Hogwarts Legacy PS4 – Recensione

Sviluppatore: Avalanche Software - Portkey Games Publisher: Warner Bros. Games Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS5) Genere: Azione/Avventura Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 69,99 € Italiano: Audio + Sottotitoli

Sono passati tre mesi dal 10 febbraio, data in cui Hogwarts Legacy è uscito su PlayStation 5 (qui la nostra recensione). Dopo il grandissimo successo da parte di critica e pubblico, aspettavamo con ansia l’uscita sull’ormai old-gen, la vecchietta ma vendutissima e amatissima PlayStation 4. Abbiamo testato tutto quello che gli sviluppatori di Avalanche hanno fatto per portare il loro prodotto anche sulla precedente console Sony nella nostra approfondita recensione. Impugnate le bacchette, ci aspetta un viaggio nella magia.

Un’altra storia di maghi, in un mondo magico

Hogwarts Legacy usa l’espediente narrativo del “in medias res”, il quale prevede di cominciare a raccontare delle vicende quando il protagonista ci è già immerso, e non semplicemente da un inizio. Sfruttando questa particolarità, ci troveremo a dover creare il nostro alter ego digitale da un vasto ed esaustivo editor personaggio. Potremo scegliere viso, capelli, barba, occhiali, colore della pelle, fisionomie e molto altro.

Una volta terminata la fase iniziale scopriremo, come detto in precedenza, di essere uno studente del quinto anno, “”saltando” quindi i quattro precedenti. Questo consente, più avanti nel gioco, di poter avere accesso a zone e a caratteristiche tipiche dei maghetti di questa età, e non banalmente vincolati al Wingardium Leviosa o all’Expelliarmus riservati ai novizi di primo pelo.

Date le circostanze assolutamente eccezionali e uniche, riceveremo il supporto del professor Fig, un esperto mago che ci ha trasmesso parte della sua grandissima conoscenza. Prima di arrivare al castello, l’insegnante s’incontrerà però in gran segreto con un funzionario del Ministero della Magia, che porta con sé un oggetto ricevuto dalla defunta moglie di Fig.

Da questo momento in poi faremo conoscenza con passaporta, scogliere e incantesimi di riparazione, oltre che la nostra prima indagine. In un turbine discendente verso un abisso di confusione e mezze verità, arriveremo a fronteggiare, ancor prima di arrivare a Hogwarts, il nemico principale del gioco, cioè il goblin Ranrok. Non sarà l’unico che ci darà fastidio nel corso degli eventi, ma sarà il primo.

Il gameplay di Hogwarts Legacy

La scelta del team è stata quella di creare un gioco di ruolo d’azione open world, definizione che ben rende l’idea di ciò che dovremo fare durante l’avventura. Il nostro protagonista si trova infatti a muoversi all’interno del castello e nelle aree limitrofe come la famosa Hogsmeade, seguendo le lezioni e risolvendo misteri. Il tutto viene proposto con una scelta di telecamera in terza persona libera. Chi è abituato ad affrontare giochi come Gotham Knights (per citarne un altro targato Warner Bros) e simili, dunque, si sentirà subito a casa.

Anche a livello di comandi, Hogwarts Legacy non si discosta dai canoni classici degli open world: levetta sinistra per muoversi e destra per ruotare la telecamera. Tasto croce per saltare e scavalcare sporgenze, mentre i grilletti dorsali sono riservati al lancio degli incantesimi. La pressione della levetta permette inoltre di scattare, mentre durante i combattimenti un tasto è riservato alla parata e uno alla schivata. Dove sta quindi la magia? In realtà, Portkey Games ha deciso di mettere subito una bacchetta in mano ai giocatori, sfruttando l’espediente dello studente maturo.

Fin dalle prime battute si potranno lanciare alcuni incantesimi di base, utili per danneggiare i nemici, proteggersi e contrattaccare. Altre magie come Revelio e Lumos vengono introdotte durante il tutorial, mentre avanzando con la storia si accederà agli incantesimi più potenti, come Incendio o le terribili maledizioni senza perdono, utili per fronteggiare i potenti avversari cercheranno di ostacolare il nostro cammino. Queste ultime sono peraltro legate a una missione molto particolare e intrigante, tutta da seguire.

