Il periodo è davvero prolifico per i rhythm game; dopo lo splendido Hi-Fi Rush e il simpatico Rhythm Sprout, si torna ad andare a tempo anche con i brani più iconici di Square Enix. Theatrhythm Final Bar Line è l’ultimo di una lunga e graditissima serie di videogiochi ritmici. Serie rinomata non solo per essere il “gioco ritmico ufficiale” di Final Fantasy, ma soprattutto per essere riuscita a creare un miscuglio particolare tra componenti JRPG e musicali.

Nakama Power
Affidato nuovamente alle mani (e alle orecchie) sopraffine di Indies Zero, autori dell’ultimo Curtain Call e anche di Kingdom Hearts Melody of Memory – e si vede – Final Bar Line ci riporta nello stesso mondo dei titoli passati, con lo stesso setting, con le medesime meccaniche e nuovamente con i modelli chibi dei protagonisti delle saghe Square, sia Soft che Enix. A prevalere su tutte vi è, come suggeriscono il nome stesso e la storia della saga Theatrhythm, ovviamente Final Fantasy.
Dal primo al quindicesimo capitolo, passando per spin-off canonici (come Crisis Core Final Fantasy VII, uscito di recente in edizione rimasterizzata), Final Bar Line offre un’enorme quantità di soundtrack da poter suonare; con le più iconiche dei titoli di riferimento, ma anche qualche traccia un po’ più di nicchia. Come vuole la tradizione della saga, non c’è una vera e propria modalità Storia in Final Bar Line, cosa che effettivamente risulterebbe superflua ai fini del gioco. La modalità che più si avvicina a una “campagna” sta nelle Missioni di serie, degli spartiti divisi gioco per gioco con le specifiche soundtrack del titolo scelto da riprodurre e suonare a ritmo.
Nel corso delle missioni di serie avanzeremo, canzone dopo canzone, tramite una griglia spesso diramata in più sezioni, con ognuna delle sue caselle occupate da una soundtrack “custodita” da uno o più iconici mostri della saga di Final Fantasy. Entrare nella traccia musicale e sconfiggere i mostri sarà il nostro scopo.

Spada, scudo e spartito
Quello che però all’occhio meno attento ed esterno a Final Bar Line può sfuggire è che per “eliminare i mostri” non si intende mai, banalmente, di portare a casa quante più note suonate correttamente. La saga di Theatrhythm, e quest’ultimo titolo non fa eccezione, unisce sapientemente il classico gioco musicale a un GdR vecchia scuola. Questo grazie alla formazione di un party di quattro personaggi, rigorosamente presi dai singoli Final Fantasy, e con dei veri e propri Job preassegnati; l’attaccante, il difensore, il mago e il curatore, ce n’è per tutte le strategie.
In base ai personaggi selezionati e al livello ottenuto con i classici Punti Esperienza, il party riuscirà sempre di più a contrastare nemici potenti e a completare le fantastiche sfide secondarie. Le quest sono una manna dal cielo per la rigiocabilità del titolo: indicate in ogni stage con un livello di difficoltà tradotto in stelle, ogni soundtrack nella modalità Missioni di serie ci presenterà una sfida unica; arriva al boss ed eliminalo oppure non usare oggetti curativi e tanto altro ancora, l’opera di Indies Zero ci saprà mettere alla prova più e più volte, costringendoci di tanto in tanto a un severo ma giusto backtracking.

Anche se può essere visto come un relativo allungamento di brodo, in verità è proprio il backtracking a rendere evidente la progressione dei personaggi. La loro crescita non si misura, infatti, meramente con il livello e le statistiche aumentate; ciò che conta per davvero sono le abilità specifiche dei singoli eroi, da attivare a specifiche condizioni in battaglia. Considerando gli oltre cento personaggi presenti nel gioco, è inutile stare a contare le possibilità di variazioni e adattamenti dei party.
Dirige l’orchestra il maestro…
Con l’addio al pennino della Nintendo 3DS, il nostro spartito e la bacchetta saranno l’intero DualShock 4. Tasti principali, direzionali, dorsali e persino le levette analogiche serviranno allo scopo di suonare i tantissimi e memorabili brani del gioco. Spesso e volentieri da premere in contemporanea, alternando o prolungando le pressioni a ritmo di musica.
Tra i modi di giocare, oltre all’immancabile selezione brani dall’apposito menù – brani rigorosamente da sbloccare nel corso delle Missioni di serie, ridonando al giocatore la sensazione di crescita e “accomplishment” – Final Bar Line propone anche il multigiocatore. Cooperativo in locale, ma anche con una forte identità online. Ritornano le iconiche ProfiCard e i banner del giocatore, con informazioni e – per l’appunto – card disegnate da scambiarsi con altri giocatori, che siano rivali o amici.

Lo spirito dei Fantasy
Quel che davvero conta è divertirsi online, ma il senso di competizione non manca neppure in queste gare all’ultima nota: qui non contano i livelli dei personaggi, ma solo ed esclusivamente la nostra bravura nell’azzeccare le note Critiche e portare a casa un bel rango SSS.
Theatrhythm Final Bar Line però non si chiama più Theatrhythm Final Fantasy. Questo perché a fare compagnia alle tracce di Final Fantasy non mancheranno le soundtrack di altre opere legate a Square, come NieR, SaGa, Live a Live, Octopath Traveler e altre gradite sorprese – anche se con alcune discutibili scelte di tracce. Aspetto sicuramente gradito quello dell’inclusione di altri titoli, ma con una grande, e purtroppo ricorrente problematica: come vuole ormai l’abitudine, i titoli “extra” Final Fantasy sono DLC a pagamento anche slegati dalla modalità principale. Pertanto veniamo alla nota (gioco di parole forse non voluto) più dolente del gioco: il prezzo.
Theatrhythm Final Bar Line, seppur sprovvisto di una versione PlayStation 5 e visivamente e concettualmente identico al suo predecessore, è venduto a prezzo pieno già in formato standalone. I capolavori di Nobuo Uematsu e di Yoko Shimomura non hanno prezzo, è vero, ma il pacchetto completo – un catalogo di 385 brani al lancio e con tanti altri pacchetti previsti per il futuro via DLC – per somma danno una spesa non indifferente e alquanto proibitiva.
Trofeisticamente parlando: ce lo dirà (e darà) il tempo
L’elenco trofei di Theatrhythm Final Bar Line è meno arduo di come lo si poteva immaginare. Essenzialmente saranno il tempo e l’abilità a donarci il Platino, grazie a trofei che ci richiederanno di attivare mille abilità, ottenere centromila punti Rhythmia, eliminare cinquemila mostri o portare un party al livello 99. Non mancano i trofei legati ai collezionabili, con mille oggetti da raccogliere e mille CollectaCard da trovare. Non è un’impresa facilissima, ma un appassionato di soundtrack di Final Fantasy avrà pane per i suoi denti. Quello e qualche replay di troppo per perfezionare i punteggi.
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