestione dell’inventario è complicata, ma tutto sommato giustificabile dal fatto di avere per le mani un survival horror. Abbiamo però impiegato un numero eccessivo di tentativi per capire come utilizzare le munizioni trovate a terra dell’arma che avevamo scaricato poco prima. È stato addirttura necessario tornare alla schermata iniziale del gioco, a causa della mancanza in-game della possibilità di usufruire dello schema comandi.

Più che un survival horror è un orrore e basta

Tecnicamente parlando Outbreak: Epidemic è un disastro totale. Oggettivamente indifendibile sotto ogni punto di vista, nonostante sia stato sviluppato da una sola persona. La qualità generale delle texture grafiche sembra uscita dai primi videogiochi PlayStation 2 (se non dagli ultimi rilasciati su PlayStation 1). Il frame rate è terribile, specialmente quando ci sono assembramenti di zombi e, in alcuni punti, cala addirittura a 1 FPS o poco più. L’effetto del fuoco addosso ai nemici o nei bidoni sparsi nella mappa è quello di un paio di generazioni fa, artificioso e stucchevole, così come qualunque cosa sia visibile a schermo, modelli dei nemici e loro movimenti compresi.

Sembra di avere per le mani una alpha o una pre-alpha per quanto scarsa è la qualità generale del titolo. Una delle pochissime meccaniche salvabili è quella relativa alla telecamera che se puntata sempre verso avanti risulterà fluida e fruibile senza particolari fastidi. La dinamica della mira è di buona fattura, con un mirino laser decisamente utile, specie quando si è sufficientemente distanti dai nemici per poterli colpire senza allarmarli.

L’IA nemica è piuttosto stupida in quanto non farà altro che essere attratta da noi come se fossimo dei magneti, ma senza realmente creare un senso di paura o di reale terrore. Diciamo che l’effetto Benny Hill è quello che si viene a creare mentre noi fuggiamo con brevi scatti e con ampi tempi di recupero del respiro. Nelle fasi di fuga sarà piuttosto facile rimanere incastrati in oggetti presenti nelle ambientazioni, ottenendo un game over assicurato. Per inciso ad ogni morte si viene rispediti nel menù principale, senza altra possibilità che ricominciare l’intera sezione da capo.

Silenzio! Ma non intendevo così tanto…

Avete presente il silenzio assoluto, quello che proprio non si sente nulla di nulla? Benvenuti in Outbreak: Epidemic. Pare assurdo ma è così, non si sente un minimo effetto sonoro, nemmeno se si è immersi in una foresta in cui è ovvio ci siano rumori ambientali come gli scricchiolii degli alberi, il vento tra le foglie, un animale che corre, un lupo che ulula.

Giocheremo immersi in un assordante silenzio e gli unici effetti che potremo udire saranno i suoni gutturali (e fatti pure male) degli zombie in lontananza. Saranno così ben fatti che se vedremo il non morto di turno davanti a noi nel raggio d’azione della torcia ci sembrerà di averlo al nostro fianco. O dietro. O sopra. Insomma, non si capisce da dove venga il suo verso, potrebbe essere ovunque e da nessuna parte allo stesso tempo. Per contro, i rumori delle armi da fuoco strappano una sufficienza. Nel totale silenzio dell’ambiente, comunque, sembrerà tutto così strano da voler terminare questa tortura il prima possibile.

Outbreak Epidemic Recensione

Trofeisticamente parlando: braccino corto eh?

La lista trofei di Outbreak: Epidemic si compone di soli otto trofei, tra cui due d’oro e nessun Platino. Sarà necessario completare una sezione alla massima difficoltà, la modalità Onslaught e morire almeno una volta, cosa che risulterà piuttosto facile, a onor del vero. Completare la lista sarà affar semplice per chi avrà la capacità di soprassedere sulle scarsità tecniche del gioco. Saranno necessarie circa 4 o 5 ore in tutto.

VERDETTO

Outbreak: Epidemic è un totale disastro. L'attenuante che sia sviluppato da una sola persona è valida fino a un certo punto, ma non può coprire l'enorme scarsità tecnica che contraddistingue il gioco. Tutto risulta pessimo e solo due cose in croce come telecamera e dinamica di mira funzionano bene, ma non sono certo sufficienti per sollevare il voto dal posto in cui deve stare, in fondo alla classifica. Nonostante tutto, se siete amanti dei survival horror fatti male per PlayStation 2 allora dovreste sentirvi a casa.

Guida ai Voti

Andrea Pasqualin
Classe '90, nato e cresciuto tra benzina e gasolio, è il classico "petrolhead". Si è umilmente autoproclamato "Re dell'Universo Racing presso PlayStationBit". Platinatore incallito, attualmente è il redattore della rubrica "Racconti di Caccia", si dedica inoltre a ricerche su Platini facili e/o ultra rari, per bullarsi con gli amici. Appassionato di tutto quello che corre e vola, sta vivendo il suo sogno scrivendo di videogiochi e pensandoci dalla mattina alla sera. Nei momenti liberi guida la sua moto supersportiva e si diverte a spaventare le vecchiette ai semafori.