Buildings Have Feelings Too! – Recensione

Sviluppatore: Blackstaff Games Publisher: Merge Games Piattaforma: PS4 Genere: Strategico Giocatori: 1 PEGI: 3 Prezzo: 19,99 € Italiano:

Dopo alcuni progetti di successo su smartphone, il team di Blackstaff Games tenta il colpo grosso. Con un gestionale di stampo classico ma con una marcia in più, l’ambizione è quella di conquistare anche gli utenti PlayStation. Scoprite tutto su Buildings Have Feelings Too! nella nostra architettonica recensione.

Ci vuole sentimento

La maggior parte dei gestionali sul mercato richiede al giocatore di gestire i bisogni degli utenti creando infrastrutture. Cosa succede però se sono proprio le costruzioni ad aver bisogno di assistenza? La risposta ce la dà Buildings Have Feelings Too!, un titolo in cui si vestiranno gli inediti panni di un edificio che dovrà aiutare i suoi simili.

Siamo nel 1900 circa e Old Pete, un cantiere navale, sta per essere demolito. È il primo del suo gruppo di amici ad andarsene e l’evento turba le altre strutture del circondario. Il progresso tecnologico sta infatti cambiando ogni cosa e rischia di distruggere ogni edificio storico della città. Sta al protagonista del gioco, l’Hotel Via di Mezzo, cercare di salvare la situazione. Ciò che ha inizio con dei semplici lavoretti finisce però con lo scoperchiare altri problemi, permettendo alla storia di progredire.

La narrazione di Buildings Have Feelings Too! avviene tramite dialoghi a schermo tramite cui viene mostrata la personalità di ogni edificio. Per quanto semplice e funzionale alle meccaniche gestionali, l’idea di creare una storia è sicuramente un punto a favore del gioco, che riesce a intrattenere e coinvolgere i giocatori.

Buildings Have Feelings Too!

Vorrei essere una distilleria

Una volta svelata la trama, Buildings Have Feelings Too! catapulta rapidamente il giocatore nel primo dei quartieri da gestire e da rimodernare. Qui un breve ma esaustivo tutorial mascherato con rapide missioni illustra i comandi base. L’Hotel Via di Mezzo ha la possibilità di costruire nuove strutture, oltre a spostare ed eventualmente modificare quelle già esistenti. Lo scopo principale è soddisfare le richieste degli esigenti palazzi per permettere loro di migliorarsi con un sistema a catena. Edifici residenziali richiederanno ad esempio la vicinanza di un pub per poter crescere di qualità, il pub avrà a sua volta bisogno di una distilleria e così via.

La parte complicata di Buildings Have Feelings Too! è riuscire a gestire al meglio la posizione delle strutture: ogni palazzo avrà infatti una sua area di prossimità, da tenere in considerazione quando si tenterà di migliorarli. Molto spesso poi la presenza di determinate attività, come ad esempio ciminiere o fabbriche, penalizzerà la qualità della vita e non consentirà di progredire. Fortunatamente oltre al dono della parola, gli edifici saranno anche dotati di gambe tramite le quali sarà possibile spostarli in qualsiasi momento per risolvere i conflitti e soddisfare al meglio le richieste.

Dalle stalle alle stelle

Man mano che si progredirà con la storia e ci si sposterà di area, Buildings Have Feelings Too! mostrerà la sua profondità. Pur non essendo un gestionale complicato, il titolo di Blackstaff Games richiederà una precisa pianificazione. Al giocatore viene fornito un numero limitato di mattoni, la moneta del gioco, con la quale è possibile acquistare nuovi palazzi o ristrutturare quelli fatiscenti già presenti. Costruire quindi strutture non richieste, per quanto sia comunque possibile eliminarli, causerà un rapido esaurimento del proprio capitale murario e di conseguenza il fallimento.

Sotto questo aspetto, Buildings Have Feelings Too! è forse eccessivamente punitivo: molto spesso infatti gli obiettivi non sono chiarissimi e portano a sprecare utili risorse. Se a questo aggiungiamo l’impossibilità di disattivare il salvataggio automatico e l’assenza di slot multipli per quelli manuali, è facile dedurre che una serie di errori gravi possono portare addirittura alla necessità di ricominciare la campagna da zero. Si tratta di un difetto aggiustabile con una piccola patch, che al momento però obbliga a trovare soluzioni alternative per evitare di perdere i propri progressi.

Era una casa molto carina

A livello tecnico, Buildings Have Feelings Too! è un titolo che vanta una grande qualità. La scelta del team è stata quella di creare palazzi relativamente realistici con tratti somatici umani, come i davanzali che diventano sopracciglia e i tendaggi che diventano baffi, a cui si aggiungono gambe e braccia in stile omino stilizzato.

Questo stile è indubbiamente accattivante e ha il pregio di appagare l’occhio senza mai risultare invadente, complici anche le numerose animazioni che gli edifici compiono indipendentemente dalle interazioni e che contribuiscono a dare dinamicità alle immagini a schermo. Anche la colonna sonora merita un elogio, riuscendo ad accompagnare il giocatore senza mai risultare noiosa o invadente. Trattandosi di un gioco gestionale che richiederà svariate ore per essere completato, si tratta di un elemento da non trascurare.

Molto validi anche i comandi, ben ottimizzati per il DualShock e di facile comprensione anche per chi fosse digiuno in questo genere, mentre rimane rivedibile la fluidità. Nei momenti più concitati sono infatti frequenti (e spesso fastidiosi) i cali di frame rate, evidenti soprattutto quando sono presenti numerosi palazzi a schermo e si tenta magari di spostarli. Un dispiacere lo offrono anche le lingue: in mezzo a numerose possibilità, manca colpevolmente la localizzazione in lingua italiana.

Trofeisticamente parlando: anche i trofei hanno sentimenti!

Sebbene si tratti di un gioco che si presenta come un indipendente di nicchia, Buildings Have Feelings Too! non si dimentica dei cacciatori. L’elenco trofei del gioco include un totale di ventidue trofei, trofeo di Platino compreso. Per sbloccare la massima ricompensa sarà sufficiente completare tutti i quartieri e completare una serie di facili richieste di miscellanea.

VERDETTO

Se amate i gestionali e cercate qualcosa di diverso, Buildings Have Feelings Too! è decisamente quello che fa per voi. L'opera di Blackstaff Games non è esente da difetti, come l'impossibilità di disattivare il salvataggio automatico, ma offre un'esperienza divertente e particolare, in cui per una volta non si dovranno soddisfare i bisogni dei condomini ma quelli dei palazzi. Una grafica accattivante e un comparto audio mai sopra le righe completano il quadro di un prodotto che non farà sicuramente innamorare i neofiti di gestionali del genere ma che regalerà ore di divertimento agli appassionati. Con un piccolo aggiornamento volto a sistemare qualche magagna, l'Hotel Via di Mezzo e i suoi colleghi in mattoni possono davvero conquistare gli utenti PlayStation.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.