Hogwarts Legacy su PS4 mantiene la sua magia?

Arriviamo dunque alla domanda chiave di questa recensione. Come gira Hogwarts Legacy su PlayStation 4? Ammettiamo candidamente che siamo rimasti sorpresi sin da subito da quanto il gioco ci ha offerto. Partendo dal presupposto che il titolo sia stato sviluppato con una evidente ottica cross-gen, possiamo snocciolare alcuni dati tecnici senza paura.

PlayStation 4 è sul mercato da ormai 10 anni, con una uscita datata novembre 2013. Possiede una potenza di calcolo pari a 1,84 TFLOPS. La sua versione PRO si rivela circa 2 volte e mezza più potente, fermando il conto a 4,2 TFLOPS. La current-gen di PlayStation 5 invece può vantare 10,28 TFLOPS, essendo 2 volte e mezza più potente di PS4 PRO e quasi 6 di PS4.

Il significato di tutti questi numeri? Riuscire a capire meglio con che dimensioni stiamo giocando. Sebbene il numero di TFLOPS sia una indicazione parziale legata alla potenza di calcolo bruta di una GPU, dunque informazione abbastanza chiara per chi mastica pane e tecnologia, è doveroso chiarire meglio il concetto per i meno abili nella materia.

In parole semplici, Hogwarts Legacy su PS4 gira davvero molto bene, tanto da non creare eccessivi patemi e in assenza quasi totale di problemi di fluidità. Sono state ovviamente fatte delle ottimizzazioni, figlie anche della release su PlayStation 5. Abbiamo infatti di fronte un prodotto che non è paragonabile alla versione next-gen, ma per il quale è stato comunque fatto un lavoro eccellente. Ci siamo spinti un po’ dappertutto per vedere cosa aveva da offrire questa versione per la sorellina minore, dai sotterranei di Hogwarts alle cime più alte dell’open world, e non siamo quasi mai rimasti delusi.

La grafica di Hogwarts Legacy su PS4

Su PlayStation 4 il gioco, con dati ottenuti da alcune analisi tecniche, non viene renderizzato in maniera nativa a 1080p (tranne che sulla versione Pro della console) ma a 900p. Questo significa che la risoluzione prodotta dalla nostra PlayStation 4 base non è il classico formato 1920×1080 ma un più compatto 1600×900, che viene poi upscalato a 1080p. È un bene? È un male? È una scelta, diciamo noi. È una scelta giusta? Evidentemente sì, per poter ottenere un prodotto di livello. Si tratta di un sacrificio? Certamente, e lo vediamo da molti dettagli, se comparato con la versione PlayStation 5.

Questa scelta da parte del team di sviluppo però consente di avere un gameplay fluido e una grafica all’altezza. Si tratta dunque più semplicemente di ottimizzazione. Tagliare qui per aggiungere lì, sistemare questo per ottenere quest’altro. Si tratta di un abile lavoro di programmazione per poter dare la migliore esperienza possibile con i mezzi che si hanno in mano. I ragazzi di Portkey Games si meritano dunque un applauso: non era assolutamente facile adattare un gioco di tali dimensioni alla old-gen, ma loro ci sono riusciti.

Quello che possiamo dire è che siamo rimasti onestamente sorpresi dalla quantità di dettagli, di luci e di qualità generale degli ambienti di Hogwarts Legacy. Tenendo bene a mente che non si tratta di una esclusiva come God of War Ragnarok o Horizon Forbidden West, la resa generale del gioco è eccellente. Abbiamo avuto il piacere di giocare su una console con equipaggiato un SSD, e non abbiamo mai avuto problemi di frame rate né di caricamenti delle texture. Piccoli momenti di ritardo, come ad esempio per il caricamento del fumo dei camini, ma non si tratta che di dettagli (sistemabili peraltro con eventuali patch).

