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Red Dead Redemption 2: che ruolo avranno i personaggi femminili nel gioco? Rockstar risponde

Nel corso di una recente intervista, il cofondatore di Rockstar Games ha svelato numerosi retroscena e informazioni riguardanti Red Dead Redemption 2, titolo di punta della compagnia ormai prossimo al lancio.

Parlando ai microfoni di Vulture, Dan Houser ha avuto modo di parlare anche del ruolo riservato ai personaggi femminili nel gioco. Quando questo era stato annunciato, alcuni si erano posti questa domanda, notando la quasi totale assenza di donne tanto nei trailer, quanto nel corso degli annunci ufficiali. In verità poi sia uomini che donne sono apparsi fra video e materiali promozionali, ma è interessante sentire l’opinione del team di sviluppo su questo argomento.

Nel rispondere alla domanda, Houser prende a esempio un personaggio chiamato Lillian Powell per sottolineare che le donne avranno nel gioco atteggiamenti e caratteri differenti. Ella viene paragonata a un personaggio della scrittrice Dorothy Parker:

Troveremo anche Lillian Powell, tornata a sud da New York, che è quasi come un personaggio di Dorothy Parker. Ci sono anche quelle deboli e quelle deboli che diventano forti e quelle che pensano di essere forti ma non lo sono. E questo vale anche per gli uomini…

Inoltre sembra che la trama di Red Dead Redemption 2 accenni al movimento femminile che richiedeva il suffragio universale:

Era un tempo in cui le donne cominciavano a mettere in discussione i loro ruoli, e il selvaggio West era un’area in cui le persone potevano inventarsi per la prima volta; molte delle persone che lo stavano facendo erano donne. Non erano più vincolati alla società, perché non c’era una società.

Nella stessa, lunga intervista, sono emersi anche nuovi dettagli sulla durata della storia principale e molto altro.
Red Dead Redemption 2 uscirà il 26 ottobre per PlayStation 4 e Xbox One.

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Maria Enrica
Grata dal 1994 ai videogiochi per sopperire a pigrizia e mancanza di fantasia, è stata svezzata da mamma Nintendo, allevata da Sony fin dalla prima PlayStation, cresciuta con un pad in mano e il Game Boy Advance nell'altra. Laureanda in Lettere classiche, avversa ai videogiochi in digitale, sogna per questo una casa dove custodire una collezione degna di tale nome.