Le loot box tornano nell’occhio del ciclone. Semplici contenuti aggiuntivi o vero e proprio gioco d’azzardo? I dirigenti di Electronic Arts hanno più volte ribadito di essere fermamente convinti che le casse premio siano legittime ed equiparabili a un ovetto Kinder, ma a darne un giudizio definitivo, almeno sul territorio legislativo di competenza, ci ha pensato la Commissione sul gioco d’azzardo del Regno Unito.
Dopo un’indagine specifica sui pacchetti di FIFA Ultimate Team, il direttore della commissione, Brad Enright, ha sentenziato che loot box (e simili) non sono equiparabili al gioco d’azzardo. Affinchè esse possano rientrare nella legislazione dedicata, il premio assegnato dovrebbe essere in denaro effettivo o avere valore monetario: “Ci sono molti esempi di cose che sembrano gioco d’azzardo ma che effettivamente non lo sono. Possiamo citare i concorsi a premio, molto simili alla lotteria”.
Esistono, tuttavia, rivenditori non autorizzati che comprano e vendono contenuti aggiuntivi, oppure assegnano un valore virtuale ai premi ottenuti: “Senza dubbio esiste molta domanda per questo mercato secondario. All’industria dei videogiochi abbiamo detto che non è sufficiente bloccare a parole questa compravendita illegale”. Enright, comunque, ha ammesso che Electronic Arts è fortemente impegnata in una “lotta costante” contro questo “mercato nero”.
