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Quali sono i giochi che gli sviluppatori attendono di più per il 2019 su PlayStation 4?

Alla fine di ogni anno si è soliti ricordare gli eventi più importanti avvenuti negli ultimi 365 giorni e poi pensare a ciò che ci aspetta nel prossimo futuro. Così anche gli sviluppatori che hanno collaborato con Sony, dopo averci descritto i giochi che più li hanno emozionati nel 2018, hanno svelato i titoli che più attendono per il 2019, in uscita su PlayStation 4.

The Last Of Us Parte II viene scelto da diverse personalità, fra cui Adam Badowski, director di Cyberpunk 2077, e Angie Smets, produttrice esecutiva di Horizon Zero Dawn. “Ellie è tornata, e non vedo l’ora di scoprire cosa le è successo da The Last Of Us. Come si è evoluta, essendo una teenager in tali circostanze? Come ha avuto impatto il duro mondo? Il mondo intorno a lei è cambiato? Così tante domande!” ha commentato la sviluppatrice.

“Come fan di From Software e Bloodborne, in particolare, non vedo l’ora di Sekiro: Shadow’s Die Twice” rivela Tam Armstrong, cofondatore di Polyarc (Moss). Come lui anche altri sono ansiosi di scoprire cosa abbia in serbo il team di Miyazaki. Bryan Intihar, invece, creative director di Insomniac Games, non ha dubbi per il 2019: Kingdom Hearts III è il gioco che attende di più.

Altri sviluppatori, fra cui citiamo Dominic Robilliard, creative director di Concrete Genie, Yuya Tokuda, director di Monster Hunter: World, Hiroyuki Sakamoto, game director di Yakuza Kiwami 2, e Shuhei Yoshida, presidente dei Worldwide Studios, hanno speso parole per altri giochi, fra cui Ghost of Tsushima, Cyberpunk 2077, Dreams e altri. Sul blog ufficiale di PlayStation USA potete scoprire tutti i titoli nominati dagli sviluppatori. Quali sono invece i giochi che voi attendete di più per il 2019?

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Maria Enrica
Grata dal 1994 ai videogiochi per sopperire a pigrizia e mancanza di fantasia, è stata svezzata da mamma Nintendo, allevata da Sony fin dalla prima PlayStation, cresciuta con un pad in mano e il Game Boy Advance nell'altra. Laureanda in Lettere classiche, avversa ai videogiochi in digitale, sogna per questo una casa dove custodire una collezione degna di tale nome.