Panzer Dragoon: Remake – Recensione

Sviluppatore: Empire Interactive Publisher: Forever Entertainment S.A. Piattaforma: PS4 Genere: FPS Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 24,99 € Italiano:

I remake ormai sono all’ordine del giorno, con le nuove produzioni spesso accantonate dagli sviluppatori in favore di grandi classici del passato. Panzer Dragoon: Remake fa parte di questa categoria, essendo un’icona del suo genere. I fan della saga saranno felicissimi di poter di nuovo cavalcare il drago, ma potrà piacere anche ai nuovi giocatori? Scopritelo nella nostra recensione!

La storia ci insegna

L’inizio di Panzer Dragoon: Remake si apre con una cutscene, piuttosto lunga e noiosa, in cui si vede un giovane che sta dando la caccia a uno scorpione gigante in mezzo al deserto. Il ragazzo si spinge, nella foga dell’inseguimento, in un antico tempio e qui risveglia un mostro a forma di zecca gigante (che fa pure un po’ schifo). Così il predatore diventa preda e inizia a fuggire lontano da questa mostruosità della natura. La fuga non riesce, ma quando sembra non esserci più scampo per lui, ecco che interviene un domatore di draghi che in sella al suo destriero scaccia l’enorme zecca mangia uomini.

Allontanata l’incombente minaccia, accade il primo spettacolare (e imprevisto) colpo di scena: il vecchio cavalcadraghi sente che sta per morire e quindi decide di donare tutta la sua conoscenza e il suo drago al perfetto sconosciuto che si trova dinnanzi. Investiti da questa nuova ondata di sapere diventiamo i nuovi proprietari della creature e anche gli unici a poter fermare l’invasione nemica che sta avanzando. Già, morendo il vecchio ci ha lasciato un un’incombenza non da poco.

Vola e spara, spara e vola

In sella al nostro nuovo drago ci dirigeremo per il mondo a sconfiggere gli invasori. Per farlo useremo pochissimi comandi e, quindi, pochissimi pulsanti. Il gameplay di questo remake è rimasto fedelissimo a quello originale, forse un po’ troppo potremmo dire. Infatti, gli unici comandi da usare saranno la levetta sinistra per mirare e muovere il drago (in maniera imprecisa e impacciata per giunta) e il tasto cerchio per sparare. Sarà anche possibile ruotare la visuale di novanta gradi, ma non ne sentirete quasi mai il bisogno.

Panzer Dragoon: Remake è uno Rail-Shooter vecchio, anzi, vecchissimo stampo, e quindi tutto quello che dovremo fare è sparare a qualsiasi cosa si muova. Al giorno d’oggi ci si aspetta qualcosa di più e un titolo del genere rischia di diventa abbastanza noioso già dopo il primo episodio. Neppure gli scontri con i boss a fine livello riescono a smuovere le acque: punta e spara al mostro grosso e cattivo, fine della storia. Questi scontri risulteranno piuttosto semplici, e, presa un po’ la mano con i movimenti ostici del draghetto, saremo in grado di finire la storia anche al livello di sfida più arduo che sarebbe quello God, sbloccabile dopo aver finito il gioco la prima volta.

Quanto dura il volo sulla groppa?

Un punto che sicuramente peserà sulla valutazione generale di Panzer Dragoon: Remake riguarda la durata. Infatti, la campagna principale sarà terminata in un’ora o al massimo due, nel caso dovessimo ripetere alcuni episodi. Un difetto importante, soprattutto in relazione al prezzo.

La rigiocabilità è piuttosto limitata, in quanto i brevi scenari si impareranno praticamente a memoria dopo un paio di volte. Se vorremo completare ogni episodio al 100% sarà necessaria qualche run in più, ma ciò non sarà nemmeno indispensabile per ottenere tutti i trofei.

Tecnicamente parlando

Il remake di questo classico videogioco si distingue indubbiamente per la buona qualità grafica che ci porta a combattere nei cieli invasi dai nemici con colori sgargianti e texture ben definite. Anche la colonna sonora è piacevole e inaspettatamente varia data la durata complessiva del videogioco. I tasti da utilizzare sono pochi ma è possibile personalizzarli scegliendo tra due diverse mappature.

Trofeisticamente parlando: siete dei masochisti?

I trofei di Panzer Dragoon: Remake sono in totale ventitré, compresa la coppa di Platino. Per la maggior parte non saranno difficili da ottenere: basterà finire il gioco e avere buone prestazioni in tutti i livelli. Inoltre si dovranno completare più run per sbloccare la modalità God e poi finirla. L’unico trofeo che ci sentiamo di ritenere quasi impossibile è quello che richiede più di cento ore di gioco. Panzer Dragoon: Remake ci ha annoiato in due ore, trascorrerne cento non è un’idea allettante.

VERDETTO

Panzer Dragoon: Remake è la trasposizione fedele dell'originario gioco del'95 con una grafica migliorata e il gameplay intatto. Per i fan della saga può essere un piacevole tuffo nel passato mentre per coloro che non hanno giocato l'originale sarà una delusione e una bella noia. Dato il prezzo elevato e la durata del gioco, che si attesta sulle due ore, è consigliato l'acquisto solo a chi vuole rivivere emozioni in stile anni novanta.

Guida ai Voti

Daniele Citerio
Lo zio "citte", avete presente quello zio strano che fa cose strane in posti strani? Arrampica pareti di roccia su alte montagne, scala le cascate di ghiaccio, fa yoga in mezzo alla spiaggia e poi, ve lo trovate in salotto attaccato alla play a giocare senza manco considerarvi? Ecco, sono io!