Il magico mondo intorno al castello di Hogwarts

Una volta inforcata la nostra scopa abbiamo voluto mettere alla prova le capacità di caricamento della console, per poterne valutare al massimo i limiti. Ebbene, tutto sembra non avere difetti evidenti. I viaggi a velocità elevata in sella al nostro manico si rivelano fluidi, veloci e senza soluzione di continuità. Anche nei punti più angusti o aperti tutto appare bene amalgamato, senza mai dare nessuna impressione di difficoltà tecnica.

Nei momenti di scontro, anche con numerosi nemici sia umani che animaleschi, non abbiamo mai rilevato problemi o difetti, nemmeno nelle battaglie più caotiche o lunghe. A proposito di duelli magici, nel momento in cui si sfoderano le bacchette il gioco rimane ancorato ai suoi 30 FPS senza perderne nemmeno uno, restituendo una sensazione di fluidità notevole. Inoltre, nelle nostre sessioni abbiamo constatato PlayStation 4 non soffre particolarmente il carico di lavoro, riuscendo a non trasformarsi in un jet come con altri titoli di pari livello.

A onor di cronaca ci sono stati alcuni momenti in cui la console ha mostrato i suoi limiti. Sono presenti infatti brevi caricamenti nei passaggi tra ambienti interni ed esterni o nel’atto di aprire una porta. Abbiamo incontrato anche qualche momento di attesa eccessivo per arrivare in nuove aree particolarmente corpose. Presente anche qualche minuscolo bug (abbiamo visto uno studente camminare su una finestra) ma si tratta di “rischi del mestiere” che non inficiano in alcun modo l’avventura.

Quello che conta infatti è l’esperienza generale, e possiamo dire con certezza che Hogwarts Legacy su PlayStation 4 sia un prodotto mirabile che andrebbe preso come riferimento per il futuro.

Il Platino di Hogwarts Legacy

Abbiamo parlato di ogni magico aspetto di Hogwarts Legacy tranne uno. Ci riferiamo ovviamente al Platino del gioco che, grazie alla nostra Guida ai Trofei che, per fortuna dei cacciatori, non racchiude sfide particolarmente complesse. Delle 46 coppe che è possibile mettere in bacheca, nessuna è infatti legata alla difficoltà. Sarà quindi possibile scegliere quella più bassa e ottenere ogni ricompensa senza problemi. Oltre agli immancabili trofei legati alla storia, molti sono legati al completamento del nostro libro, realizzando ad esempio ogni pozione o completando varie prove. Non mancano coppe per i collezionabili, così come altre di miscellanea. Tutto sommato, comunque, non sarà necessario essere dei maghi per sbloccare questo Platino.

VERDETTO

La versione PlayStation 4 di Hogwarts Legacy è un mirabile esempio di come un gioco andrebbe ottimizzato su console di ormai vecchia generazione. Si tratta di un'opera immensa, splendida e ricca di magia, che trascinerà gli amanti della saga creata da J.K. Rowling in un turbine di emozioni con il proprio alter ego virtuale. Una realizzazione tecnica all'altezza e una struttura di gioco particolarmente flessibile garantiscono, anche sulla vecchia console Sony, una esperienza di prim'ordine, come non se ne vedevano da un po'. Ancora una volta quindi Warner Bros., Avalanche Software e Portkey Games hanno dimostrato di avere davvero la bacchetta magica.

Guida ai Voti

Andrea Pasqualin
Classe '90, nato e cresciuto tra benzina e gasolio, è il classico "petrolhead". Si è umilmente autoproclamato "Re dell'Universo Racing presso PlayStationBit". Platinatore incallito, attualmente è il redattore della rubrica "Racconti di Caccia", si dedica inoltre a ricerche su Platini facili e/o ultra rari, per bullarsi con gli amici. Appassionato di tutto quello che corre e vola, sta vivendo il suo sogno scrivendo di videogiochi e pensandoci dalla mattina alla sera. Nei momenti liberi guida la sua moto supersportiva e si diverte a spaventare le vecchiette ai semafori.